Benvenuti!

In difesa di 113 anni di storia e di gloria.
In difesa di 29 scudetti.

Perché la Juventus non è stata difesa.
Non è stata difesa da John Elkann. Anzi...
Non è stata difesa da Gabetti. Anzi...
Non è stata difesa da Grande Stevens. Anzi...
Non è stata difesa da Montezemolo. Anzi...
Non è stata difesa dal presidente Gigli. Anzi...
Non è stata difesa da Cesare Zaccone. Anzi...

Per contribuire al blog, scrivete a ilmagodiios@gmail.com

Astenersi Moratti, Borrelli, Guido Rossi e simili
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domenica 29 aprile 2007

Notte stellare. Guardate un po' chi la organizza...


RCS Sport organizza e presenta "Notte Stellare", la grande serata per il 15° scudetto nerazzurro.
Stadio "Giuseppe Meazza" in San Siro, martedì 22 maggio 2007, insieme con artisti, cantanti e attori nerazzurri come te.

Ci avrei giurato!


Gigli, dopo aver messo a tacere Cobolli, si è subito dichiarato d'accordo sulla partita della pace con l'Inter (proposta da RaiRomaSport): "sarebbe una buona idea, soprattutto se fatta in nome di Giacinto Facchetti e Gaetano Scirea, due esempi per tutto lo sport italiano".
Già, se uno si ispira ai valori di Facchetti, è normale poi che voglia fare la partita della pace
L'idea di accostare Facchetti a Scirea e' una indecenza.
E poi non ci può essere pace tra noi e gli Onesti.
Solo una guerra eterna con chi indossa uno scudetto non suo.
Solo una guerra eterna con chi colleziona scudetti di cartone.
Solo una guerra eterna con chi pretende di dare lezioni di moralità dall'alto di un pulpito fatto di passaporti falsi, patenti riciclate, plusvalenze artificiose su calciatori, vendite fittizie di marchi, pedinamenti, INTERcettazioni.
RAI, se la conosci, la eviti

venerdì 27 aprile 2007

Non è lo scudetto degli onesti


Vignetta di BonaRober (Fonte: Juventus1897.it)
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Gigi Moncalvo su E-POLIS

Non voglio rovinare la festa ma c'e' qualcosa che non va. Moratti dopo la conquista del 14mo (sono 14 e non 15, gli sportivi veri contano solo quelli vinti sul campo), dice: "Noi vinciamo senza rubare". Il patron manifesta difficolta' con la matematica oppure la signora Milly non gli cucina mai pesce, ricco di fosforo, per tenere desta la memoria.Gliela rinfreschiamo. Esaminiamo gli otto campionati prima di questo. 1998/99: l'Inter arrivo' ottava staccata di 24 punti dal Milan e 8 dalla Juve. 1999/2000: inter arrivo' quarta a 14 punti dalla Lazio e 8 dalla Juve. 2000/2001: l'Inter arrivo' quinta a 24 punti dalla Roma e a 22 dalla Juve. 2001/2002: L'inter arrivo terza a 2 punti dalla Juve (ma la Juve non rubo' anzi vinse l'ultima giornata a Udine e quel famoso 5 maggio a Roma, l'Inter fece harakiri all'Olimpico contro la Lazio. E Materazzi non aveva ancora alzato la cresta e non faceva il "gentleman" dello sport, dato che implorava piangendo i biancazzurri: "Dai fateci vincere, noi due anni fa a Perugia abbiamo battuto la Juve sotto la pioggia e vi abbiamo dato lo scudetto") 2002/2003: Inter seconda ma a 7 punti dalla Juve. 2003/2004:Inter quarta a 23 punti dal Milan e 10 dalla Juve. 2004/2005: Inter terza a ben 14 punti dalla Juve. 2005/2006: Inter terza a ben 15 punti dalla Juve. Riepiloghiamo per la memoria di Moratti. Negli ultimi otto campionati, prima di questo senza Juve e con Fiorentina e Milan penalizzate l'Inter e' arrivata seconda solo una volta nel 2002/2003 ma a ben 7 punti dalla Juve vincitrice. Per il resto e' arrivata terza 3 volte, a una barcata di punti dalla vincitrice tranne il suicidio del 5 maggio 2002; quarta 2 volte, con una valanga di distacco da Milan e Lazio; quinta una volta; ottava un'altra. Come si fa a parlare di "scudetto degli onesti"???? E che?? Lazio,Roma e Milan sono forse criminali??? Occhio Moratti: Lei sa bene cosa contiene il dossier commissionato dall'INTER e di cui hanno parlato Tavaroli & C., intitolato "Dossier Ladroni". Il nome di Bobo Vieri non compare mai, e quindi quel lavoro di spionaggio non serviva a far controllare un giocatore dell'Inter. Ma a qualcosa di peggio, extra-Inter. Contiene notizie riservate su De Santis, Fabiani, La Gea e personaggi della Federazione. Tra poco arriveranno belle sorpresine!!!!

giovedì 26 aprile 2007

Chiamate l'ufficio indagini! Mondiale truccato da Rossi


La bocciatura dell'Italia quale sede degli europei del 2012, secondo Rossi, e' la conseguenza ''di Calciopoli''.
Quanto invece alle accuse che gli sono state rivolte da piu' parti circa l'incapacita' di avere saputo costruire un ampio consenso tra i vertici europei da parte dell'Italia: ''E' meglio che tacciano - ha sottolineato - perche' io sono persino riuscito a fare vincere i Campionati del mondo alla nostra Nazionale, e quando me ne sono andato il consenso era completo''.
''Con molta probabilita' - ha aggiunto Rossi - a pagare e' stato il fatto che da allora non e' cambiato nulla. Si erano create delle grosse aspettative ma tutto e' tornato come prima e i miei sei mesi di presidenza sono stati buttati''.

