Benvenuti!

In difesa di 113 anni di storia e di gloria.
In difesa di 29 scudetti.

Perché la Juventus non è stata difesa.
Non è stata difesa da John Elkann. Anzi...
Non è stata difesa da Gabetti. Anzi...
Non è stata difesa da Grande Stevens. Anzi...
Non è stata difesa da Montezemolo. Anzi...
Non è stata difesa dal presidente Gigli. Anzi...
Non è stata difesa da Cesare Zaccone. Anzi...

Per contribuire al blog, scrivete a ilmagodiios@gmail.com

Astenersi Moratti, Borrelli, Guido Rossi e simili
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mercoledì 31 ottobre 2007

Chiusura o censura?


(clicca sull'immagine per ingrandirla)
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Il forum http://www.j1897.com/ ha improvvisamente ed inspiegabilmente chiuso i battenti.

Il comunicato ufficiale dice e non dice. Ma qualcosa fa capire.

Ucci ucci, sento puzza di mezzucci.

Ucci ucci, sento puzza di pressioni.

Ucci ucci, sento puzza di censura.
Quando il gioco si fa sporco, i sorci escono dalle fogne

martedì 30 ottobre 2007

Vi prego, non ridete troppo...



Il primo presidente non si scorda mai, se poi si tratta di un personalità come Lapo Elkann, allora l’evento è destinato a rimanere una pietra miliare nella storia del club. Portatore di innovazione e creatività che lo rendono icona di stile e di successo, Lapo Elkann entra a far parte del mondo Sparkling e della Pallavolo italiana. Lo spirito di squadra, la sana e leale competizione sportiva, universalmente riconosciuti a questa disciplina, sono alcuni dei valori condivisi dal neo presidente.
Con questo spirito il marchio Italia Independent, di cui Lapo è presidente, ha deciso di affiancarsi alla squadra di Milano in qualità di Partner Ufficiale.
Per la Sparkling Volley Milano, fondata dall’imprenditore modenese Claudio Giovanardi il 4 giugno del 2006 - che ha riportato così la grande pallavolo nella metropoli lombarda dopo quattro anni di assenza - è una data fondamentale della sua seppur breve e vincente storia. La Sparkling, infatti, al suo primo anno in A2 ha subito conquistato il campionato (7 aprile) che è valso la promozione in A1 e la Coppa Italia (11 febbraio) e il 30 settembre scorso al Pala Lido ha fatto il proprio esordio nella massima serie.
E proprio l’arrivo alla presidenza di Lapo Elkann sarà foriero di nuovi entusiasmanti successi, come conferma il patron Claudio Giovanardi che in questi 16 mesi di vita della società ha sempre voluto aspettare ad assegnare la carica di presidente: “La data di oggi è il compimento di un dialogo iniziato più di un anno fa con la nascita della Sparkling, quando chiesi a Lapo di prendere parte alla nostra avventura. La Sparkling trova in lui un presidente giovane, carismatico e di grande leadership, proseguendo così in un percorso sportivo ed etico che ci auguriamo possa diventare il fiore all’occhiello dello sport milanese e non solo. Già nelle prossime settimane abbiamo intenzione di organizzare la presentazione dei nuovi progetti”.
Nella giornata di ieri è stato presentato il “Contratto Etico” che ha l’obiettivo di sostenere attività in ambito sociale: i giocatori della Sparkling hanno sottoscritto un accordo che li vede direttamente impegnati - due ore al mese - in progetti sociali in favore di disabili, anziani e minori a rischio.

Anche il Sole-24 Ore mette in risalto il paracadute di Birigenti e FIAT

Gianni Dragoni
Il Sole-24 Ore - 27 ottobre 2007
Paracadute d'oro per i nuovi vertici della Juventus dopo la triade. Soprattutto per l'amministratore delegato e d.g. Jean-Claude Blanc: il contratto prevede una buonuscita di tre milioni di euro lordi "in caso di risoluzione del rapporto de parte della società, senza giusta causa, ovvero in caso di dimissioni con giusta causa".
Al presidente Giovanni Cobolli Gigli spetterebbe "in caso di cessazione del rapporto senza giusta causa (...) un'indennità forfetaria pari all'ultimo emolumento annuo, attualmente di 450mila euro".
La novità emerge dal bilancio al 30 giugno 2007. E' stata sottolineata dai piccoli azionisti durante l'asssemblea, che ieri ha approvato il bilancio, dopo cinque ore di discussione.
Hanno chiesto se "il Tfr" sia previsto perché ci sono ipotesi di cessione del club, controllato dalla famiglia Agnelli attraverso l'Ifil (60,01%). "Non ci risulta nulla di tutto questo", ha risposto Cobolli.
Anche il contratto di sponsorizzazione triennale firmato dal gruppo FIAT, per 33milioni di euro complessivi più premi, prevede una clausola di risoluzione qualora cambiasse l'azionista di controllo della Juventus.
Il bilancio 2007 è in lieve perdita, 927.569 euro, nonostante 16,3 milioni di plusvalenze nette per le cessioni di luglio e agosto 2006. "La Serie B ci è costata circa 100 milioni di euro", ha detto Blanc. "75 milioni di minori ricavi da diritti tv e sponsor nella scorsa stagione. E la mancata partecipazione alla Champions ci costerà quest'anno 25 milioni di minori ricavi".
Il consiglio prevede che anche il bilancio al 30 giugno 2008 "chiuderà in perdita".
Ci sono preoccupazioni per la ripartizione dei diritti tv con la nuova legge Melandri. "Martedì ci sarà assemblea in Lega, ci auguriamo una proposta soddisfacente. Se ci fossero degli espropri punteremo i piedi", ha detto Cobolli.
Il presidente ha spiegato che i quattro maggiori club, quindi anche Milan, Roma e la rivale Inter (l'ha chiamata "l'altra squadra"), "hanno il 75% dei tifosi, ma rischiano di essere penalizzati dall'orientamento dei medio-piccoli. C'è un solo modo di non penalizzare i grandi dando di più alle piccole: riuscire con la vendita collettiva ad incassare 120 anziché i 100 di oggi".
A causa delle incertezze sui proventi, la Juve ha rimandato le decisioni sui lavori allo stadio Delle Alpi. "Prevediamo una decisione sullo stadio entro novembre", ha detto Blanc. Per aumentare i ricavi Blanc intende associare alla Juve "otto grandi sponsor in esclusiva, come si fa per le Olimpiadi". Hanno già aderito Bpi e Costa Crociere, ha detto.
Critiche dagli azionisti per l'accordo commerciale "Media partner" con la Gazzetta dello Sport, accusata di essere troppo severa con la Juve. "La Gazzetta non è un nostro sponsor", si è difeso Cobolli. "Ha fatto un contratto cambio pubblicità, cambio merce, riconosce uno spazio pubblicitario a fronte di una presenza del giornale nello stadio Olimpico. Questo è sempre stato fatto anche in passato, eccetto l'anno in Serie B".
Un'eccezione agli azionisti tifosi è stato l'intervento di Maria Luisa Anelli che si è definita "simpatizzante nerazzurra, giornalista". "Il passaggio in B della Juve è stato provvidenziale. Ha salvato i conti, le perdite sono state ridotte". E su Moratti: "in genere paga di tasca propria, noi invece paghiamo di tasca nostra".
Le azioni +1% a 1,218 euro) restano sotto il prezzo (1,3) dell'aumento di capitale di giugno.

Cara Juve, stai allegra. Se piangi dai fastidio


(Bonarober per www.juworld.net)
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Piero Valesio

Tuttosport - 29 ottobre 2007

Sempre allegri bisogna stare che il troppo piangere fa male al re. Anche al ricco e al cardi­nale, se è per questo. Ma la do­manda è: chi è il re? Chi è che si turba e viene colto da vam­pate di cattivo umore se qual­cuno osa sostenere che i due ri­gori concessi da Bergonzi sa­bato sera al San Paolo sono stato un perfetto esempio di an­ticalcio e hanno completamen­te falsato l’esito del match? Ci deve essere, questo re. E deve es­sere in buoni rapporti con Mas­simo Mauro. Il quale è stato il più convinto, durante il dopo­partita di Napo­li-Juve andato in onda su Sky, nel ribattere al­la furiose parole di sdegno pro­nunciate da quel noto pole­mista che ri­sponde al co­gnome di Cobol­li Gigli. Il presi­dente biancone­ro aveva osato lasciarsi andare ad affermazioni pesanti del tipo: speriamo che qualcuno nel Palazzo abbia visto cosa è suc­cesso in campo. Il commentato­re di Sky non ha gradito: come osa il responsa­bile di un’azien­da sportiva sot­tolineare che è stato danneggiato sul campo? Erano lacrimucce, non un vero pianto come nella canzone di Jannacci e Fo: ma Mauro si è inalberato lo stesso. Che sia forse perché la Juve non ha l’u­mile diritto di sottolineare, tra l’altro con un atteggiamento low profile, molto subalpino, che quello che era successo era al limite del comprensibile? Forse il re senza volto ma con corona aveva già iniziato a stranirsi? Fabio Caressa e Bep­pe Bergomi, in sede di telecro­naca, avevano offerto una pre­gevolissima esibizione di sere­nità di commento («Serata ne­rissima dell’arbitro Bergonzi» ha detto il Caressa dopo il se­condo rigore farlocco: compli­menti) cercando, come si deve fare in questi casi, di sottoli­neare ciò che è giusto senza per questo indispettire le tifoserie dei vincitori. A maggior ragio­ne l’inalberarsi di Mauro è parso fuori luogo.Tutto sommato ha stupito me­no, poco dopo su Rai 2, che un altro ex giocatore abbia messo in scena una sua personalissi­ma (e rispettabile, figuriamoci) visione della realtà sostenendo con una certa pervicacia che il secondo rigore, quello scaturito dal scambio di sguardi fra Buffon e Zalayeta, era in realtà un rigore che andava concesso. Qui l’ottimo Co­bolli, con quel volto che pare sempre così estraneo ai livo­ri e alle urla del grande (anzi: grosso) carroz­zone calcistico, ha tirato fuori a sua volta la sua indole da palco­scenico ed ha ri­sposto: «Sì, Mazzola». Una frase breve che è parsa degna, per efficacia, di certi assensi ci­nematografici di Totò o meglio, viste le origini, di Macario. «Sì, Mazzola» dice­va Cobolli: e mai espressione fu più efficace. E chissà che a qualcun altro non sia venuto in mente cosa successe in tv molti molti anni fa quando un certo Iuliano Mark intervenne su un certo Ronaldo che, in quell’epoca an­cestrale, gestiva a una maglia a strisce nerazzurre verticali: l’urlo di dolore di coloro i qua­li non portavano (allora) l’er­mellino regale a causa del pre­sunto torto subito occupò i me­dia per settimane se non per mesi, coinvolgendo la vita so­ciale e politica italiana ai mas­simi livelli. Stavolta si ha come la sensazione che non succe­derà. Il che certamente sarà un bene visto che il low profile del­la dirigenza juventina certo non chiede che s’inneschino in­terminabili processi televisivi. Ma resta un dubbio: fra il pre­sunto re della prima repubbli­ca calcistica e il supposto re della seconda chi è il più po­tente?


