Benvenuti!

In difesa di 113 anni di storia e di gloria.
In difesa di 29 scudetti.

Perché la Juventus non è stata difesa.
Non è stata difesa da John Elkann. Anzi...
Non è stata difesa da Gabetti. Anzi...
Non è stata difesa da Grande Stevens. Anzi...
Non è stata difesa da Montezemolo. Anzi...
Non è stata difesa dal presidente Gigli. Anzi...
Non è stata difesa da Cesare Zaccone. Anzi...

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Astenersi Moratti, Borrelli, Guido Rossi e simili
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martedì 28 luglio 2009

Mela, melinda, melo


E' ora di dire basta.
Basta con la disinformazione sulla Ridentus FC.
Basta con le prese in giro dei cirigenti.
Basta con quelli che il tennista non capisce nulla di calcio.
Basta con quelli che i gemelli un giorno dicono una cosa ed il giorno dopo esattamente l'opposto.
Basta con quelli che Secco è meglio che vada a fare il motociclista.
Basta con quelli che Castagnini fa vendere i Fiorini.
La Ridentus FC è strutturata come una società di calcio organizzata bene (cit).
La Ridentus FC è organizzata come una società seria, fatta di professionisti a tutti i livelli (ri-cit).
La Ridentus FC sta portando avanti un Progetto.
Ed il Progetto c'è proprio, poche balle.
Non si fanno le cose ad minchiam in Fermo Ferraris.
C'è un filo logico che collega le singole decisioni prese dai dirigenti ridentini.
Prendete ad esempio l'ultimo acquisto, Felipe Melo.
Non è un'operazione nata per caso.
I dirigenti hanno infatti tessuto la trama dell'operazione Melo fin dallo scorso ottobre. E hanno poi raccolto il frutto (anzi, tutta la pianta) della loro lungimiranza.
Ad ottobre dell'anno scorso, Monsieur Blòn con l'accento sulla B ha stipulato un nuovo contratto di partnership con la Regione Trentino, volto tra le altre cose a valorizzare e promuovere i prodotti tipici del territorio attraverso i campioni ridentini (gli Andrade, i Tiago, gli Almiron, i Poulsen, i Knezevic, etc etc).
I più tipici dei prodotti tipici del Trentino sono le mele Melinda della Val di Non.
Pochi giorni dopo la firma dell'accordo, Buffon, Zebina e Pessotto hanno partecipato al Salone del Gusto di Torino ad una specie di prova del cuoco, preparando piatti a base di mele, con l'aiuto di uno chef.
Con questi due colpi da maestro (la stipula del contratto per la valorizzazione delle mele Melinda ed l'invio al Salone del Gusto di professionisti specializzati nella sbucciatura delle mele ) Monsieu Blòn ha accumulato un patrimonio di conoscenze nel settore delle mele, che ha rappresentato un indubbio vantaggio competitivo sulla concorrenza.
Vantaggio competitivo che si è poi concretizzato pochi mesi dopo nell'acqusito di MELO, a condizioni decisamente vantaggiose.

martedì 21 luglio 2009

Ambra senza tette



A soli 16 anni, Ambra Angiolini conduceva la trasmissione televisiva Non è la Rai.
Munita di auricolare, veniva teleguidata da Boncompagni, che le suggeriva cosa dire.
A soli 33 anni, John Elkann conduce l'Exor, holding che controlla Fiat e Juventus.
Munito di tutore, viene teleguidato da Gabetti, che gli suggerisce cosa dire.
Un Ambra Angoiolini, in pratica.
Senza tette.
E con Gabetti al posto di Boncompagni.

lunedì 20 luglio 2009

Johnn, due e sei.


John, ça va sans dire, è John Elkann. Il Signor "siamo vicini alla squadra e all'allenatore". Il Signor "sono successe cose riprovevoli". Etc, etc.
Due sono gli scudetti scippati alla Juventus grazie a Porcopoli (per non parlare degli altri scudetti che la società avrebbe certamente conquistato senza Porcopoli).
Sei sono gli interminabili secondi di silenzio trascorsi tra una domanda ed una risposta.
La domanda è stata formulata a John Elkann dall'inviato dello Ju29ro Team a Pinzolo: "Ingegnere, li chiederà mai gli scudetti la Juventus?".
La risposta (di una banalità sconcertante) è stata data da John Elkann, dopo un silenzio imbarazzante condito da uno sguardo particolarmetne vispo (un Cobolli, in pratica, solo un po' più giovane): "scudetti che abbiamo vinto, noi sappiamo quelli che abbiamo vinto. E quella è la cosa importante".

Non ci credete?
Guardare per credere, allora.
Ecco il video (la domanda sui due scudetti è verso la fine, dopo un minuto e trenta di banalità assortite di John sulla Juventus).



Su ju29ro.com trovate un resoconto completo sulla grande prestazione dell'erede gestionale.

mercoledì 8 luglio 2009

MELO sentivo che li avrebbero spennati...