Guido Rossi Contento per scudetto Inter



Un tifoso interista speciale, l'ex commissario della Figc Guido Rossi, a margine della nomina a consulente tecnico da parte del Comune di Sesto San Giovanni, per la riqualificazione dell'ex area Falck, è tornato brevemente sulla sua esperienza calcistica e ha dichiarato di essere "molto contento per lo scudetto dell'Inter". Per quanto riguarda l'assegnazione a 'tavolino' dello scudetto dell'anno passato, Rossi ha detto: "Mi hanno attribuito dei fatti che non ho per nulla commesso durante il periodo di presidenza alla Figc, così come è successo anche per Telecom. Non sono stato io a dare lo scudetto all'Inter, c'era un regolamento preciso, l'esigenza da parte della Fifa e della Uefa di assegnare quello scudetto altrimenti le squadre italiane non avrebbero potuto partecipare alle Coppe europee".

Il tiramisù secondo Lady Gattuso


Gattuso, sogna il tiramisù di sua moglie (che viene da una famiglia di ristoratori e conosce il mestiere): «Ho scoperto solo da poco tempo che l’ingrediente magico che usa sono i Kinder Bueno, li sbriciola e li mette nell’impasto: una goduria».

mercoledì 25 aprile 2007

Andrea nel cuore


Da 12 anni a questa parte, il 25 aprile è un giorno triste per tutto il popolo bianconero. E’ infatti l’anniversario della scomparsa di Andrea Fortunato. Nel 1995, a soli 23 anni, il promettente difensore salernitano perdeva la sua battaglia con la leucemia e lasciava in tutti un grandissimo sconforto. In particolare in tutti suoi compagni di squadra che, pochi giorni dopo, gli dedicarono la conquistato dello Scudetto. Anche il 24 aprile è legato al nome di Andrea. Proprio un anno prima, nel 1994, a causa dei primi sintomi del male, Fortunato giocò a Piacenza la sua ultima partita con la maglia bianconera.
www.juventus.com
Ci sono ricordi che percorrono a velocità supersonica la tangenziale della malinconia. Ci sono pensieri che rimbalzano come palline di celluloide nei labirinti della nostra anima. Ecco, all'improvviso, si spalancano le finestre del dolore. In questi casi non può mai mancare una pioggia sottile. In questi casi non può mancare neanche il suono di un carillon. Il mondo, adesso, è racchiuso in una fotografia profumata di borotalco. Un volto che trasmette coraggio e serenità e che sembra prendersi gioco delle piccole grandi miserie della vita. Due occhi che scrutano l'orizzonte e sembrano sorridere al destino. Il destino, in fondo, non è altro che una roulette truccata. Dove esce sempre il numero zero. E noi siamo solo farfalle costrette ogni giorno a fare i conti con le diaboliche traiettorie del vento. Certe volte vorrei spogliare il tempo come l'autunno spoglia gli alberi. Ogni foglia caduta corrisponde ad una lacrima. Da custodire come una gemma nello scrigno della memoria. Arrivederci Andrea.
di Renato La Monica

Mi avete preso per un cogl..ne?

Alessio Secco, ds della Juventus, esce allo scoperto e 'batte' il prezzo di partenza per Gigi Buffon. "Non è un sogno solo dell'Inter - spiega -. Ma i 40 milioni di cui si parla, servirebbero solo per una comproprietà...". Tradotto: se il club bianconero decidesse di privarsi del suo portiere, il suo cartellino sarebbe valutato circa 80 milioni di euro. L'idea è quella di trattenere Buffon, "ma non faccio promesse".

Amala pazza Inter

Cantiamo tutti insieme lo splendido inno dei Perdazzurri

Christian Rocca: nella versione video vado matto quando canta un'ex riserva, Fabio Cannavaro, e quando Recoba, rivisitando il suo favoloso piano pensionistico, ricorda che 'per sempre vivrò con questi colori nella testa'

La Cruda Verita`

Salvate il bue grasso


Oggi il bue grasso non serve più nei campi per il lavoro, e allevarlo, a guardar bene, non è nemmeno così conveniente. Chi lo fa compie un atto d'amore; l'eccellenza assoluta delle sue carni è il risultato, ottenuto con il lavoro e il savoir faire, da preservare insieme alle tradizioni e alla convivialità che veicola. Allevare un bue è un atto agricolo antico, il risultato di un'alleanza con la natura e le sue forze migliori. Il bue grasso è anche un paradosso. Per ottenere un chilo di carne servono 17.000 litri d'acqua. Se tutti consumassimo così, il pianeta salterebbe. Ma siamo di fronte al "barolo" della carne, la fuoriserie che merita di essere prodotta in quantità limitata e venduta a prezzi gratificanti. Il suo letame, poi, sa restituire vita a terreni ormai distrutti. Non è poco se alcuni prestigiosi vignaioli di Langa lo allevano proprio per questo.
A Carrù attorno a questo simbolo si riunisce ogni anno l'umanità legata dai valori ancestrali di una società contadina che però non guarda soltanto al passato. Là sanno che questi riti, punto di arrivo di pratiche produttive tramandate, sono la chiave di un futuro sostenibile e felice: per l'attenzione a certi particolari, e per il culto dell'eccellenza che non sia sinonimo di opulenza ma del volersi bene, con chiara coscienza dei propri limiti. La riprova ne è il brodo, che si consuma alle dieci di mattina, dopo la proclamazione dei vincitori: un'aggiunta di dolcetto lo irrobustisce e ci dà l'esatta misura di quanto siamo fortunati che ci siano ancora allevatori così. È il brodo del bollito che si consumerà poi durante il pranzo della festa, che acquieta ansie divoratorie, garantisce ritualità ai pasti e pacifica i sensi.

