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lunedì 5 novembre 2007

C'era una volta un forum


(totò schillaci per www.ju29ro.com)
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C’era una volta un forum, gestito da un gruppo di ragazzi, creato per i tifosi della Sublime, dove alcune centinaia di iscritti (a voler essere di manica larga) vi entrano per parlare delle partite e della Sublime in generale, del look del Capitano e di quello di Superman.

Quegli iscritti sono ragazzi di un'età media molto bassa.

I tifosi più adulti, trentenni, quarantenni e così a salire, sono innamorati della Sublime ma hanno i problemi della vita quotidiana (lavorativi, familiari etc.); seguono regolarmente la Sublime, spendendo pure un bel po’ di soldi, facendo anche sacrifici e spostamenti faticosi, ma mai penserebbero di cercare un forum del genere, iscriversi e frequentarlo giornalmente.

Scoppia uno scandalo da alcuni denominato Bossopoli ma che meglio sarebbe definire Taroccopoli.

A quel punto inizia un'ondata mediatica, senza precedenti, di livore e accanimento contro la Sublime.

Un vero e proprio bombardamento quotidiano.

Il tifoso che c'è in ciascuno di Noi si sente smarrito, incavolato, vilepeso, umiliato...soffre tremendamente, nel suo interno si sente esplodere per rabbia e tristezza.

E, soprattutto, si sente solo nella sua sofferenza, non potendo sfogarsi o cercare conforto neanche in chi gli sta vicino (moglie, marito, fidanzata/o, collega, genitori, amici) che non potrebbero comprendere il suo stato d'animo e probabilmente gli risponderebbero di andare a quel paese lui e la Sublime, non capendo perchè se la prende tanto.

A quel punto, tanti padri e madri di famiglia, professionisti, impiegati, operai, gente matura insomma, che mai si sarebbe messa a farlo in situazione di normalità, cerca disperatamente qualcuno che la pensa come lui, qualcuno con cui potersi sfogare, senza magari doversi vergognare di farlo, che lo stia a sentire ed anzi che lo conforti e lo comprenda.

Dove cercare gente così?Ma naturalmente su internet.

Ecco allora che questa gente matura, che ha bisogno di conforto, attiva un motore di ricerca e arriva tutta allo stesso porto, allo stesso rifugio.

Il forum dei ragazzetti che parlano della Sublime.

Ma a quel punto quel posto cresce, si trasforma, di calcio non si parla più ma solo di processi sportivi.

Diventa anzi un centro di contro informazione quotidiana, una voce critica che commenta ogni giorno gli avvenimenti, una piazza dove anche uno spiffero, una notizia percepita dal cugino del cognato della fidanzata del fratello, accende una speranza.

I processi vanno avanti, quel posto acquisisce sempre di più una coscienza critica collettiva.

Si comincia a formare un'opinione condivisa da molti e che ciascuno rafforza con il proprio contributo.

La coscienza collettiva dei rifugiati non capisce, anzi si indigna, per il ritiro del ricorso al TAR da parte della Sublime, che da quel momento da amata diventa oggetto di critica quotidiana da parte di quell'opinione di gruppo, che si rifiuta di assuefarsi all'opinione generale formata ed influenzata dai mezzi di informazione di massa.

A quel punto, sempre di più si accorgono che quell'opinione dissenziente esce dall'interno di quel rifugio e va diffondendosi anche all'esterno di esso, ma comunque è lì dentro che si forma e si alimenta.

E comincia a dare fastidio.

Il rifugio è pieno di persone intelligenti e mature, ma le chiavi del portone d'ingresso e gli interruttori della luce sono nelle mani sempre di quei ragazzi che per gioco avevano creato la casetta.

E questi ragazzi che bisogna blandire, sono giovani, ingenui, basterà allettarli con delle caramelle.

E ciò viene fatto.

Alcuni di quei ragazzi che prima, invece di moderare, erano tra i più accesi nel gridare, diventano improvvisamente censori.

Basta con le lagne e le lamentele, basta, qui si vuole tornare a parlare di calcio.

Ma sono sempre ragazzi: da una parte hanno le caramelle, ma dall'altra devono tenere a bada persone che li superano per malizia, per intelligenza, per preparazione e per esperienza di vita.

D'altronde sono più vecchi di loro e la sanno più lunga.

Gli viene fornita anche una mano da qualche utente sospetto.

Ma neanche quello è sufficiente.

Allora il capo dei ragazzini, al quale, forse, hanno detto che vogliono indietro le caramelle, tenta disperatamente un'ultima carta.

”Questa è casa mia – urla - qui comando io.....quelli che vogliono fare i cattivi tutti da una parte, nel ripostiglio, quelli che stanno buoni invece possono giocare nel salotto buono".

Ma essendo ragazzino e non avendo neanche le doti di Alessandro Magno, neanche i suoi compagnucci, nel frattempo aumentati, gli obbediscono tanto volentieri.

E i cattivi la fanno franca anche questa volta.

Allora a quel punto, il padrone delle caramelle si incavola di brutto e gli dice: "Ridammele o spegni la luce e chiudi la porta! E affan**lo tutti i cattivi ed anche i buoni di cui non me ne frega nulla!”

Il ragazzzo si spaventa, non vuole rinunciare alle sue caramelle e, senza dire nulla, neanche ai suoi compagnucci, in fretta e furia spegne la luce e chiude la porta del rifugio, lasciando tutti fuori dalla casetta.

Ma a quel punto i cattivi, che come in ogni film sono duri a morire, si organizzano in fretta, trovano aiuto in altri amici cattivi come loro e si portano dietro anche i buoni che, come pecorelle smarrite, li seguono.

Ai ragazzini è stato detto: "Fate silenzio, che nessuno sappia chi vi ha dato le caramelle.....".

Ma i ragazzini non sono bravi a dire le bugie e si scopre chi è stato a fargli paura.

A quel punto il padrone delle caramelle, sentendosi scoperto e avendo paura di passare per l'Orco Cattivo delle fiabe, fa marcia indietro e ridà al fanciullo le chiavi della casetta, con l'ordine di riaprire la porta e riaccendere la luce.

Ma diffidate del padrone delle caramelle, è veramente un Orco Cattivo che tiene in scacco i bambini. Proverà di nuovo ad usarli a suo piacimento.


Ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti è puramente casuale.

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