E' partito il VERSAMENTO DAY


Da una libera iniziativa degli stessi associati di GiùlemanidallaJuve è partito ieri il Versamento Day. Con questa idea gli stessi associati gridano al mondo intero il loro sdegno per quanto accaduto nell'estate 2006 e riaffermano la loro determinazione nel difendere in ogni sede possibile ed opportuna la loro passione per i gloriosi colori sociali.

Sono stati scelti simbolicamente i giorni che vanno dal 29/10 al 5/11/2007 per aderire all'iniziativa attraverso un libero contributo economico. Informazioni sulle modalità per contribuire sono disponibili sul sito internet dell'Associazione oppure su questo blog

lunedì 29 ottobre 2007

Moratti non ha solo bidoni. Ha anche spazzatura per riempirli


Marc Pfertzel, giocatore francese (ex del Livorno, ora al Bochum), conserva un ricordo molto positivo di Marco Materazzi.


"Materazzi è marcio. In campo ti tira i capelli, insulta, sputa. Lui cerca volontariamente di farti male. Si può essere cattivi, ma corretti; purtroppo non è il suo caso. Tecnicamente è un grande giocatore, ma sul terreno di gioco è davvero spazzatura".

Dopo aver riscosso i propri crediti, Collina paga i propri debiti


(Bonarober per www.juworld.net)
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Sabato sera abbiamo avuto la dimostrazione pratica di come sia "concettualmente ammissibile l’assicurazione di un vantaggio in classifica che NON prescinda dall’alterazione dello svolgimento o del risultato di una singola gara".
Questo è il Metodo Collina, messo in pratica dai fedeli discepoli. Bergonzi, Farina, Tagliavento,...
Il Metodo Collina è molto più efficace del (presunto) Metodo Moggi ("assicurazione di un vantaggio in classifica che prescinda dall’alterazione dello svolgimento o del risultato di una singola gara").
Mi chiedo come mai il Direttore, che tutti dipingono come il re della cupola, si sia inventato un metodo così complicato per far vincere la Juventus. Era molto più semplice ed immediato cercare di alterare lo svolgimento o il risultato di una singola gara per assicurarsi un vantaggio in classifica.

domenica 28 ottobre 2007

Johnny B Good porta sfiga




Juve - Udinese.
Visita pre-partita di Johnny B Good a Vinovo.
Sconfitta.

Napoli - Juve.
Visita pre-partita di Johnny B Good a Vinovo.
Sconfitta.

Non ci posso credere


Giovanni Cobolli Gigli «Io la figura del coglione non la voglio fare perché questi due rigori erano inesistenti».
«Sono sempre stato tollerante evitando qualsiasi polemica, ma stavolta l’evidenza è troppo grossa».

«Non me ne faccio ragione: sono sempre convinto della buona fede degli arbitri, ma allora qualcuno deve pensare ad alzare il livello, perché non sono all’altezza. È ora di farsi sentire». «Questi due rigori non e-si-sto-no».

«Peccato, perché c’era una bella atmosfera, un pubblico bellissimo. E la Juve ha fatto il suo: penso solo che l’inesistenza di quei due rigori sia oggettiva: e con questi siamo a quota cinque. Non voglio farmi venire cattivi pensieri, ma neppure voglio passare per coglione. Credo che non si possa andare oltre un certo livello, e che questi errori siano troppo grossi».

«Chi decide e vede, cerchi di migliorare la qualità degli arbitri».

Questa volta mi sento di fare i complimenti a Giovanni Cobolli Gigli

Sia per queste dichiarazioni sia per come ha replicato a quel c...one di Massimo Mauro

sabato 27 ottobre 2007

Assemblea - Siamo su Scherzi a Parte


Signor Presidente, Signori Consiglieri,
è da più di un anno ormai che mi sembra di vivere una puntata senza fine di Scherzi a parte.
Non mi ero particolarmente preoccupato all’epoca della pubblicazione delle prime intercettazioni sui giornali di famiglia (Gazzetta, La Stampa e Corriere) perché ero sicuro che la Triade avrebbe difeso la Juve e noi tifosi con la grinta e la passione di sempre. Ma era tutto uno scherzo e nel giro di pochi giorni Moggi, Giraudo e Bettega sono stati cacciati dalla Juventus.
Mi era stata comunque promessa la nomina di un nuovo consiglio, composto da persone preparate in ambito calcistico. Ma anche questo era uno scherzo e mi è stato rifilato un ex dirigente di grandi magazzini, un esperto di tennis e corse automobilistiche (che all’epoca parlava anche un italiano molto incerto), un allenatore di pallavolo.
Mi aspettavo, come da indicazioni dell’Ing. John Elkann, un grande juventino del passato come Presidente o quanto meno come amministratore. Ma anche questo era uno scherzo e mi è stato rifilato Marco Tardelli.
Mi aspettavo comunque che la società si difendesse “con la massima determinazione senza guardare in faccia nessuno”, come da dichiarazione bellicosa del Dott. Gabetti. Ma anche questo era uno scherzo ed il medesimo giorno, circa sette ore dopo, mi è stata rifilata la “pena congrua” dell’Avvocato Zaccone.
Mi aspettavo che la società difendesse le proprie ragioni di fronte al TAR, come mi era sembrato di capire leggendo il “molto motivato” ricorso presentato il 21 agosto “per la doverosa tutela dei propri azionisti, dei terzi portatori di interessi e dei propri tifosi”. Ma anche questo era uno scherzo e dieci giorni dopo mi è stato rifilato il ritiro del ricorso al TAR perché “non sarebbe mai stato accolto” e “non volevamo creare altri problemi al calcio italiano”.
Tralascio per brevità una serie infinita di altri scherzi (il ricorso al TAS mai presentato, la svendita dei calciatori a processi in corso, il rafforzamento di una delle rivali di sempre, la cessione inspiegabile di Mutu, l’acquisto di Boumsong) e vengo ai giorni nostri. Anzi, vale la pena dedicate qualche riflessione sullo scherzo Mutu. Perché è stato deciso di cedere un fuoriclasse del genere? Chi ha deciso di cedere Mutu? Perché è stato ceduto ad un prezzo francamente ridicolo?
Mi aspettavo che più della metà dell’aumento di capitale venisse investita nel calciomercato come da indicazioni dell’amministratore delegato. Ma anche questo era uno scherzo e mi sono ritrovato con una società che ha almeno 40 milioni di euro sui conti correnti e ha investito 53 milioni in nuovi acquisti realizzando tuttavia cessioni per circa 25 milioni.
Mi era stato promesso l’acquisto di tre campioni scelti tra i migliori giocatori d’Europa. Ma anche questo era uno scherzo e mi sono stati rifilati un oggetto misterioso (Tiago), un giocatore già rotto (Andrade) e un argentino dalla scarsa personalità (Almiron), per un investimento complessivo di 32 milioni di euro.
Mi era stato detto che pochi in Europa avrebbero fatto un mercato come il nostro. Ma anche questo era uno scherzo e l’investimento netto della Juventus (circa 28 milioni di euro) è inferiore, tanto per fare un esempio, alla cifra spesa dal Real Madrid per l’acquisto di un solo giocatore (il difensore Pepe).
Mi era stato promesso un importante rafforzamento della squadra. Ma anche questo era uno scherzo e mi ritrovo con una formazione titolare che è composta per 9 o 10 undicesimi da giocatori ereditati dalla precedente gestione.
Eppure questo era proprio l’anno in cui andava fatto uno sforzo in più, in modo da poter sfruttare adeguatamente lo spirito di rivalsa e la rabbia della vecchia guardia. Con qualche intervento in più sul mercato e con qualche scelta illogica in meno si poteva costruire una squadra decisamente più forte ed in grado davvero di competere per lo scudetto.
Perché questo è l’anno in cui la Juve deve (o meglio, avrebbe dovuto) vincere lo scudetto. Per far capire a tutti (anche all’Ing Elkann e ai suoi consiglieri) che noi, a differenza di altri, vinciamo senza rubare, vinciamo senza INTERcettare, vinciamo senza ricettare e falsificare documenti, vinciamo senza contabilità creativa su marchi e giocatori.
Il ritorno (d’immagine e non solo) sarebbe stato notevole a avrebbe certamente ripagato il maggior investimento iniziale.
Si pensi all’immagine della Juve neopromossa che vince al primo colpo; si pensi all’immagine della Juve, cacciata in Serie B con il marchio dell'infamia, che vince senza Moggi e Giraudo, dimostrando con i fatti che le sentenze di Calciopoli non sono state altro che una ignobile farsa.
Si pensi ai maggiori introiti da sponsorizzazioni, diritti televisivi, cachet per le amichevoli.
Si pensi al ritrovato appeal della società in sede di calciomercato.
Questo è un ragionamento tuttavia che avrebbe potuto fare solo un management preparato con alle spalle un azionista di riferimento con la passione di Gianni e Umberto Agnelli. Attualmente tuttavia mancano entrambi i requisiti. Manca un management preparato e, soprattutto, che ne capisca di calcio. Non si intravede neppure un briciolo di passione bianconera nell’Ing. John Elkann.
Comunque, non c’è da stupirsi della politica di basso cabotaggio e senza respiro strategico che avete adottato. Tra l’altro, avete scritto Voi stessi in bilancio “che in Juventus non ci sono dirigenti con responsabilità strategiche”.
Non c’è da stupirsi che abbiate utilizzato l'aumento di capitale per cancellare l’indebitamento, lasciando inutilizzati sui conti correnti ben 40 milioni di euro (cosa pensate di farne? pronti contro termine? conto arancio?).
Non c’è da stupirsi che abbiate finanziato la campagna acquisti di quest'anno con il cash flow derivante dalle liquidazioni dell’estate 2006.
Non c’è da stupirsi che abbiate ceduto diversi giocatori con un valore di carico residuo prossimo allo zero, realizzando quindi nel 2006/2007 e nel 2007/2008 plusvalenze per circa 55,8 milioni.
Non c’è da stupirsi che il presidente e l'amministratore delegato abbiano diritto, in caso di risoluzione anticipata del rapporto, ad un’indennità forfetaria di importo pari, rispettivamente, all’ultimo emolumento annuo e a 3 milioni di euro.
Non c’è da stupirsi che FIAT SPA abbia il diritto di recedere dal contratto di sponsorizzazione nel caso in cui si verificasse un cambio di controllo della società.
Non c’è da stupirsi. C’è solo da porsi una domanda molto semplice. Tra quanto tempo sarà formalizzata la cessione della Juventus? Mi auguro, ovviamente, il prima possibile.