Ferrari, ti vogliamo così!

Juventinove

Juventotto

Attenti al Lapo. Un mondo nuovo

Assemblea Juve - Campionati Europei


Signor Presidente, Signori Consiglieri,
come tutti sapete, il Comitato Esecutivo dell’Uefa, riunitosi a Cardiff questo mercoledì, ha deciso di assegnare i Campionati Europei 2012 a Polonia e Ucraina.
La delegazione italiana, guidata dalla ministra riscaldata Giovanna Melandri (la definizione non è mia, ma di Roberto Beccantini de La Stampa), era atterrata a Cardiff accompagnata dai consueti squilli di tromba e dalle consuete fanfare trionfalistiche, tipici di una certa mentalità romana. Gli stessi squilli di tromba e le stesse fanfare, infatti, che avevano accompagnato, la settimana precedente, la Roma a Manchester.
Polonia e Ucraina hanno fatto una presentazione impressionante, portando Andriy Shevchenko, il portiere del Liverpool Dudek, l’ex campione olimpico Sergei Bubka, ed il presidente Ucraino Victor Yushenko. Noi, invece, abbiamo schierato Matarrese e la Melandri. Una mina vagante e una ministra riscaldata che all’estero nessuno conosce.
I risultati li conosciamo tutti fin troppo bene. In entrambi i casi, una sconfitta epocale. 1 a 7 il risultato della Roma. 4 a 8 il risultato di Melandri e compagnia.
Ringraziamo quindi l’onorevole Giovanna Melandri, che nonostante la sua demagogica e populista crociata per il calcio nuovo, non si è fatta scrupoli ad accompagnarsi a persone (Carraro, Matarrese e lo stesso Abete) che con il calcio nuovo non hanno nulla a che fare.
Ringraziamo l’onorevole Pescante, per le sue profetiche ed opportune dichiarazioni di qualche tempo fa: “la chance principale che ha il nostro Paese in vista degli Europei 2012 è che i nostri avversari e competitori sono praticamente inesistenti. L’Italia in una partenza per una gara sugli 800 metri ha avversari con molti secondi in più”.
Ringraziamo Vincenzo Matarrese, il nuovo (si fa per dire) presidente della Lega Calcio. Matarrese, appena atterrato a Cardiff, ha messo in mostra tutta la sua sicumera, osando anche a criticare l’UEFA: “sono presuntuosamente fiducioso perché siamo un grande Paese, calcisticamente e non. Vorrei però capire qual è la nuova filosofia dell’UEFA: perché si mette a confronto una grande federazione con altre più piccole. C’è un Paese di tradizioni e titoli, contro avversari che rappresentano nazioni dall’impatto limitato, anche se ricche di passione. A volte le piccole squadre battono le grandi, quando sono distratte. Ma deve prevalere l’esperienza. Nel 2008 gli Europei ci saranno in Svizzera e Austria, e non credo che l’UEFA continuerà con le candidature congiunte”. Che dire? Chapeau!
Ringraziamo anche Pancalli e Carraro, per la loro illuminata decisione di appoggiare Johansson alla recenti elezioni dell’UEFA. Nonostante questo, tutti i principali quotidiani italiani – a cominciare dalla Gazzetta dell’intertriste Verdelli – erano comunque convinti, chissà perché, che Platini ci avrebbe consegnato gli Europei.
Ringraziamo infine il Governo Prodi che, come ha scritto Gramellini ieri su La Stampa, “fa le cose che non dovrebbe fare, per esempio impicciarsi dell’azionariato di Telecom, ma si guarda bene dal fare quelle che gli spetterebbero: come portare gli Europei di calcio nella tana dei campioni del mondo”.
E’ stata punita l’Italia dei furbetti dell’arbitratino, che ha riabilitato Franco Carraro (santo subito dopo il lodo arbitrale di fronte alla Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni), solo perché era il rappresentante italiano nel Comitato Esecutivo dell’UEFA.
Dopo un simile disastro, la dignità personale dei responsabili dovrebbe imporre loro di dare le dimissioni con effetto immediato. Ma sono sicuro che non ci saranno dimissioni di sorta.Mi dispiace solo che Marcello Lippi, l’allenatore bianconero della nazio-Juve campione del mondo, sia stato coinvolto nel carrozzone di nani e ballerine che si è esibito a Cardiff.