(Secco replica alle critiche del Mago)
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MELO sentivo che anche quest'anno si sarebbero fatti spennare.
Due anni fa, si sono fatti spennare dal Presidente del Lione, quando hanno comprato quel pippone di Tiago.
Due anni fa, si sono fatti spennare dal Presidente del Deportivo, quando hanno comprato quel marcione di Andrade.
Due anni fa, si sono fatti spennare dal Presidente dell'Empoli, quando hanno comprato quel pippone di Almiron.
L'anno scorso, si sono fatti spennare dal Presidente del Siviglia, quando hanno comprato quel pippone di Poulsen.
Ma MELO sentivo che gli spennamenti sarebbero continuati.
Ed infatti sembra che si siano fatti spennare anche da Pantaleo Corvino, direttore sportivo della Fiorentina.
Sembra che abbiano comprato Felipe Melo per 25 milioni di euro (per un importo cioè pari all'intera clausola rescissoria prevista da Corvino, senza un centesimo di sconto).
Sembra che abbiano venduto alla Firoentina metà Marchionni per 2,3 milioni di euro o, forse, tutto Marchionni per 5 milioni.
Sembra quindi che Felipe Melo sia stato valutato cinque volte Marchionni (e che Marchionni sia stato valutato un quinto di Felipe Melo).
Sembra quindi che si siano fatti spennare sia sulla vendita di Marchionni sia sull'acquisto di Felipe Melo.
Complimenti vivissimi.
E a proposito di Felipe Melo, ecco quel che dichiarava il brasiliano sei mesi fa alla vigilia della partita con la Ridentus: "se l'arbitro farà bene il suo lavoro, possiamo vincere. Al mio arrivo mi hanno detto che ci sono due campionati. Quello con la Juve e uno a parte, e lo so io come lo sanno i miei compagni".
Uno Stankovic, in pratica, solo un po' più abbronzato.

giovedì 2 luglio 2009

Notizie agrodolci


Alcune notizie possono essere agrodolci.
Possono cioè essere contemporaneamente positive (ecco il dolce) e negative (ecco l'agro).

Tanto per chiarirci, se Giò&Van si dimettessero e fossero sostituiti da uno Stevens (grande o piccolo, non importa), la notizia sarebbe sia dolce (Giò&Van fuori dai coglioni) sia agra (uno Stevens al loro posto).

Una di queste notizie dal carattere ambivalente è l'aumento dal 5,5% al 6,5% della cosiddetta Robin Hood tax.

La Robin Hood tax è l'addizionale IRES (imposta sul reddito delle società), che si applica, tra gli altri, a petrolieri e produttori/distributori di energia (con ricavi dell'esercizio precedente superiori a 25 milioni di euro).

L'aumento dal 5,5% al 6,5% di questa addizionale è contenuto nel disegno di legge su sviluppo, internazionalizzazione delle imprese ed energia approvato in terza lettura dalla Camera dei Deputati ed ora in attesa del via libera definitivo del Senato.

La notizia è dolce, perché la Saras è soggetta alla Robin Hood Tax.
Ma la notizia ha anche un lato agro, perché l'incremento della Robin Hood Tax serve a coprire il ripristino dei fondi per l'editoria (140 milioni per il periodo 2009/2010), previsto dal medesimo disegno di legge.

mercoledì 1 luglio 2009

Un tennista nel pantano


Il tennista di bianco vestito è alle prese con la settima sessione di calciomercato da quando è stato nominato AD e DG della Ridentus, tre anni fa.
Visti i risultati delle precedenti sei sessioni, c'è indubbiamente di che essere ottimisti.
Ed infatti anche questa volta i fatti non stanno tradendo le attese.
Ci sono già stati ben due consigli di amministrazione dedicati, tra le altre cose, ad analizzare le operazioni di mercato.
Ed il risultato è che tutto è bloccato.
Il tennista di bianco vestito, coadiuvato da Alessio Secco (non in questi giorni, visto che Alessio si è preso una meritata settimana di vacanza...) e dall'astro nascente Castagnini, deve prima vendere per poter poi comprare.
Non sa bene cosa comprare, ma qualcosa vorrebbe comprare.
Il problema è che deve vendere.
E, soprattutto, che deve vendere quella sfilza di bidoni comprati a caro prezzo negli anni scorsi e ricoperti d'oro (i.e., ingaggi senza senso).
Il tennista di bianco vestito non ha mai dato grandi prove quando si è trattato di vendere, riuscendo a svendere campioni e tenendosi sul groppone tutti i suoi bidoni.
E le cose non sembrano essere cambiate ora.
Per Tiago, è stato addirittura pubblicato un comunicato su www.ridentus.com per smentire che il giocatore fosse in vendita (visto che 'sto pippone non lo vuole nessuno, meglio dire che la Ridentus se lo tiene stretto...).
Di Almiron si sono perse le tracce.
Poulsen sta seguendo le orme di Tiago.
Il tennista di bianco vestito è proprio in un bel pantano.
Riuscirà a conservare il bianco candore dei suoi completini?
Molto difficile.
Ma conoscendolo ormai bene, sono certo che non si farà demoralizzare da eventuali macchie di fango.
Reagirà come Ranieri dopo ogni sconfitta.
Con un bel " eh beh, pazienza".