Assemblea - Sono sempre 29, ma non per John Elkann


Vengo ora all’analisi del bilancio.
Apprezzo che nella sezione “Profilo Storico e Palmares” si dica esplicitamente che “la recente storia sportiva della Juventus è legata all’attività svolta durante la presidenza di Vittorio Caissotti di Chiusano … e Franzo Grande Stevens … e sotto la gestione di Antonio Giraudo, Luciano Moggi e Roberto Bettega” e che si ricordi come la squadra abbia conquistato in quel periodo 7 scudetti. Mi sembra un grosso passo avanti rispetto al precedente bilancio, dove la vecchia dirigenza veniva vergognosamente rimossa dalla storia della Juventus (ed il numero degli scudetti, altrettanto vergognosamente e anche un po’ inspiegabilmente, si riduceva a 6).
Mi chiedo tuttavia come mai il Palmares nel nostro sito internet riporti solo 27 scudetti.
Non era stato Lei Signor Presidente a correggere il giornalista Antonio Barillà, che nell’intervistarla lo scorso luglio si era lasciato scappare l’infelice espressione “27 scudetti”? Sono andato a rileggermi l’intervista e la Sua replica non lascia davvero spazio a diverse interpretazioni. “Ventinove, prego. Sul campo ne abbiamo vinti ventinove”.
Se “sul campo ne abbiamo vinti ventinove”, come mai sul sito ce ne sono solo ventisette?
Probabilmente ce ne sono solo 27 per non contraddire l’Ingegner John Elkann, che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, sempre nel mese di luglio, ha attaccato pesantemente la vecchia gestione dichiarando che “le penalità che la Juve ha subito non le ha avute per niente, c’erano stati comportamenti giudicati inaccettabili e come tali sono stati puniti dalle autorità sportive. La differenza con il Milan si spiega semplicemente con il fatto che per i rossoneri la responsabilità di quei comportamenti è ricaduta su consulenti esterni”.
Neanche Paolo Ziliani, Candido Cannavò o Massimo Moratti avrebbe saputo dire di meglio.
E allora è meglio che ci mettiamo il cuore in pace. Per il nostro azionista di riferimento, la Juve “umbertiana” era amministrata da dei loschi figuri che si sono macchiati di “comportamenti riprovevoli” e che rappresentano “un capitolo triste nella storia della Juventus” (per citare due altre “felici” espressioni dell’Ing Elkann). Per John Elkann gli scudetti certamente non sono 29. Forse sono 27. Molto più probabilmente sono 22. O forse, più semplicemente, all’Ing. Elkann non interessa minimamente il numero di scudetti conquistati dalla Juventus.
Nella medesima intervista al Corriere, l’Ingegner Elkann si è occupato anche di plusvalenze. Eravamo – è bene ricordarlo - nel bel mezzo della plusvalenzopoli di Inter e Milan. Mentre le due squadre ambrosiane erano nell’occhio del ciclone per la vicenda delle plusvalenze gonfiate sugli scambi incrociati di giocatori, John Elkann ha assestato un altro duro colpo alla Triade e alla Juventus. “Le spese di Moggi e Giraudo erano insostenibili, avevano supplito con le plusvalenze ma non si poteva continuare così”. Bisognerebbe forse spiegare all’Ing. Elkann la differenza tra una “plusvalenza alla Zidane” ed una plusvalenza alla “Simone Brunelli” secondo il rito ambrosiano.
Mi sembra quindi assolutamente appropriato che la storia della Juventus riportata sul sito internet termini con queste parole: “il 27 maggio muore Umberto Agnelli. L'arrivo di Fabio Capello sulla panchina bianconera costituisce il capitolo finale dello straordinario binomio Umberto Agnelli - Juventus iniziato quando, a soli 22 anni, diventò il più giovane Presidente della storia della squadra bianconera”. Più precisamente, il 27 maggio 2004, con la morte del Dott. Umberto Agnelli, termina la storia di un grande amore. Quello tra la Juventus e la famiglia Agnelli.

Assemblea - Il bilancio dei Birigenti




Il bilancio contiene alcune interessanti, ma talvolta incomplete, indicazioni sui contratti di sponsorizzazione e sulla strategia commerciale della società.
In settembre 2006 avete rinegoziato i contratti con Sky Italia, con una riduzione dei corrispettivi complessivi per l’esercizio 2006/2007 da 94,5 a 80,2 milioni di euro, per tenere conto della situazione venutasi a creare con la retrocessione della Società in Serie B. Il bilancio non indica tuttavia se la rinegoziazione abbia interessato anche gli esercizi successivi. Con il ritorno in Serie A della Juventus, qual è l’importo dei corrispettivi dovuti da Sky dall’esercizio 2007/2008 in avanti?
Anche il contratto con Nike è stato rinegoziato, con una riduzione dei corrispettivi di circa 4,5 milioni per il 2006/2007 e di ulteriori 4,5 milioni circa ripartiti nei successivi otto anni di contratto. Se ho ben compreso, quindi, a partire dall’esercizio 2007/2008 la riduzione del corrispettivo annuale dovrebbe essere di poco più di 560.000€ (con un incremento quindi di circa 4.000.000 rispetto alla somma concordata per il 2006/2007). E’ così?
L’8 maggio 2007 avete firmato l’accordo definitivo di sponsorizzazione con il Gruppo FIAT, che prevede un corrispettivo complessivo fisso pari a 33 milioni ed un corrispettivo variabile determinato in funzione del raggiungimento di predeterminati risultati sportivi nelle competizioni nazionali e internazionali. Quali sono questi traguardi predeterminati ed i relativi bonus? L’eventuale raggiungimento della Zona Champions – che dopo un interessante dibattito sui concetti di sogno e di utopia – sembra sia l’obiettivo di quest’anno, farebbe scattare un corrispettivo variabile? Di che importo?

Assemblea - In Fermo Ferrarsi piace molto il partner che te lo nette nel c,,,




Il 14 marzo 2007, dopo una lunga e travagliata gestazione, è venuto alla luce il famoso piano di sviluppo a medio termine. Questo piano di sviluppo contempla, tra le altre cose, una nuova strategia commerciale che prevede l’identificazione di un gruppo ristretto e selezionato di partner nazionali e internazionali.
Questo circolo esclusivo e selezionato comprende tuttavia anche un partner dalla reputazione assolutamente discutibile: quel foglio rosa che si trova (per fortuna, sempre meno) sui banconi dei gelati dei bar.
Sul numero di luglio di Hurrà Juventus viene pubblicata un’intervista al Direttore della Gazzetta, l’intertriste Carlo Verdelli. Questo è il primo tassello della santa alleanza commerciale tra la Gazzetta e la Juventus. In quell’intervista Verdelli ha avuto la licenza di offendere i tifosi della Juventus definendoli “squadristi sobillatori”. Nessun dirigente della Juventus si è preso la briga di replicare al Dottor Verdelli, maestro di squadrismo dell’informazione. Non critico la scelta di intervistare il direttore della Gazzetta (anche se le domande del giornalista Simone Stenti sono state piuttosto all’acqua di rose). Ma ritengo inaccettabile, Signor Presidente, che Lei non abbia sentito il dovere di replicare alle indegne accuse di Verdelli. Fermo restando, comunque, che sono orgoglioso di essere stato definito “squadrista sobillatore” da Verdelli.
Quello che poteva sembrare un semplice incidente di percorso ha iniziato ad assumere una veste completamente diversa durante la prima partita di campionato, quando i tabelloni pubblicitari hanno ripetutamente mostrato il logo della Gazzetta dello Sport.
Pochi giorni dopo, navigando sul sito internet della società, ho in effetti trovato conferma ai miei sospetti. La sezione sponsor era stata aggiornata. La Gazzetta dello Sport faceva bella mostra di se tra i “commercial partner” della Juventus. Non mi sembra che quest’accordo sia mai stato portato a conoscenza degli azionisti con un comunicato ufficiale della società. E non se ne fa neppure cenno nel bilancio, tra i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio.
Ma la storia dei rapporti commerciali tra la Juventus ed il foglio rosa non è finita qui.
Con un comunicato stampa del 5 ottobre, infatti, avete annunciato “l’accordo di partnership con il Gruppo Editoriale RCS in virtù del quale il quotidiano la Gazzetta dello Sport sarà media partner della società bianconera per tutta la stagione in corso. La testata giornalistica sportiva più gloriosa d’Italia incontra la società calcistica più blasonata, per dar vita ad una partnership che accompagnerà la squadra negli eventi più importanti della stagione”. Sembrerebbe quindi che il foglio rosa sia commercial e media partner della Juventus. Ma anche di questo accordo non vi è alcun cenno nelle note al bilancio.
Un accordo commerciale tra una società di calcio ed un giornale che di calcio si occupa a tempo pieno e che quindi dovrebbe svolgere un ruolo di controllo è già di per se un obbrobrio a livello di principi. Comunque, mi sembra davvero incredibile che la Juventus abbia deciso di concludere accordi commerciali proprio con il giornale che più di tutti si è distinto nella campagna di killeraggio mediatico contro la Juventus e che ancora oggi non perde occasione per sparare a zero contro di noi. Un caso davvero singolare di partnership…
Comunque sia, quali sono i termini dei rapporti commerciali tra la Juventus e la Gazzetta dello Sport? Quali iniziative comuni pensate di porre in essere? Pensate davvero che i tifosi della Juventus abbiano intenzione di aderire ad iniziative commerciali della Juventus realizzate in partnership con la Gazzetta? Pensate davvero che ai tifosi faccia piacere trovare sul proprio seggiolino allo stadio una copia omaggio del foglio rosa? A me sinceramente da veramente fastidio essere costretto tutte le volte a prendere in mano quel giornale per buttarlo via. Quali sono i corrispettivi dovuti alla Juventus in base a questi accordi? Qual è, in estrema sintesi, il prezzo a cui è stata svenduta, per l’ennesima volta, la nostra dignità?