Assemblea Juve - Questione stadio


La decisione dell’UEFA potrebbe avere, e molto probabilmente avrà, pesanti ripercussioni sul progetto del nuovo stadio e, in ultima analisi, sul futuro della Juventus.
Il progetto del nuovo stadio, da circa 120 milioni di euro, era infatti condizionato all’effettiva assegnazione all’Italia e alla Società dell’organizzazione dei Campionati Europei 2012, con la conseguente possibilità di accedere ai finanziamenti agevolati del Credito Sportivo. Come sappiamo, gli Europei saranno organizzati da Polonia e Ucraina. Mi chiedo a questo punto se dobbiamo davvero rassegnarci alla realizzazione del progetto alternativo, che prevede il semplice adeguamento del Delle Alpi ai nuovi standard di sicurezza richiesti dalla normativa vigente, per una spesa di circa 20 milioni di euro.
Questo progetto alternativo non è certo compatibile con le dichiarazioni contenute nel piano sportivo approvato dal CDA in data 14 marzo 2007, piano che dovrebbe permettere (ma il condizionale è d’obbligo) “il rilancio della Società sotto il profilo dell’eccellenza sportiva, dello sviluppo commerciale e del rafforzamento finanziario e patrimoniale”.
Il semplice adeguamento del Delle Alpi, stadio che rappresenta la scomoda eredità che ci ha lasciato Luca Cordero di Montezemolo (è tifoso del Bologna, Signor Presidente, non della Juve), non consentirebbe infatti alla società di avere una struttura in grado di attirare spettatori e sponsor e di generare extra ricavi dalla gestione di attività commerciali. Uno stadio moderno e funzionale ed una adeguata cornice di attività commerciali e di entertainment costituiscono condizioni essenziali per “creare risorse permanenti che permettano alla Juventus non solo di finanziarsi al suo interno nel tempo, grazie al formidabile marchio commerciale che rappresenta, ma di avere una squadra sempre più forte e di livello mondiale.” Ho appena citato una frase che non è tratta dal piano sportivo ma da un’intervista che Antonio Giraudo aveva rilasciato al quotidiano La Repubblica il 1° aprile 2006, pochi mesi prima di essere silurato dall’Ing John Elkann (e dai suoi consiglieri Gabetti e Grande Stevens) al termine della partita Juventus-Palermo. In quella stessa intervista, Giraudo dichiarava di “voler far diventare la Juventus il più importante club del mondo, secondo un preciso modello industriale che non ha eguali nel calcio”. Le idee di Giraudo erano chiare ed ambiziose. Lo stesso non si può dire delle idee del nuovo corso. Ma la responsabilità non è tanto dei nuovi dirigenti quanto piuttosto di un azionista di riferimento che palesemente considera la Juventus un peso.
Nel comunicato stampa che avete pubblicato sul sito internet della società, in relazione alle notizie giornalistiche sulla conclusione delle indagini della Procura di Napoli, avete promesso ai tifosi “il massimo impegno per vincere e per tornare ai vertici del calcio mondiale”. Se non volete che queste siano solo parole al vento, è necessario riconsiderare la vicenda stadio.
L’assegnazione dei campionati europei avrebbe consentito alla Juventus esclusivamente un risparmio in conto interessi. Perché il finanziamento da 120 milioni circa per la realizzazione del nuovo stadio avrebbero comunque dovuto essere restituito al termine del contratto. Alla luce di questa considerazione e tenuto conto che l’adeguamento del Delle Alpi ai nuovi standard di sicurezza comporterebbe comunque una spesa di venti milioni (interamente a carico della società), non mi sembra un’utopia immaginare di realizzare il piano più ambizioso, e cioè il rifacimento completo dello stadio secondo il progetto presentato all’UEFA. Si tratterebbe, infatti, di coprire, dal punto di vista economico e finanziario, i maggiori interessi su un capitale di circa 100 milioni. A spanne, 5/6 milioni all’anno. Poco più del costo di Boumsong…Chiedo pertanto a Lei, Signor Presidente, ed al Dott. Sant’Albano in qualità di rappresentante IFIL nel CDA della Juventus, di precisare quali sono le intenzioni della società e dell’azionista di riferimento sulla questione stadio. Un’eventuale decisione di limitare l’intervento ad un restauro di facciata del Delle Alpi non farebbe altro che confermare il ridimensionamento in atto.

