Benvenuti!

In difesa di 113 anni di storia e di gloria.
In difesa di 29 scudetti.

Perché la Juventus non è stata difesa.
Non è stata difesa da John Elkann. Anzi...
Non è stata difesa da Gabetti. Anzi...
Non è stata difesa da Grande Stevens. Anzi...
Non è stata difesa da Montezemolo. Anzi...
Non è stata difesa dal presidente Gigli. Anzi...
Non è stata difesa da Cesare Zaccone. Anzi...

Per contribuire al blog, scrivete a ilmagodiios@gmail.com

Astenersi Moratti, Borrelli, Guido Rossi e simili
---------------------------------------------------------

giovedì 15 aprile 2010

Il Cipe urbano


Chi è più forte del Cipe urbano?
Ferma i Bertini con una mano.

Con uno sguardo tra il dolce e sereno,
chiede Collina senza ritegno

Cento rubentini scalpitanti
li mette a cuccia alzando i guanti.

Sempre al telefono in mezzo al baccano
chi è più grigliatore del Cipe urbano?

Piaccia o non piaccia

Piaccia o non piaccia, a Milano c'è il mare.
Piaccia o non piaccia, 4 x 4 = 44.
Piaccia o non piaccia, 4 + 4 = 44.
Piaccia o non piaccia, 4 : 4 = 44.
Piaccia o non piaccia, 4 - 4 = 44.
Piaccia o non piaccia, Novi Ligure è in Liguria.
Piaccia o non piaccia, la Sardegna è una penisola.
Piaccia o non piaccia, l'Italia è un'isola.
Piaccia o non piaccia, Jean Claude Blòn è originario di Rozzano.
Piaccia o non piaccia, in Puglia si scia meglio che a Sestriere.
Piaccia o non piaccia, a Sestriere si va in barca a vela meglio che in Puglia.
Piaccia o non piaccia, John Elkann è uno juventino vero.

giovedì 8 aprile 2010

Johnny reo confesso


Con una lettera di poche righe (forse si era slogato un polso e non riusciva a scrivere) al Corriere, riccioli d'oro ha risposto alla tesi di Mario Sconcerti, secondo il quale "la Juve è stata... parte molto attiva nel formulare e accettare la propria condanna" nel 2006.

Riccioli d'oro, con l'innato carisma che traspare anche da poche righe scritte con mano malferma, reagisce con sconcerto alle accuse di Sconcerti: "Non posso accettare un tale stravolgimento dei fatti. Trovo le argomentazioni usate nell’articolo pubblicato ieri sul Corriere della Sera sorprendenti e preoccupanti. La Juventus non è stata «parte attiva nel formulare ed accettare la propria condanna». L'osservanza delle regole e il rispetto delle istituzioni sportive sono gli unici valori che hanno guidato ogni nostra decisione e comportamento".

Dopo QUATTRO lunghi anni, l'eredepercaso è finalmente reo confesso. L'amore per la Juventus, la tutela della società ed il rispetto per azionisti e tifosi non hanno ispirato le sue decisioni ed i suoi comportamenti, guidati esclusivamente dall'osservanza delle regole e dal rispetto delle istituzioni sportive. Ce n'eravamo accorti fin da subito, ma fa piacere che ora riccioli d'oro lo metta per iscritto.

mercoledì 7 aprile 2010

Johnnymenefotto


Sono John e me ne fotto
della squadra di mio nonno.
Della Juve mi son rotto,
faccio il tifo per quel tonno.

Tocca a te mio caro Luca,
c'è da vincere un appello.
Se Casoria non ci buca,
sarà tutto ancor più bello.

Col bilancio è andata male,
nonostante la denuncia.
Ma mi attendo un gran finale,
non mi piace chi rinuncia.

Quella banda di ladroni,
che regnava qui a Torino
Li ho cacciati a calcioni,
ora c'è quell'uno e trino.

Son già stati condannati,
non son certo cose nuove.
Con processi raffinati,
non ne servon poi di prove.

Quelle cose riprovevoli,
m'han lasciato insofferente.
L'ho già detto, son colpevoli,
non son stato indifferente.

Allo stadio io ci vengo
se lo dice il mio Gabetti.
Alla Juve non ci tengo,
vaffanculo agli scudetti.

Quel francese è molto sveglio,
va in vacanza quando vuole.
Or si sta davvero meglio,
non mi prudon più le suole.

Ci son troppi cagacazzo,
che mi tirano il golfino.
Io non sono mica pazzo,
e mi tengo il francesino.

Scrivo brevi letterine,
per mostrare gran sconcerto.
Ma la guerra non ha fine,
con Andrea ho un conto aperto.

Ma che palle gli avvocati,
di quel losco ferroviere.
Quattro anni son passati,
ma che cambi pur mestiere.

Or con tutto 'sto casino,
qualche cosa devo fare.
Una brioche al popolino,
che si deve pur sfamare.

Faccio finta di incazzarmi,
di pretendere giustizia.
Non lo fo' per rivoltarmi,
c'ho un attacco di furbizia.

Parità di trattamento,
gran tutela della storia.
Basta questo lisciamento
e che Dio v'abbia in gloria.

venerdì 2 aprile 2010

Prima pagina della Gazzetta



(Vignetta di pinobici -ju29ro.com)
-------------------------

Qualcosa sarà sfuggito

Sei un commercialista e hai sbagliato la dichiarazione dei redditi di un cliente?
Che problema c'è? Lo chiami e gli dici: "E beh, pazienza. Qualcosa sarà sfuggito."
Sei un avvocato e non hai tutelato adeguatamente un tuo cliente in un contratto?
Che problema c'è? Lo chiami e gli dici: "E beh, pazienza. Qualcosa sarà sfuggito."
Sei un cameriere ed hai servito una pietanza contenente glutine ad un celiaco, nonostante che l'avventore ti avesse esplicitamente chiesto delucidazioni?
Che problema c'è? Vai al tavolo e gli dici: "E beh, pazienza. Qualcosa sarà sfuggito."
Sei un meccanico e ti sei dimenticato di sistemare i freni alla Fiat Stilo del tuo cliente?
Che problema c'è? Vai a trovarlo in ospedale e gli dici: "E beh, pazienza. Qualcosa sarà sfuggito."
Sei un medico e hai diagnosticato uno strappo muscolare ad un paziente che invece aveva un attacco di cuore?
Che problema c'è? Vai a trovarlo al cimitero e concludi la preghiera con: "E beh, pazienza. Qualcosa sarà sfuggito."

Piaccia o non piaccia

"Piaccia o non piaccia agli imputati, non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo...".

Così il PM Giuseppe Narducci aveva liquidato la tesi, sostenuta da alcuni avvocati ed imputati, secondo cui c'erano "sollecitazioni da parte di tutti nei confronti di tutti".
Piaccia o non piaccia al PM Narducci, sembra non sia proprio così vero che non ci sono mai telefonate "tra Bergamo o Pairetto con il Signor Moratti".
Presumibilmente (cit), sarà sfuggito qualcosa (ri-cit).

giovedì 1 aprile 2010

Non ne era capace. Forse


Mi è casualmente venuto in mente un passo della struggente, commovente, straziante, dilaniante lettera che Moratti ha scritto a Facchetti quando il Cipe (pace all'anima sua, salutami il Candido) ha prematuramente lasciato questa terra.

"Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace."

Non ne era capace. Forse.