Assemblea - Bonus a chi?


(Bonarober per www.juworld.net)
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La remunerazione dei componenti del consiglio di amministrazione è un altro aspetto su cui non mi sembra che il bilancio fornisca un’informativa adeguata. La tabella pubblicata a pagina 87 riporta l’importo dei bonus spettanti al presidente (225.000€) e all’amministratore delegato nonché direttore generale (375.000 euro più un milione che sarà erogato al termine del piano di sviluppo a medio termine). Mancano tuttavia alcune informazioni supplementari:
(i) quali sono gli obiettivi cui sono legati i bonus?
(ii) il Presidente ha già conseguito il diritto al proprio bonus di 225.000 €?
(iii) il direttore generale ha già conseguito il diritto al proprio bonus di 350.000€?
(iv) il bonus di un milione di € riconosciuto all’amministratore delegato è già maturato e ne è solamente differita la corresponsione? oppure si tratta di un importo legato al raggiungimento di particolari obiettivi? si tratta inoltre di un importo “una tantum oppure in ciascun esercizio di permanenza in carica l’amministratore delegato potrebbe maturare il diritto a compensi variabile di natura ed importo analoghi?

Assemblea - Domanda per Don Bergero


Nella tabella a pagina 105 è riportata la riconciliazione del risultato netto dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2006 determinato in base ai Principi Contabili italiani con il relativo risultato netto determinato in accordo agli IFRS adottati dall’Unione Europea. le due voci più significative della tabella riguardano il contratto Oilinvest (che comporta una rettifica positiva di 12.600.000) ed il contratto Reti Televisive Italiane che comporta invece una rettifica negativa di 30.000.000. La natura di queste due rettifiche sembrerebbe essere identica, perché in entrambi i casi si tratta di un differimento al futuro, in base ai principi IFRS, di ricavi contabilizzati in passato e derivanti dalla cessione di diritti d’opzione. Mi chiedo tuttavia come mai in un caso (Reti Televisive Italiane) la rettifica sia di segno negativo e nell’altro caso (Oilinvest) la rettifica sia di segno positivo. Leggendo la tabella a pagina 103, mi sembra che il famoso fondo rischi di 12.600.000 contabilizzato nel bilancio al 30 giugno 2006 sia stato stornato in sede di prima applicazione degli IFRS. Vi chiedo comunque di spiegare più in dettaglio le motivazioni di queste rettifiche, gli effetti contabili complessivi sull’esercizio in corso e gli eventuali effetti contabili sugli esercizi futuri.

Assemblea - Cobolli non vuol dire fiducia



Termino il mio intervento, Signor Presidente, ricollegandomi a quanto da Lei dichiarato il giorno del rinnovo del contratto ad Alessandro Del Piero. “Ora dovremo ulteriormente dimostrare che siamo capaci di fare bene, rispettando gli obiettivi che ci siamo posti, centrando perlomeno il quarto posto in campionato. A quel punto credo che un po' di fiducia ce la saremo meritata”.
La fiducia non si conquista tanto con il raggiungimento di uno stiracchiato quarto posto in campionato, quanto piuttosto difendendo giorno per giorno la Juventus ed i suoi tifosi dagli attacchi che continuano ad arrivare da più parti. Non l’avete fatto l’anno scorso all’epoca di Farsopoli. Continuate a non farlo quest’anno. Anzi, stipulate accordi commerciali con chi, più di ogni altro, ha contribuito ad infangare il nome della Juventus.
Ci sono invece diversi gruppi ed associazioni di tifosi ed azionisti che continuano a lottare in difesa di un sogno chiamato JUVENTUS.
Immagino, Signor Presidente, che Lei sia a conoscenza delle iniziative legali portate avanti dall’associazione GiùlemanidallaJuve, presieduta da Giuseppe Belviso. Le ricordo in particolare che il 22 maggio scorso, l'Avvocato Luc MISSON ha presentato, in nome e per conto dell'Associazione, ricorso innanzi alla Corte Europea sul Diritto alla Concorrenza al fine di ottenere l’annullamento delle decisioni assunte dalla FIGC a carico della Juventus.
Mi chiedo – e Le chiedo, Signor Presidente – se la Juventus SpA appoggi queste iniziative legali e se sia disposta a sostenere economicamente l’Associazione GiùlemanidallaJuve partecipando al Versamento Day che si svolgerà dal 29 ottobre al 5 novembre prossimi. Sul sito dell’Associazione ci sono tutte le informazioni necessarie.
Un altro gruppo di sostenitori bianconeri – denominato Ju29ro Team – ha lanciato la campagna “Questa FIGC non la finanzio”, invitando tutti i tifosi a manifestare il proprio civile dissenso contro una giustizia sportiva a due velocità rinunciando ad acquistare i prodotti delle aziende partner della FIGC.
Ecco, appoggiare e sostenere tutte queste iniziative potrebbe essere il modo più immediato per cercare di recuperare un minimo di fiducia da parte di tifosi ed azionisti.
Ho l’impressione, tuttavia, anche se spero davvero di sbagliarmi, che l’attivismo di certi tifosi sia visto come il fumo negli occhi dalle parti di Corso Galileo Ferraris e, soprattutto, dalle parti di Corso Matteotti.
Spero di non rimanere deluso, per l’ennesima volta, dalle Vostre risposte.
Una cosa, tuttavia, me la deve concedere, Signor Presidente.
Quando viene intervistato, non dica più che Moratti è “una gran brava persona”.
FORZA JUVE

giovedì 25 ottobre 2007

Monsieur de Jakalisse

John Elkann in visita a Vinovo (toccate subito tutto il toccabile, dopo la precedente visita abbiamo perso in casa con l'Udinese): "abbiamo tre partite importanti nei prossimi dieci giorni e tutto sommato, se si fanno dei conti, quelle con Napoli ed Empoli valgono sei punti, quella con l’Inter solo tre".

mercoledì 24 ottobre 2007

Nerozzi, non così


Il giornalista de La Stampa, Massimiliano Nerozzi, è in forma spettacolare.

Il 16 ottobre ha scritto uno splendido articolo-marchetta su Blanc il Negoziatore, ricoprendo di elogi il tennista di Chambery.

Su La Stampa di oggi, invece, il nostro Nerozzi, occupandosi del caso Tiago, ha pensato bene di deliziare i suoi lettori con il più classico (e falso) dei luoghi comuni su Luciano Moggi: «"Fai casino con la tua squadra, racconta che vuoi andartene perché l’allenatore non ti considera, poi ci penserà il procuratore», suggerì Moggi a Fabio Cannavaro, per poi soffiarlo all’Inter. Quello stesso metodo che Lucianone affinò a tattica mercantile (anche nell’affare Ibrahimovic) - è il sospetto della Juve - ora avrebbe innescato lo sfogo pubblico della scorsa settimana di Tiago Cardoso Mendes".

Solo un caso che Nerozzi scriva su La Stampa?

Solo un caso che la linea di John Elkann (come da istruzioni dei suoi tutori) sia di sparare a zero sulla vecchia gestione?

martedì 23 ottobre 2007

Gli uomini della pioggia

(Bonarober per www.juworld.net)
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Nel gergo degli studi legali americani, "l'uomo della pioggia" è l'avvocato che genera i profitti maggiori. E' il socio che porta i clienti più ricchi e i casi più remunerativi.

"L'uomo della pioggia" è il titolo di un romanzo di John Grisham. Il protagonista del romanzo è uno studente di legge che si trova contrapposto a una delle più potenti e corrotte compagnie di assicurazione, e che sogna appunto di diventare l'uomo della pioggia. Senza soldi, senza un vero lavoro e senza essere ancora abilitato ad esercitare la professione, Baylor si trova al centro di uno scontro con uno dei più abili avvocati americani e con gli interessi economici della potente compagnia.

Cobollo e Bianchetto sono gli uomini della pioggia de' noantri.

Nel romanzo di Grisham, alla fine Baylor riesce a vincere la causa.

Anche Cobollo e Biancehtto hanno vinto la loro causa.

Chi continua a perderci è la Juve. E milioni di tifosi.


Non immaginate neppure che cosa hanno fatto...


Commento di Bobo Vieri sulla vicenda dei pedinamenti nerazzurri

"Cosa mi ha lasciato la vicenda del pedinamento? E' uno schifo, voi ancora non sapete bene quello che è accaduto. Abbiamo cominciato da due settimane, siamo già andati in tribunale e alla fine farò vedere tutto quello che hanno fatto: perchè ho tutti i documenti che lo provano. Persone importanti hanno fatto certe cose: non c'era motivo di farlo, con un giocatore o con chicchessia; ma la verità verrà fuori e quando verrà fuori tutti vedranno quello che hanno combinato... Io all'Inter penso di aver fatto solo bene, purtroppo non abbiamo vinto niente perchè gli altri erano più forti di noi."