Assemblea Juve - Relazione semestrale


Restando nell’ambito dei dati economici, ho letto attentamente la relazione semestrale al 31 dicembre 2006. Ed ho anche letto un interessante articolo di Gianni Dragoni del Sole 24 Ore, seppur leggermente impreciso in un punto.
Dragoni scrive: “La relazione semestrale elenca tra i debiti verso fornitori della società – alla quale sono stati tolti due scudetti, più la condanna in Serie B con nove punti di penalizzazione – quelli verso avvocati. Il debito più alto è verso lo ‘Studio Avvocato Zaccone e Associati’, 507mila euro. E’ lo studio del penalista Cesare Zaccone, il quale nel giudizio di primo grado, di fronte alla Caf di Cesare Ruperto, disse ‘Dateci la Serie B’. Poi c’è un debito di 226mila euro verso ‘Grande Stevens Studio Legale associazione professionale’… Lo studio Grande Stevens ha assistito la società nei processi sportivi. Uno dei suoi avvocati, Michele Briamonte, era nel gruppo che ha preparato il ricorso al Tar in agosto, poi ritirato: con Briamonte la Juventus ha un debito di 102mila euro. In tutto, ammontano a 835mila euro i debiti dichiarati per parcelle legali. Al conto vanno però aggiunte le somme già saldate agli avvocati, non indicate nella relazione”. L’imprecisione di Dragoni riguarda il ruolo di Michele Briamonte, che non si è limitato a partecipare alla splendida avventura del ricorso al Tar. Briamonte, infatti, ha assistito Zaccone in tutte le fasi dei processi (si fa per dire) sportivi. Ed era anche titolare nella squadra di 9 avvocati schierata dalla Juve in sede di arbitrato (assieme, ovviamente, al suo dominus Grande Stevens). Diamo quindi a Cesare quel che è di Cesare. E diamo allo Studio Grande Stevens, e non solo a Zaccone, il “merito” per l’esito dei processi sportivi. “Merito” è ovviamente tra virgolette.
Fatta questa precisazione, mi sembra che dall’articolo di Dragoni traspaia una certa perplessità, che mi sento assolutamente di condividere, per gli importi delle spese legali, tenuto conto dei risultati ottenuti (due scudetti in meno, condanna in Serie B con nove punti di penalizzazione e, aggiungo io, smantellamento di una squadra e di una struttura societaria e finanziaria destinata a dominare ancora per anni). Faccio mia anche l’ultima precisazione di Dragoni. Nella relazione semestrale sono elencati solo i debiti ancora in essere al 31/12 verso i legali. Non c’è alcuna indicazione circa le somme già saldate in precedenza. Ripeto, quindi, in questa occasione le domande che avevo già formulato all’assemblea di fine ottobre:
(i) qual è l’importo dei compensi dovuti dalla Juventus FC allo Studio Grande Stevens (Briamonte compreso) per i servizi resi nei processi di Calciopoli?
(ii) qual è l'importo dei compensi dovuti dalla Juventus FC all’Avv Cesare Zaccone, sempre in relazione a Calciopoli?
(iii) qual è l’importo dei compensi dovuti dalla Juventus FC agli altri legali (Andrea Gandini, Riccardo Montanaro, Stefano Vinti, Angelo Buongiorno) a vario titolo coinvolti in Calciopoli?
In base alle norme federali, l’iscrizione al campionato (e la possibilità di operare sul mercato) è subordinata al rispetto di un rapporto di 3:1 tra ricavi ed indebitamento. La relazione semestrale evidenzia una posizione finanziaria netta negativa per 75,1 milioni di euro, in peggioramento rispetto al saldo negativo di 12,9 milioni al 30 giugno 2006. La posizione finanziaria netta non comprende ovviamente i crediti a breve termine derivanti dalla campagna trasferimenti. Qual è l’importo dei crediti a breve termine? Possono essere conteggiati a riduzione della posizione finanziaria netta, migliorano così il rapporto di 3:1? E qual è in definitiva l’importo dell’aumento di capitale che deve essere obbligatoriamente destinato a riduzione dell’indebitamento?
Nel bilancio al 30 giugno 2006 avevate stanziato un fondo rischi di 12,6 milioni di euro a fronte di imprecisati rischi di “perdite e altri effetti negativi derivanti dalla revisione dei rapporti di sponsorizzazione”. I principi contabili IAS/IFRS, tuttavia, permettono lo stanziamento di fondi per rischi ed oneri soltanto a fronte di obbligazioni in essere, per le quali possa essere effettuata una stima attendibile e per le quali non sussista in capo all’impresa alcuna realistica alternativa al loro adempimento. Mi chiedo pertanto se il fondo rischi sia ancora stanziato in bilancio o se sia stato invece stornato. Lo scorso mese di settembre avete rinegoziato i contratti con Sky Italia, con una riduzione dei corrispettivi complessivi per l’esercizio in corso da 94,5 a 80,2 milioni di euro. Mi sembra che il contratto con Sky non contenesse, a differenza del contratto Tamoil, una clausola di rescissione attivabile in caso di retrocessione in Serie B. Immagino, quindi, che la Juventus e Sky Italia abbiano proceduto ad una semplice rinegoziazione in buona fede, per tenere conto della situazione venutasi a creare con la retrocessione della società in Serie B. E’ anche vero però che il campionato di Serie B, trasmesso da Sky, sta registrando ascolti record, proprio grazie alla presenza della Juventus. Vi chiedo quindi se abbia ancora fondamento la riduzione dei compensi concordata con Sky e se non sia ipotizzabile una rinegoziazione, sempre in buona fede, ma di segno opposto.

Assemblea Juve - Mass-media anti-Juve


A proposito di Sky e dei mass-media in generale, un tema che sta particolarmente a cuore a me e a molti tifosi è il rapporto con le televisioni ed i giornali, che non perdono mai l’occasione per attaccare e denigrare la Juventus. Un paio di esempi sono più che sufficienti, ma la lista è molto lunga. La Gazzetta dello Sport, di Verdelli, Cannavò, Palombo, Arturi. Signor Presidente, si ricorda il titolo della Gazzetta dopo Bologna-Juventus ed il gol dubbio di Zalayeta? “JUVE, NON COSI’!. E non è malafede questa? E poi Controcampo, con Piccinini, Franco Rossi, Franco Ordine, Paolo Liguori, il comico interista Bertolino, la valletta interista Canalis e, soprattutto, Paolo Ziliani, uno degli autori della trasmissione. Ha mai provato signor Presidente ad andare sul sito del Signor Ziliani? Ci vada e troverà fango a volontà contro la Juventus ed i suoi giocatori, da Nedved a Del Piero.
Dopo Juventus Napoli, Nedved e Camoranesi si sono rifiutati di farsi intervistare da Sky. E immagino che sia successa la stessa cosa dopo Juve Rimini. E infatti Sky è stata costretta ad intervistare due giocatori non certo di primo piano come Birindelli e, udite udite, Legrottaglie.
Ecco, questo è l’atteggiamento che vogliamo nei confronti dei mass-media che ci attaccano. Non ha senso partecipare a trasmissioni come Controcampo. Non ha senso rilasciare interviste a quel giornale rosa che, per citare il grande Christian Rocca, si trova solo (e sempre meno) sui banconi dei gelati del bar. Non ha senso partecipare a video-chat organizzate sempre dallo stesso giornale rosa.
Sono i mass-media che hanno bisogno di noi, per cercare di colmare il drammatico calo di ascolti o di vendite. Non viceversa. Senza la Juventus, Controcampo ha perso il 30% degli ascolti. Senza la Juventus, il giornalaccio rosa è sempre più in crisi. Abbiamo il coltello dalla parte del manico. E allora usiamolo. E quereliamo tutti quei giornalisti che distorcono la realtà, diffamando la Juventus, i suoi giocatori e tutti noi tifosi.
E non mi si risponda, per cortesia, che così ci andrebbero di mezzo i tifosi. Non è vero. Perché i tifosi boicottano certi giornali e certe trasmissioni. Non guardiamo Controcampo. Non leggiamo il giornale rosa. Faccia un giro sui vari forum dei tifosi bianconeri, Signor Presidente, e troverà l’elenco completo dei mass-media (e dei prodotti ivi reclamizzati) oggetto di boicottaggio.
Restando in tema mass-media, mi auguro Signor Presidente che Lei non abbia ritirato il Premio Prisco e che non vada a ritirarlo in futuro. Il Premio Prisco, giunto alla quinta edizione, attribuisce un riconoscimento al dirigente, all’allenatore ed al calciatore che maggiormente abbiano contribuito – mantenendo uno stile di comportamento equilibrato – alla serenità del campionato di calcio, accettando sportivamente le sconfitte e sdrammatizzando gli episodi controversi.
I dirigenti che hanno ricevuto la nomination sono tre: il nostro Presidente Cobolli Gigli, che ha vinto il premio, Gino Corioni e Aurelio De Laurentis. Lo stile di comportamento equilibrato di Corioni e De Laurentis è noto a tutti. La nomination per Corioni poi è particolarmente apprezzabile, poiché il Presidente del Brescia è appena stato squalificato per sei mesi per aver protestato in modo piuttosto acceso al termine di una partita... Mi sembra un’ennesima presa in giro nei confronti della Juventus. Ed infatti chi c’è nella giuria del Premio Prisco? Il candido, ma sempre meno, Cannavò. Italo Cucci. Il decano dei giornalisti italiani, Antonio Ghirelli, che stravede per Massimo Moratti, il collezionista di scudetti di cartone.

Assemblea Juve - Scudetti di cartone


In un bar milanese, mercoledì era affisso il cartello ORE 18 APERITIVO, ORE 19 SCUDETTO. Ma non è andata così. Gli Onesti Indossatori di Scudetti Altrui hanno conosciuto un altro 5 maggio.
Comunque, l’Inter vincerà sicuramente il secondo scudetto di cartone della sua storia. Probabilmente non domenica. Perché gli Onesti giocano contro il Siena che ha le maglie bianconere. E quando vedono delle maglie bianconere gli Onesti se la fanno sempre addosso.
Questa collezione di cartoni ha indubbiamente tre protagonisti. Massimo Moratti, il petroliere più ambientalista che ci sia. E poi Guido Rossi e Paolo Nicoletti.
Massimo Moratti è noto per la compostezza con cui assiste alle partite della sua squadra, mandando elegantemente a quel paese arbitri e giocatori avversari e deliziando la platea con educati gesti dell’ombrello. Per non parlare poi di altri aspetti, certamente non secondari. La condanna in sede penale di un dirigente (Oriali) e di un giocatore (Recoba) dell’Inter per ricettazione e falsificazione di documenti. Le plusvalenze creative realizzate con gli scambi incrociati di giocatori (Coco per Seedorf, ad esempio, entrambi valutati 29 milioni di euro; oppure i 4 giocatori della primavera scambiati con altrettanti giovani del Milan, con una valutazione data a ciascun quartetto di circa 14 milioni di euro). Le plusvalenze creative (158 milioni di euro) realizzate con la cessione del marchio ad Inter Brand Srl, società controllata al 100% (operazione molto utile anche per spostare l’indebitamento dalla società di calcio alla società che detiene il marchio ed aggirare così i parametri previsti dalle normative federali). I pedinamenti a danno di giocatori ed arbitri. E quindi giustamente, Antonio Ghirelli, decano dei giornalisti italiani, gli ha dedicato un articolo dal titolo “Moratti, esempio di vero fair play”. Strano che non abbia vinto il Premio Prisco, Signor Presidente…
Mi sembrano quindi assolutamente fuori luogo le ripetute lezioni di etica e di morale da parte del petroliere più ambientalista che ci sia. Ma quello che mi stupisce di più è il silenzio con cui la dirigenza della Juventus subisce queste lezioni. Questa mancanza di orgoglio è francamente inaccettabile. L’unica lodevole eccezione è rappresentata da Ciro Ferrara. Come tutti sapete, infatti, la nostra squadra primavera ha conquistato la Coppa Italia, sconfiggendo in finale proprio i pari età nerazzurri. I perdenti (giocatori e dirigenza, rappresentata dall’amministratore delegato Paolillo) non hanno ritenuto opportuno assistere, come sempre avviene per buona regola sportiva, alla premiazione dei campioni. E Ferrara, giustamente, ha stigmatizzato questa clamorosa mancanza di sportività.
E che dire di Guido Rossi? Certamente non si può dire, come ha fatto Lei tempo fa Signor Presidente, che Guido Rossi “abbia svolto con efficienza il suo incarico”. Forse è meglio leggere la voce Guido Rossi nell’enciclopedia online Wikipedia: “La sua passione per lo sport e l’amicizia personale con Massimo Moratti lo portano a ricoprire per quattro anni la carica di consigliere nel Consiglio d’Amministrazione dell’Inter”. È interessante conoscere anche che cosa ha detto di Guido Rossi Milly Moratti, moglie del petroliere ambientalista: “E’ un uomo passionale, tutt’altro che compassato. Ricordo un gol importante dell’Inter e ho in mente la sua reazione: si alzò e baciò e abbracciò mio marito Massimo”. De gustibus…
Paolo Nicoletti è forse meno conosciuto, ma è anche lui un esponente di spicco della lobby nerazzurra. Basta fare qualche ricerca sui quotidiani. Paolo Nicoletti è stato “avvocato dell’Inter in alcune occasioni ‘calde’... Era stato Nicoletti a gestire, nell’estate del ‘97, il complicato lavoro per portare a Milano il fenomeno Ronaldo” (così il Corriere della Sera del 12 febbraio 2007). E ancora. Dal Corriere della Sera del 17 maggio 2006: “Qualcuno, tempo addietro, ha parlato anche di ‘lobby nerazzurra’. … Ma nel caso della ‘Beneamata’ il peso economico e finanziario che il tifo comune è in grado di concentrare sugli spalti del Meazza è assolutamente invidiabile. ... Ma della parrocchia interista il neo commissario Guido Rossi è stato, ed è tuttora, uno dei rappresentanti più considerati, ... Del Football Club Internazionale Milano, l’ex presidente della Consob … è stato rappresentante a tutti gli effetti, nel consiglio di amministrazione in carica prima delle dimissioni di Massimo Moratti del ‘99. ... Si pensa alla Borsa, si fanno acquisti prestigiosi: le cronache dell’estate ‘97 ricordano il complicato lavoro per portare a Milano il ‘Fenomeno’ Ronaldo, un trasferimento da 52 miliardi al quale lavora anche Paolo Nicoletti, allora alle dipendenze dello studio Rossi e ora vicecommissario in pectore della Figc”. E allora sono andato a rileggermi le cronache di quell’estate del 1997. Ed effettivamente Guido Rossi e Paolo Nicoletti hanno assistito l’Inter nell’acquisto di Ronaldo. Da un articolo, sempre sul Corriere, del 21 luglio 1997: “Faccia a faccia tra Inter e Barcellona oggi alla Fifa House, sulla collina più esclusiva di Zurigo. Va in onda qui, nella casa del calcio mondiale, l’ultimo atto dello sceneggiato che ha caratterizzato la primavera - estate ‘97. Il progetto messo a punto da Sepp Blatter, potente segretario della Fifa, … è chiarissimo: scongiurare una decisione da parte dell’ente mondiale… Stamattina sarà … [Moratti] a capitanare la delegazione nerazzurra, composta dagli avvocati Guido Rossi e Paolo Nicoletti”. Infine,se non sbaglio Paolo Nicoletti è stato anche il rappresentante dell’Inter al G-14.
Ed è proprio nell’ambito di questo contesto nerazzurro che siamo stati condannati alla Serie B, con lo scippo di due scudetti (uno dei quali assegnato proprio alla squadra del cuore di Rossi e Nicoletti).
Queste cose però avrebbero dovuto dirle a suo tempo i nuovi dirigenti della Juventus ed i rappresentanti dell’azionista di riferimento. E invece nulla.E’ storia vecchia. Lo so. Ma non posso dimenticare cosa è successo l’anno scorso. Anche perché tutte le volte che vado al Comunale, devo sempre ricacciare indietro il groppo in gola che arriva puntuale quando i ragazzi scendono in campo. E’ questione di un attimo. Ma in quell’attimo non posso fare a meno di ripensare al passato.