L'era della mortadella volge al termine?


Il Ministro Mastella potrebbe dimettersi nelle prossime ore.
Il Governo non sembra in grado di affrontare la battaglia della finanziaria (soprattutto al Senato, of course).
Che sia la fine dell'era della Mortadella?
E' davvero un peccato che con Mortadella vada a casa anche la Melandri.
E' davvero un peccato che con Mortadella vada a casa anche il sottosegretario Lolli.
E' davvero un peccato che con Mortadella vada a casa anche Di Pietro.
E' davvero un peccato che con Mortadella vada a casa tutta 'sta gente che ha aiutato in tutti i modi gli Elkann ed i loro tutori a realizzare il proprio progetto.

Il Buono, il Brutto e il Pentito

(Dr. Zoidberg per www.ju29ro.com)
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17 ottobre 2007, un giorno qualsiasi, un mercoledì qualunque che, quatto quatto, rischia di segnare un decisivo passo avanti nel percorso – quantomai difficile – di presa di coscienza della verità su Calciopoli.
La velenosa quotidianità antijuventina viene infatti scossa da Luciano Moggi che, in un hotel milanese, presenta la sua prima fatica letteraria: un libro (“Un calcio nel cuore”, Tea editore) scritto in collaborazione con i giornalisti Mario D’Ascoli ed Enzo Bucchioni, con il quale l’uomo più etichettato al mondo (dagli acidi “mafioso”, “carbonaro” e “massone” al più tranquillizzante “volpone”) si propone di squarciare il velo degli stereotipi e, già che c’è, di ricacciare in gola le troppe malignità di certe lingue taglienti.
Non si vuole in questa sede svelare contenuti o fornire succose anteprime (con 12 euro il più comune dei mortali può andare in libreria e tornarsene a casa con 250 pagine da sgranocchiare), bensì riportare tre cosette - cui chi scrive ha assistito in prima persona - che hanno animato la assai movimentata conferenza stampa di presentazione. Un meeting invero ben frequentato, con molti volti noti dell’anfiteatro pallonaro, ma ahinoi disertata dai pasdaran del contraddittorio e dagli esegeti da poltrona. Per dirne uno, quel Cannavò Candido che pure l’invito l’aveva ricevuto.
Quindi, in mancanza del suo ideologo principe, il giornale rosa ha dovuto ripiegare su un ragazzetto intraprendente, tale Alessandro Ceniti, che non ha comunque fatto mancare cinque minuti di indignata polemica, serviti più che altro a ricordare cosa ne pensino dalle parti di via Solferino della Juventus precobollita (la Juve ruba! Processateli! le schede svizzere! Serie C! Zaccone!).
Ma, lasciando da parte il “brutto” (inteso come episodio), veniamo al “buono” di giornata, ossia alla presa di coscienza quasi globale di una circostanza che inquieta non poco certa tifoseria juventina e appresso alla quale tutto il mondo giornalistico sportivo gira intorno come quei gruppetti di turisti che fanno finta di non correre per prendere il posto vicino al finestrino. Finora nessuno lo aveva mai voluto dire e c’è voluto il coraggio di un Gino Bacci come-non-lo-si-era-mai-visto, per porre la fatidica domanda: ma non è che, forse, chissà, per caso, Calciopoli l’han voluta gli Agnelli (ovvero quel che ne rimane, ovvero chi per loro)? A seguire sorrisini assortiti, gomitatine al compagno di poltrona, colpetti di tosse e Big Luciano, secondo suo stile, a dribblare la malizia.
Rimane infine il pentito, cioè il piatto forte, cioè la sorpresa. Bisogna sapere che attorno al capocupola (Moggi, per chi lo avesse dimenticato) girano sempre certi giornalisti che non perdono occasione di far sapere che il caro Luciano (lo chiamano per nome) lo conoscono da trent’anni. Tutti trenta, non uno di più, non uno di meno (1977, che anno…). Ebbene, uno di quelli risponde al nome di Franco Rossi, bocca di fuoco di Telenova e censore bianconero dalle parti del Mediaset serale. Il caro Franco (chiamiamolo per nome) era lì, con occhi solo per il suo trentennale amicone e non vedeva l’ora di stringerselo e baciarselo, una volta finito il cerimoniale. E così è stato, con il nostro a scodinzolargli addosso (vedi foto) persino quando, terminata la presentazione, Big Luciano è stato stretto dalla morsa delle telecamere, delle interviste e degli autografari. E pensare che c’era un gran bel buffet, apparecchiato con ogni delizia…Ebbene, per farla breve, si dice che al telefono (tutto passa da lì) di Moggi sia giunta qualche settimana fa la voce contrita dell’eroe di Telenova, annunciante il suo completo ravvedimento e la contemporanea consapevolezza delle troppe castronerie pronunciate sul conto (e su quello della Juve) dell’amico ritrovato.
Tutto molto bello, persino lacrimevole, perché a valori come l’amicizia non si può certo rimanere insensibili. Ma il vero pentimento, osiamo, dovrebbe avvenire anche in altre sedi, dove milioni di persone possano sentire e vedere. I salotti buoni della tv ti aspettano, caro Franco. Noi, intanto, diamo gomitatine e colpetti di tosse in riva al fiume.

Manipolazioni


"Credo che ci possa essere stata qualche manipolazione delle intercettazioni".

Lo ha detto, in una intervista registrata per la puntata di ieri sera di 'Porta a porta', il ministro della Giustizia Clemente Mastella, riferendosi alle intercettazioni utilizzate nell'inchiesta 'Why not' del sostituto procuratore di Catanzaro Luigi De Magistris.

Il ministro Guardasigilli ha sottolineato inoltre come le registrazioni di alcuni colloqui telefonici siano state "pubblicate in modo un po' strano".
Pian piano la verità sta venendo a galla.
I sorteggi non erano taroccati (lo dicevano già Reperto e San Dulli, lo ha confermato la Corte d'Appello di Roma).
Le intercettazioni sono manipolabili...
Mi sa che ci sarà da divertirsi a Napoli...
Beatriciopoli? Narducciopoli?

venerdì 19 ottobre 2007

Perché il versamento day?


Perché il VERSAMENTO DAY?


1. è ADESSO che serve esserci, ora o mai più

2. è l'opportunità che NON DOBBIAMO farci scappare

3. è la possibilità più CONCRETA per riprenderci il maltolto

4. è bello pensare che un pezzo di questa vittoria sarà anche NOSTRO

5. è giusto aver fiducia, continuare a CREDERCI
6. è nel nostro dna Juventino continuare a LOTTARE fino alla fine

7. è e sarà comunque motivo di ORGOGLIO averci provato

8. è bello immaginare che faccia faranno Montezemolo, Elkann + tutori, Cobolli & c., Moratti, G.Rossi, Matarrese, Melandri, etc. il giorno della NOSTRA VITTORIA!



IO CI CREDO, E VOI?
MISSON POSSIBLE
Se vuoi saperne di più, clicca qui

Aiutiamo Giulemanidallajuve - Versamento day


Abbiamo capito cosa è “calciopoli”, abbiamo avuto la forza e la giusta passione che ci ha portato a sviluppare un autonomo ragionamento senza subire la costante pressione dei media.Abbiamo molti nemici, molti dei quali amano fare i forti con i deboli ed i deboli con i forti, forse per convenienza, forse per sola logica imprenditoriale, ma la catena umana nata nel web è una testimonianza di come ancora oggi non hanno scalfito la ns passione e la ns voglia di giustizia.
Abbiamo appurato di essere soli! basta chiedere o sperare nell’aiuto di chi una posizione l’ha già presa, siamo NOI i soli rimasti a difendere la storia della ns squadra.Abbiamo deciso, insieme ad amici dei vari forum, di lanciare il “VERSAMENTO DAY” a favore dell’associazione GIULEMANIDALLAJUVE che sta portando avanti una lotta legale e pacifica per ottenere quello che ci appartiene: i ns scudetti ed il rispetto che continuano a negarci!
La cosa più importante è riuscire, proprio grazie a queste azioni, in quel risultato che per i “rappresentanti” e le “istituzioni” dello sport sarebbe ancor più scottante perché ottenuto nel rispetto di quella legge che ci hanno detto di dover accettare, ma che hanno più volte violato per raggiungere un fine che di sportivo ha ben poco.
Non mancano né gli stimoli, né la voglia , né la giusta competenza e professionalità per arrivare “ALLA VITTORIA” che cambierebbe la storia del calcio italiano.
Giulemanidallajuve vuole GIUSTIZIA e si adopera, come entità giuridicamente riconosciuta, per difendere, motivata dalla sola forza della passione, non solo la società Juventus ma anche e soprattutto l’orgoglio e la dignità dei suoi tifosi e dei suoi azionisti.
L’Associazione ha presentato un ricorso alla Commissione Europea sulla Concorrenza, con la consulenza dell’Avvocato Misson, lo stesso che ha cambiato le regole del calcio con il “caso Bosman”.
Abbiamo in questo modo la certezza di essere giudicati da un organismo al di sopra delle parti e assistiti dall’Avvocato per eccellenza dello sport, svincolati dalle influenze puramente italiane. Ricordiamo che il commissario europeo alla Concorrenza Neelie Kroes ,che giudicherà il ns ricorso è la stesso che, con sentenza epocale ha condannato la Microsoft a pagare il danno ai consumatori.
Giulemanidallajuve ha mosso i suoi passi in Europa ma anche in Italia, dove, iniziative volte ad ottenere EQUITA’ di trattamento, sono state dirette con diffide ufficiali verso il Dr.Borrelli e il Procuratore Palazzi, interessando le Procure di tutta Italia, figc, Coni, Ministro della Giustizia , Uefa e Fifa e non per ultimo il Ricorso al tar, ponendosi come obiettivo di essere un osservatorio permanente a difesa della ns passione. Sia la Figc sia la Uefa ci hanno riconosciuto come associazione dando seguito ufficiale alle nostre richieste.
I contributi sono liberi, associarsi a giulemanidallajuve non implica il versamento di nessuna quota, ma l’eventuale contributo va a finanziare le molte iniziative in corso. Contestualmente si può versare pur non associandosi.
C’è bisogno di tutti noi, perché la ns unione è la ns forza e solo così possiamo evitare che episodi come quello che, con calciopoli, ha visto la sola juventus penalizzata, si verifichino nuovamente.
Pensate solo che possiamo essere noi, “I TIFOSI” che hanno potuto restituire alla propria squadra quello che gli appartiene!
Simbolicamente e per dare un segno distintivo all’iniziativa, abbiamo deciso di indicare la settimana dal 29 ottobre al 5 novembre come quella del “VERSAMENTO DAY” dove raccogliere i contributi di chiunque e liberamente voglia aderire e sostenere GIULEMANIDALLAJUVE.
Un modo per metterci alla prova e cercare contemporaneamente di far conoscere le iniziative in corso.Questa è la base di partenza, l’arrivo siamo noi a deciderlo insieme.
Questi i mezzi da utilizzare per i versamenti:
POSTA:
Conto corrente postale n. 79221909
Intestato ad ASSOCIAZIONE GIULEMANIDALLAJUVE - CERIGNOLA (FG)
BANCA:
Associazione "GiùlemanidallaJuve"
Banca Intesa - Filiale di Cerignola (FG)
cc. 615264465071
cin V abi 03069 cab 78381
iban IT19 V030 6978 3816 1526 4465 071
bic BCITIT22592
"Paga con Paypal":
collegamento all’interno del sito

I have a dream


giovedì 18 ottobre 2007

Alex in Smart


Alx ha molto gradito la Fiat 500 che gli è stata omaggiata qualche giorno fa.
Ma ha scelto una Smart per andare in Fermo Ferraris a firmare il nuovo contratto...

mercoledì 17 ottobre 2007

Verrà il giorno...


... in cui gli occupanti abusivi di Fermo Ferraris saranno mandati via a calci in culo alla ricerca della loro golden opportunity.
Ma grazie al paracadute, il calcio in culo non sarà poi così doloroso.

Il Comitato Sportivo


Pagina 7 del progetto di bilancio al 30 giugno 2007. La lettera dei gemelli.


"Tra le tante cose fatte mi piace ricordare l'attività del Comitato Sportivo...: ... ha seguito con attenzione le dinamiche di riorganizzazione della direzione sportiva, il pieno rilancio del settore giovanile e il rispetto del codice etico".


A pagina 133 del medesimo progetto di bilancio c'è una simpatica tabella.

Dalla tabella si evince come il Comitato Sportivo (composto da due gemelli, un tennista ed un pallavolista) si sia riunito 3 (tre) volte soltanto.

E' davvero fantastico.

In tre sole riunioni, i componenti del Comitato Sportivo, che non capiscono una beata mazza di calcio, sono riusciti a seguire (con attenzione, si badi bene) le dinamiche di riorganizzazione della direzione sportiva (che sia la medesima direzione sportiva che ha svenduto tutto il vendibile e, in particolare due dei tre capocannonieri attuali, ha comprato Tiago e Almiron nonché il già rotto Andrade?), il pieno rilancio del settore giovanile (strano, mi sembrava che le squadre giovanili - le famose "primaverili" di cobolliana memoria - avessero fatto una certa incetta di trofei negli anni precedenti l'avvento dei Birigenti) e il rispetto del codice etico.

Come dite, nel Comitato Sportivo c'era anche Tardelli?

Appunto. Il Comitato Sportivo è ed era composto da persone che non capiscono una beata mazza di calcio.

Guardate chi fa capolino dietro a Cairo...


Proprio lui.
Franzo Grande (amico di Guido Rossi) Stevens.
Ma cosa ci faceva all'inaugurazione del monumento a Meroni?

Il Libro del Direttore. Un calcio nel cuore


da quotidiano.net

Milano, 17 ottobre 2007. - «Un calcio nel cuore». È il titolo di un libro ma è anche il sentimento di Luciano Moggi, che ne è l'autore, dopo Calciopoli.

Moggi, nel libro, racconta la sua verità che non è quella raccontata «dai giornali» ma quella che emerge con il passare del tempo: «Più il tempo passa - scrive Moggi - e più cresce dentro di me la sensazione che tutto quello che è successo dal maggio 2006 in poi abbia prodotto soltanto una finta rivoluzione. Alla folla dei perbenisti, dei benpensanti e degli ingenui sono state date in pasto alcune teste, soprattutto la mia, hanno fatto credere di aver ripulito il calcio dai grandi corruttori per poter ricominciare in modo diverso. Ma non è così».

Nel libro e durante un'affollata conferenza stampa oggi a Milano, Moggi ha raccontato la sua versione e in particolare ha voluto ricordare che i processi «si fanno nelle aule dei tribunali e in quelle aule verranno anche quelli che si sono sostituiti ai tribunali».

L'ex direttore generale della Juventus ha voluto ricordare che «il calcio non è fatto solo di Moggi, ma di 42 squadre, che hanno presidenti e dirigenti», e poi ha aggiunto che i «processi sportivi non erano giusti». E ribadisce: «Noi siamo state le vittime. Nella mia attività ho sempre dato il meglio e i risultati sono lì a darmi ragione. Voglio solo ricordare che in testa alla classifica marcatori ci sono tre miei giocatori. E poi basta guardare la finale dei mondiali a Berlino per capire quanti giocatori miei c'erano in campo».

Moggi se la prende con il numero uno dello sport italiano, il presidente del Coni Gianni Petrucci, «che si permette di condizionare i processi. Può rimanere al suo posto?». A chi gli chiede se ha fatto degli errori, il Big Boss, risponde sereno: «Tutti fanno degli errori, ma se si riferisce all'art.6 (regolamento sportivo), no. Cosa non rifarei? cercherei di vincere meno, così risulterei più simpatico».

Ma ancora. A chi ipotizza un complotto juventino contro di lui, Moggi, torna nei panni del dirigente che risponde e non risponde: «Io non so se volevano rovinarmi. Al bar lo dicono tutti». Sull'incontro tra lui e il presidente del Milan Silvio Berlusconi, quando quest'ultimo era presidente del consiglio, Moggi dice: «Lui mi ha offerto il Milan».

Quello di oggi è un Moggi tutt'altro che rassegnato e per nulla vendicativo. Il suo libro, infatti si conclude così: «Io aspetto sereno e fiducioso. Anche se io non gioco più, ho l'impressione che la partita sia ancora tutta da giocare: aspetto solo il giorno di ritorno».

Vi segnalo il capitolo "i due rami della famiglia"
C'è tutta la spiegazione della genesi di Calciopoli.
C'è John Elkann che dichiara il 7 maggio (Juve - Palermo) "siamo vicini alla squadra e all'allenatore", scaricando e cancellando in un colpo solo la Triade.
C'è la difesa (si fa per dire) di Zaccone.
C'è la campagna stampa guidata dai giornali di famiglia (La Stampa, Corriere e Merdetta).
C'è la svendita dei giocatori a processi ancora in corso.

Il vento però sta cambiando.
Alla presentazione c'era anche Fango Rossi.
Dovevate vedere come scodinzolava dietro al Direttore, ricordando i 30 anni di amicizia.
Si sta evidentemente riposizionando.

Birigenti, ma con il paracadute


Pagina 64 del progetto di bilancio al 30 giugno 2007


"Per il Presidente e per l'Amministratore Delegato/Direttore Generale sono previsti:

- per il Presidente, in caso di cessazione del rapporto senza giusta causa nel periodo di mandato, il riconoscimento di un'indennità forfetaria determinata su proposta del Comitato Remunerazioni e Nomine pari all'ultimo emolumento annuo (attualmente di € 450 migliaia);

- per l'Amministratore Delegato/Direttore Generale, in caso di risoluzione del rapporto da parte della società, senza giusta causa, ovvero in caso di dimissioni dell'Amministratore Delegato/Direttore Generale, con giusta causa, il riconoscimento di un'indennità forfetaria pari a € 3.000 migliaia".

Dunque.

Se per caso la Juventus fosse ceduta a terzi ed i nuovi acquirenti decidessero (del tutto inspiegabilmente) di liberarsi di Copollo e Bianchetto, dovrebbero comunque riconoscere a titolo di buonuscita un'indennità di € 450.000 (almeno, perché l'importo sarà pari all'ultimo emolumento annuo) a Copollo e di € 3.000.000 a Bianchetto.

Pas mal, per dei Birigenti.

L'unica consolazione è che se i Birigenti hanno pensato di richiedere il paracadute nel caso di cacciata a calci in c..., può solo voler dire che la cessione della Juventus rientra (quanto meno) nel novero delle cose possibili.
E io attendo fiducioso sulla riva del fiume.

venerdì 12 ottobre 2007

Birigenti, ma a caro prezzo.


Progetto di bilancio Juventus al 30 giugno 2007.
Compensi ad amministratori e sindaci.

Jean-Claude Blanc
1. Emolumenti da amministratore = 15.000
2. Emolumenti da amm. delegato = 476.000
3. Benefici non monetari da amm. del. = 18.000
4. Bonus da amm. delegato = 1.000.000 (sarà erogato al termine del piano di sviluppo)
5. Benefici non monetari da dir. generale = 3.000
6. Bonus da dir. generale = 375.000
7. Retribuzione da dir. generale = 508.000
Totale = 2.395.000

Tanto per dare un'idea, Luciano Moggi aveva maturato competenze (nel bilancio al 30 giugno 2005) per 2.419.000
Tanto per dare un'altra idea, Antonio Giraudo aveva maturato competenze (nel bilancio al 30 giugno 2005) per 2.120.000.

Giovanni Cobolli Gigli
1. Emolumenti da amministratore = 18.000
2. Emolumenti da presidente = 450.000
3. Benefici non monetari da presidente = 21.000
4. Bonus da presidente = 225.000
5. Altri compensi = 20.000
Totale = 734.000
Chissà come sarà contento Del Piero a leggere queste cifre...