Assemblea Juve - Giustizia (si fa per dire) sportiva


Ci attendono ora nuove sofferenze sul fronte della giustizia sportiva. Francesco Saverio Borrelli, paciosamente in letargo sin quando si trattava di indagare sull’Inter (d’altronde l’obiettivo della prescrizione è a portata di mano), si è subito risvegliato non appena ha sentito il nome Juventus. Si è immediatamente attivato. Ha riunito i collaboratori. E’ andato a Napoli per incontrare i PM Beatrice e Narducci.
Mi auguro che questa volta la società decida di agire “con la massima determinazione senza guardare in faccia nessuno”. Queste sono le parole con cui il Dott. Gabetti, il 5 luglio 2006 alle ore 12.10 circa, prometteva fuoco e fiamme. Sappiamo tutti che il medesimo giorno alle 19.12 circa, l’avv. Zaccone patteggiava la Serie B con penalizzazione, ritenendola una pena congrua.
Cerchiamo di non ripetere ora gli stessi errori del passato. Questa è una guerra e come tale deve essere combattuta. Senza esclusione di colpi. Bisogna difendersi sia dai mass-media sia dalla giustizia sportiva. E’ in gioco, se non lo avete ancora capito, la sopravvivenza stessa della Juventus.
Perché l’obiettivo di questa nuova ondata di fango è chiaro. Mettere in difficoltà la Juventus. E forse ci stanno riuscendo. Perché, a prescindere dal rischio di nuove sanzioni, immagino che sia ora più difficile trattenere o attirare a Torino calciatori di un certo livello.
Avete l’obbligo morale di difendere con orgoglio la Juventus e di pretendere che il codice di giustizia sportiva sia applicato a tutti, anche ai presunti immacolati di Via Durini. E’ un obbligo che avete nei confronti di Gianni e Umberto Agnelli. Gaetano Scirea. Andrea Fortunato. Francesco Romeo. Riccardo Neri e Alessio Ferramosca. E’ un obbligo che avete nei confronti di milioni di tifosi.
Ma è un obbligo che avete anche nei miei confronti. Perché ho cercato in tutti i modi, assieme a molti altri tifosi, di difendere un sogno chiamato Juventus. Ho rinnovato l’abbonamento al buio, quando i processi farsa non era ancora incominciati. Ho partecipato alla marcia del primo luglio a Torino. Ho seguito quasi tutte le partite al Comunale. Sono andato in trasferta. Ho tempestato di email i tanti, troppi giornalisti che hanno fornito un’informazione completamente distorta su Farsopoli, istigando la voglia di Piazzale Loreto dell’Italia anti-juventina e preparando il terreno per le sentenze Ruperto e San Dulli (sentenze non a caso entrambe pubblicate in anteprima sulla Gazzetta dello Sport): Liguori, Ziliani, Cannavò, Arturi, Verdelli, Palombo,... I nomi sono sempre gli stessi. Sottoscriverò l’aumento di capitale. Sostengo, anche economicamente, l’associazione Giù le Mani dalla Juventus, E sfoggio sempre in palestra, a Milano, pantaloncini e maglietta con il logo della Juve. Le sembrerà magari un atteggiamento infantile, ma sono orgoglioso e fiero di dimostrare a tutti la mia juventinità. Camminando a testa alta, senza abbassare lo sguardo. E rispondendo a muso duro a tutti coloro che criticano o denigrano la mia squadra. E mi piacerebbe davvero riscontrare il medesimo orgoglio, la medesima fierezza anche nei dirigenti della mia squadra del cuore.
E’ il momento di tirare fuori l’orgoglio e gli attributi. Perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.
Se non ne siete capaci o non avete la volontà e la passione per farlo – e mi rivolgo qui non tanto a Lei, Signor Presidente, quanto soprattutto all’azionista di riferimento e all’Ing. John Elkann – allora è il momento di passare la mano.
Avevo concluso il mio intervento all’assemblea di ottobre chiedendo le Sue dimissioni, Signor Presidente. La scorsa settimana, intervenendo alla trasmissione “la Juve è sempre la Juve”, Lei ha dato l’impressione di essere in procinto di lasciare la carica. Ma forse è stata solo una simpatica fase dialettica tra Lei ed il conduttore. Sia come sia, ho cambiato idea Signor Presidente. Perché ci sono strane voci in giro in merito ai suoi potenziali sostituti. Si parlava di Lapo Elkann. Si vocifera di un ritorno di Grande Stevens. Se queste sono le possibilità, io divento seduta stante un cobolliano di ferro e la invito a rimanere al Suo posto. Anche perché Frosinone si avvicina e abbiamo un appuntamento allo stadio.
FORZA JUVE