I gemelli appena avvistati in centro a Milano

Forse stanno andando a trovare i loro cari amici di Via Solferino, media e commercial partner della Juve.
Comunque, non c'è da stupirsi che i gemelli siano avvistati a Milano.
Hanno tanti amici qui. Non solo i media e commercial partner. Anche le vergini immacolate di Via Durini.
E poi, a dirla proprio tutta, i gemelli abitano a Milano. E non vanno certo a Torino, nella palazzina occupata abusivamente, tutti i giorni della settimana.
Ma il loro disturbo per la trasferta è ben remunerato: 734.000€, come da bilancio Juve al 30 giugno 2007.

Un Leoncavallo anche a Torino

(Alcuni degli abusivi che stanno occupando la palazzina di Corso Galfer)
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Anche Torino ha il suo Leoncavallo.


E' da più di un anno infatti che è in corso un'occupazione abusiva di una bella palazzina in Corso Galileo Ferraris 32 (zona Crocetta).

giovedì 11 ottobre 2007

Unicredit FC

Gianluca Paolucci per “La Stampa”

Il prossimo 31 ottobre l’interista Alessandro Profumo avrà qualche problema a decidere per chi tifare nel derby dell’Olimpico tra Roma e Lazio. Le due squadre che si trovano di fronte, separate dal tifo più acceso, hanno infatti in comune i solidi legami con il gruppo bancario Unicredit. Ma sorprendentemente, solo una parte di questi legami sono stati «acquisiti» dal gruppo per effetto della fusione con Capitalia. Se infatti all’epoca del Capitalia football club va fatta risalire la partecipazione del 49% nella Compagnia Italpetroli dei Sensi, il legame con la Lazio di Claudio Lotito è un frutto «autonomo» di piazza Cordusio. Proprio grazie alle fidejussioni rilasciate da Unicredit Banca d’Impresa per 14,9 milioni alla Lazio Events di Lotito, la SS Lazio si è potuta iscrivere allo scorso campionato. Se ne trova traccia proprio nel bilancio della Lazio Events, che controlla il 61,3% dei biancocelesti, dove è anche precisato che le fiduejussioni sono in favore della Figc - Lega nazionale professionisti. Eredità della vecchia Capitalia è invece la partecipazione di Banca di Roma in Italpetroli. Risale al 2004 e rientra in un piano di risanamento del gruppo Sensi messo in piedi da via Minghetti, grazie al quale i Sensi hanno potuto tenere in piedi l’insieme delle loro attività. Risanamento che ha dato frutti visibili proprio con l’esercizio chiuso il 31 dicembre 2006, quando la Italpetroli ha potuto mettere in cassa in utile di 1,6 milioni di euro dopo anni di profondo rosso. Forse per un conflitto d’interessi calcistici, alla prima assemblea di Italpetroli successiva all’acquisizione di Capitalia da parte di Unicredit non c’era nessun rappresentante di Banca di Roma. Così ad approvare il bilancio e rinnovare per tre anni il cda hanno dovuto provvedere - lo scorso 3 agosto, dopo un rinvio per la mancanza della relazione del revisore - i soli Sensi, ai quali fa capo il restante 51% della società. Resta da vedere se dopo l’arrivo di Cesare Geronzi, per anni «dominus» del calcio romano, nella poltrona più alta della milanesissima Mediobanca, l’interista Profumo si farà vedere nella tribuna d’onore dell’Olimpico. Mancano solo poche settimane.

Il (sempre meno) Candido contestato da un tifoso

Chi semina vento raccoglie tempesta

Tuttosport sul boicottaggio FIGC




Realsoccer sul boicottaggio

Calciopoli o Farsopoli? A più di un anno di distanza dalla condanna della Juventus alla serie B, i tifosi bianconeri non dimenticano e continuano nella loto battaglia per veder riconosciuti pari diritti di fronte alla legge anche per altre società che negli ultimi mesi sono rimaste coinvolte in inchieste giudiziarie di vario genere.
Il riferimento è ovviamente all'Inter, la squadra a cui è stato assegnato e che va fiera (in modo alquanto discutibile) del così detto "scudetto degli onesti" ma che negli ultimi tempi si è vista piombare sul capo una serie di accuse (dalle spiate a Vieri e agli arbitri, alle plusvalenze false con il Milan, fino al falso in bilancio) che a detta di molti avrebbero dovuto comportare un intervento altrettanto rapido della Giustizia sportiva, così solerte lo scorso anno a spedire in B la Juventus.
E' per questo che si susseguono le iniziative dei tifosi bianconeri sul web volte a far sentire la loro voce. L'ultima in ordine di tempo è quella che prevede un boicottaggio nei confronti della Figc e dei suoi sponsor. Ad organizzarla i supporter bianconeri di Ju29ro Team. Di seguito riportiamo il testo integrale del comunicato stampa.

Toh, il TAS!!

Floyd Landis non si arrende all’idea di vedersi privare della vittoria nel Tour de France 2006. Il ciclista statunitense ha deciso di appellarsi al Tribunale di Arbitrato dello Sport di Losanna, l’ultimo grado di giudizio, contro la sua cancellazione dall’albo d’oro della Grande Boucle. Lo ha annunciato Emily Carhart, portavoce dello studio legale Gibson, Dunn & Crutcher.
Lo scorso mese Landis, positivo al testosterone sintetico al Tour del 2006, è stato giudicato colpevole dalla commissione arbitrale: decisione che comporterebbe una squalifica di due anni per il ciclista statunitense, retroattiva dal 30 gennaio.
Intanto Oscar Pereiro riceverà la maglia gialla di vincitore del Tour de France 2006 in una cerimonia organizzata lunedì prossimo a Madrid. Il ciclista spagnolo sarà premiato da Christian Prudhomme, direttore della corsa a tappe transalpina. Pereiro si è visto assegnare il Tour de France proprio in seguito alla condanna di Landis.

mercoledì 10 ottobre 2007

Questa FIGC non la finanzio


(Cliccare sull'immagine per ingrandirla)
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COMUNICATO STAMPA
Iniziativa "Questa FIGC non la finanzio"



Alle Agenzie Stampa
Ai quotidiani
e p.c.
Ministro dello Sport
On. Giovanna Melandri
Presidente FIGC
Dott. Giancarlo ABETE



Il gruppo di tifosi "Ju29ro Team" ( http://www.ju29ro.com/), con l'adesione di altri gruppi e siti web, comunica la messa in atto di un'iniziativa volta a non finanziare in alcun modo la FIGC, quale forma di legittima espressione del civile dissenso sulla gestione attuale dello sport più seguito da milioni di italiani.
L'iniziativa è basata sull'invito rivolto a tutti gli appassionati del calcio in generale, ed ai tifosi della Juventus in particolare, di rinunciare a scommettere con Totocalcio e Totogol e ad acquistare i prodotti di quelle aziende che, a vario titolo, sono partner commerciali o sponsor della suddetta Federazione.
Tale iniziativa verrà portata all'attenzione delle tifoserie delle altre società calcistiche sottoposte nella scorsa estate a quel processo sommario, influenzato mediaticamente, per la vicenda denominata "Calciopoli" ed ad altre tifoserie penalizzate nel passato dalla giustizia sportiva. Avremmo evitato questa scelta se, negli ultimi tempi e per i recenti avvenimenti, l'operato della Procura Federale e degli organi di Giustizia Sportiva non fosse stato tale da far pensare alla totale inosservanza di quel principio, cardine in un ordinamento democratico, dell'eguaglianza di tutti i soggetti di fronte alla legge.
La richiesta di una "Giustizia uguale per tutti" fatta ai vertici della FIGC con petizioni popolari e attraverso azioni e missive di Associazioni di tifosi ed azionisti come "Giulemanidallajuve" sono state eluse.
Lo scorso anno, invece, si è celebrato un processo in tempi brevissimi nel quale:
- si è compresso il diritto alla difesa;
- si sono penalizzate 5 squadre, con altrettante tifoserie, sulla base di atti provenienti da un'indagine penale non ancora terminata.
Al contrario, questa estate non si è agito allo stesso modo pur in presenza:
-di trasmissione di atti provenienti da un'indagine penale conclusa che ha prodotto delle richieste di rinvio a giudizio per un reato penalmente rilevante, il cui accertamento comporterebbe gravissime conseguenze sul piano dell'ordinamento sportivo;
- di fronte a questi atti, a tutt'oggi, non si è avviato alcun procedimento o, rectius, processo.
L'illecito amministrativo è grave, come sostiene il Professor Uckmar, e, nel caso dell'Inter, per come si è appreso dagli organi di stampa, sarebbe identico, sul piano sanzionatorio, all'illecito sportivo per il quale sono state punite la Juventus F.C. e le altre società coinvolte in Calciopoli.

Falsificare o alterare i bilanci è illecito penale ed al contempo illecito amministrativo gravissimo nel campo sportivo, soprattutto se tale azione consente di iscriversi ad un campionato senza averne i requisiti, circostanza che è stata ipotizzata dalla Procura di Milano, per come si è avuto modo di apprendere dai mezzi d'informazione.
A tutti vale la pena di ricordare che, negli anni passati, sono state fatte sparire dal calcio professionistico ad alti livelli e per irregolarità amministrative diverse società calcistiche di importanti piazze (Palermo, Firenze, Napoli, Cosenza).
Da Calciopoli è passato oltre un anno, durante il quale abbiamo visto disattese le promesse di "ripristino della legalità" fatte dal Ministro dello Sport e dai vertici del CONI e della FIGC. Nel frattempo, abbiamo appreso che:
1. far pedinare un arbitro non è "sleale"
2. un'autodenuncia su tutte le TV circa un contratto firmato da un giocatore ma non dalla società cedente è "normale"
3. arbitri vengono sospesi perchè "forse" hanno telefonato a dirigenti di società, mentre il Sig. Pierluigi Collina che "sicuramente" si telefonava con un addetto della società Milan viene "promosso" a designatore arbitrale
4. secondo la stampa, la FIGC e la Juventus sono state "spiate" e con metodi illegali. Se tale notizia fosse vera, come tifosi ma anche e soprattutto come cittadini italiani, vorremmo cortesemente sapere: ma per conto di chi?
In conclusione:
- questo non ci sembra un "calcio pulito", in quanto sembra che vigano regole diversificate a seconda dei partecipanti.
- questa ci sembra una Giustizia Sportiva a 2 velocità, 2 pesi e 2 misure.
Per chi condivide il nostro pensiero e vuole partecipare a questa forma di civile manifestazione di dissenso forniamo l'elenco delle aziende che, a vario titolo, sono sponsor o partner commerciali della Federazione Italiana Giuoco Calcio:
Puma, Tim, Compass Finanziamenti, Uliveto, Nutella, Birra Peroni, Pasta Antonio Amato, Dolce&Gabbana, Generali Assicurazioni, Ceramica Del Conca, Fiat, Radio Italia (come dal sito ufficiale della FIGC).

Partners




La Cazzetta dello Sport è commercial partner della Juventus. Ne avevamo già parlato sul blog.

La notizia non è mai stata ufficializzata. Ma nella sezione sponsor del sito web della Juventus, il logo della cazzetta è in bella evidenza.

Ma non basta.

La Cazzetta dello Sport è diventata anche media partner della Juventus.

Comunicato stampa del 5 ottobre (non pubblicato nella prima pagina del sito, ma nascosto nella sezione comunicati stampa): "La Juventus è lieta di annunciare l'accordo di partnership con il Gruppo Editoriale RCS in virtù del quale il quotidiano la Gazzetta dello Sport sarà media partner della società bianconera per tutta la stagione in corso. La testata giornalistica sportiva più gloriosa d'Italia incontra la società calcistica più blasonata, per dar vita ad una partnership che accompagnerà la squadra negli eventi più importanti della stagione".


Nella piena libertà dei figli di Dio, ciascuno di noi è libero di scegliere il partner che più gli aggrada.

Si vede che in Fermo Ferraris ed in Corso Matteotti piace molto il partner che te lo mette in quel posto...

PS Grazie al mio amico Franco Bollo per la segnalazione

Il sacrificio di Lucky Luke

Da Dago

Da Bologna arriva una notizia sconvolgente. Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Confindustria, Fiat, Ferrari, Poltrona Frau, Luiss, ha deciso di ridurre il suo compenso alla presidenza di Bologna-Fiere. Lo shock è forte perchè si tratta di un abbattimento di 13mila euro rispetto ai 110mila che gli venivano riconosciuti. Il gesto eroico di Montezemolone che è nato nella città felsinea il 31 agosto di 60 anni fa, rappresenta una svolta storica rispetto al clichè che da sempre gli è stato affibbiato. La comunicazione del sacrificio di Luca è stata inviata - scrive il "Sole 24 Ore" di Confindustria, senza alcuna ironia - il 3 ottobre al Comune di Bologna dove siede Cofferati che oltre ad essere in attesa di un figlio dalla sua nuova compagna, ha il controllo della Fiera di Bologna. E' probabile che sulla decisione di Luchino (decisione peraltro retroattiva a partire dall'inizio di gennaio di quest'anno) abbia influito il clima di polemiche sui costi della politica, cioè di quel terreno sul quale ha deciso di salire senza indicare la stazione finale. A consolare il manager restano i lauti compensi della Fiat (7 milioni di euro l'anno) e delle altre società che presiede dove le stock options rendono la qualità della vita più sopportabile. Quando Cesarone Romiti lo chiamò in Fiat, nonostante il parere contrario dell'Avvocato, gli fece leggere il cartello che stava alle spalle dove erano scolpite queste parole: "L'esempio è la forma più bella di autorità".A distanza di 30 anni Luchino ci prova.

Il ricorso al TAR vale tre punti di penalizzazione

Un anno di inibizione per il presidente dell'Arezzo Piero Mancini, 3 punti di penalizzazione in classifica alla società e l'ammenda di 15.000 euro.
E' questa la decisione adottata dalla Commissione disciplinare nazionale, in seguito al deferimento dei toscani ''per aver contravvenuto ed eluso gli obblighi di accettare la piena ed effettiva efficacia dei provvedimenti degli Organi di Giustizia Sportiva e soggetti delegati della Figc''.
L'Arezzo, che gioca attualmente nel girone B del campionato di Serie C1, era stato deferito perche' aveva fatto ricorso al Tar del Lazio contro la decisione con cui era stato penalizzato di 6 punti per i presunti illeciti di "calciopoli".
Forse valeva proprio la pena di tentare.
Forse era meglio non ritirare il ricorso al TAR.
Nel peggiore dei casi, avremmo avuto altri tre punti di penalizzazione ed un anno di inibizione per il presidente (ci pensate? per un anno Gigli fuori dai cobolli?)
Ma nel migliore dei casi...
Forse valeva proprio la pena di tentare.
Ma se poi ci avessero dato ragione, sarebbe stato un disastro totale (per corso Matteotti e dintorni).

Padovan su tennisti, gemelli, nipoti (e tutori sullo sfondo)



(Lucky Luke quando si vede allo specchio)
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L’EDITORIALE del 9 ottobre 2007


DECIDETEVI!


GIANCARLO PADOVAN


Il caso Del Piero deflagra in un silenzio rassegnato e colpevole. Dop­pia, e perciò doppiamente grave, la responsabilità: da una parte il giocatore, che ha troppe pretese rispetto alla considerazione della con­troparte contrattuale (quando si chiede è importante capire fino a do­ve sia possibile spingersi con la domanda), dall’altra la società: disim­pegnata per parte degli Elkann (non un gesto, né una parola); renitente e reticente in Blanc (ha già sbagliato cedendo Vieira e, soprattutto, Ibrahimovic all’Inter, forse una maggiore cautela rispetto a conse­guenze di non facile gestione sarebbero consigliabili); inopportuna quando Secco ammette che «Effettivamente il rischio di perdere Del Piero c’è» (a meno che qualcuno glielo abbia suggerito e, allora, il di­rettore sportivo non ha colpa, se non quella di farsi mandare allo sba­raglio); grottesca nella comunicazione se dice che Secco è stato stru­mentalizzato dai giornalisti (quella di Secco era una frase limpidissi­ma, inequivocabile, immodificabile e, soprattutto, rilasciata durante una trasmissione tv); dedita all’equilibrismo, in cui primeggia il pre­sidente Giovanni Cobolli Gigli, il migliore presidente possibile in una situazione di cui Blanc è il tessitore occulto. Cobolli Gigli tampona e riparte con leggerezza, in un anno e mezzo ha fatto più di quanto gli venga ascritto e riconosciuto, ma sul caso-Del Piero da lui mi aspetta­vo una diversa determinazione. Anche perché, sul piano dell’immagi­ne, la dirigenza non aveva certo fatto una bella figura a farsi manda­re a quel paese da Trezeguet e poi, priva di alternative, a rinnovargli il contratto come se nulla fosse accaduto.


La realtà la sanno tutti e i Del Piero (Alessandro e il fratello manager) la conoscono meglio di qualsiasi altro: Blanc, in primis, non vuole più Del Piero, Secco neppure. Gli Elkann evitano di intervenire, forse per­ché la pensano come i loro manager o forse perché la Juve non è affar loro nonostante ne detengano la proprietà (strano, ma il capitalismo italiano è anche questo); Ranieri di Del Piero farebbe, o farà presto, volentieri a meno e da domenica gli è pure scappato.Aquesto punto basterebbe che tutti lo ammettessero, senza quella pa­tina di ipocrisia tanto cara all’ambiente del calcio. Basterebbe avere il coraggio di affrontare l’umore della sterminata platea di clienti, chia­mati tifosi. Non c’è dubbio che spesso essi rappresentino la pancia nel­la variegata tribù del pallone. Tuttavia senza di loro non esisterebbe lo spettacolo perché – lo dico a beneficio dell’amministratore Blanc – non esisterebbero i consumatori, gli stadi da fare, rifare, riempire, le televisioni cui abbonarsi per vedere l’evento sportivo e dalle quali ri­cevere tanti quattrini per sanare i bilanci, assicurare una squadra competitiva e via elencando. Ebbene, cari dirigenti della Juve, questa moltitudine inquieta e arrabbiata vi chiede di porre fine alla questio­ne- Del Piero nel più breve tempo possibile perché essa sta danneg­giando – senza che qualcuno ancora se ne sia accorto, ma quando ac­cadrà sarà tardi – la squadra, i suoi delicati circuiti interni, l’allena­tore e un calciatore che, fino a prova contraria, è stato determinante sempre, ma più di ogni volta nell’anno della serie B, quando c’era chi scappava, chi tentennava e pochi che lavorassero per salvare il salva­bile, segnando tanto (Del Piero, appunto) in una squadra ricca di cam­pioni ma povera di gioco, visto l’allenatore che la guidava (altra scel­ta infelice con strappo finale mortificante).


Carissimo Cobolli, caro Blanc, stimato Secco, ricordate che senza Del Piero – e senza quelli che sono rimasti anche per lui – la Juve avrebbe rischiato di impantanarsi nella mediocrità, di prolungare l’inferno della B e di consegnare la vostra, pur volonterosa esperienza di gran­di dirigenti, ad uno dei fallimenti più gravi della storia del club. Non volete più Del Piero: agite. Lo volete ancora: firmate.




Padovan sostiene che la Juve non è affare degli Elkann, nonostante ne detengano la proprietà.


E allora?


Allora la Juve è affare dei tutori.


I Gemelli Equity Swap (più swap che equity, in realtà).


E, soprattutto, Lucky Luke. L'ex compagno di quel gran pezzo dell'Ubalda (tutta nuda e tutta calda). L'ex direttore generale del comitato organizzatore di Italia '90 (sperpero di migliaia di miliardi per la costruzione di stadi ora già fatiscenti). L'ex vice-presidente della Juventus di Maifredi, Luppi e De Marchi (fuori dalle coppe, per la prima volta dopo circa trent'anni). Grande amico di Moratti ("Sono amico di Massimo Moratti, gli voglio bene. E’ una persona per bene") e della vergine della Bicocca (che non è Afef; "io non entro mai nelle vicende delle singole aziende, voglio solo dire che Marco Tronchetti Provera è un mio amico, è una persona perbene, è un vicepresidente di Confindustria e mi sembra che in questa vicenda sia parte lesa").




Peggio di questa gente non ci poteva capitare.


Fuori i mercati dal tempio. Via i tutori (ed i tutelati) dalla Juventus