In the town where I was born

In the town where I was born

There is a great Football Team

And its name is well renown

It’s JUVENTUS from Turin

Partita della pace con l'Inter? No. GUERRA ETERNA


Semebra che Raisport stia caldeggiando una partita della pace tra la Juventus e gli Onesti Indossatori di Scudetti Altrui.

Non può esserci pace tra noi e loro. Solo una GUERRA ETERNA

martedì 24 aprile 2007

Guido Guido è un interista

La B Zona

Luna Rossa, giornata nera: doppia sconfitta. Bene così!


Doppia sconfitta per Luna Rossa, sponsorizzata TIM.


Luna Rossa viene battuta sia dai sudafricani di Shosholoza sia dagli americani di BMW Oracle.


I Perdenti

Il giornale rosa (che si trova solo - e sempre meno - sui banconi dei gelati) dopo Juventus-Inter primavera

VORREI AVERE MOGGI

Inno - Juventus (Il Mio Canto Libero)

Inter, ti piace vincere facile!

Scudetto di cartone o di plastica?


Crescere insieme al Sant'Anna




“Crescere insieme al Sant’Anna” è l’iniziativa, coordinata dall’omonimo Comitato, oggi Fondazione, nata dalla collaborazione tra la Juventus Football Club e l’Azienda Ospedaliera Regina Margherita-Sant’Anna di Torino.Lo scopo dell’iniziativa consiste nel reperire fondi da destinare al progetto di ristrutturazione del reparto di Neonatologia Ospedaliera dell’Ospedale Sant’Anna.

Il progetto “Crescere insieme al Sant’Anna” prevede la ristrutturazione del reparto di Neonatologia Ospedaliera dell’Ospedale Sant’Anna di Torino attraverso un processo di adeguamento agli attuali standard qualitativi internazionali. Si cercano, difatti, soluzioni strutturali ed organizzative adatte a favorire l’umanizzazione e la familiarità delle cure e il benessere psico-fisico, sia dei fruitori del servizio, cioè i bambini e le famiglie, sia di tutti coloro che nel reparto lavorano quotidianamente.

Importanti iniziative nascono e crescono dall’unione di persone che contribuiscono al progetto in modo differente: ognuno apporta il suo contributo in base al suo vissuto, alle sue esperienze e competenze. L’eterogeneità dei componenti assicura infatti che il progetto sia completo sotto tutti i punti di vista e più flessibile a modifiche e imprevisti.
Proprio questo tipo di impostazione è stata data al progetto “Crescere insieme al Sant’Anna”, che si compone di personaggi, femminili, legati al mondo bianconero e di illustri ed affermati medici.

L’iniziativa “Crescere insieme al Sant’Anna” è stata difatti ideata con l’intento di trarre il meglio, da un lato, dalla professionalità e dall’esperienza di medici che conoscono bene le problematiche dell’ambiente in cui lavorano e, dall’altro, dalla disponibilità e dall’affetto di donne – non solo mogli, ma anche madri – che hanno a cuore la guarigione e la crescita dei neonati.

Il “Crescere insieme al Sant'Anna”

Membro fondamentale della Fondazione è la professoressa Maria Sandrucci, importante figura del mondo della medicina italiana.Collaborano attivamente al progetto altri due esponenti del Sant’Anna: la dottoressa Giovanna Gomirato, primario della Divisione Pediatrica Neonatale e il dottor Daniele Farina, responsabile del Reparto Terapia Intensiva.

Il reparto di neonatologia dell'ospedale Sant'Anna di Torino
Data la particolare delicatezza degli ospiti del reparto di Neonatologia, è stata creata una struttura in grado di supportare al meglio non solo le necessità dei neonati sotto il profilo medico, ma anche sotto il profilo dei rapporti psico-affettivi e delle relazioni familiari. Il reparto si struttura sull’impronta di due principi concettuali: il “care” e la “family centered care” che consistono nel considerare il neonato nella sua globalità e nell’assicurare ai piccoli malati una continuità di vita quotidiana anche all’interno di una struttura esterna e spesso poco allegra.

L’ottica di questo approccio consiste nel voler facilitare l’accesso dei genitori al reparto, sia in termini di tempo (“accesso libero”), sia in termini di ambiente che garantisca l’umanizzazione e la personalizzazione delle cure. I genitori devono essere coinvolti in modo completo nella degenza del loro bambino e l’amore e l’attenzione della famiglia, insieme al costante contatto fisico (il cosiddetto kangaroo-mother), diventano una delle componenti essenziali del progetto di cura di un neonato critico.Obiettivo primario del progetto è il raggiungimento di un corretto rapporto tra funzionalità e comfort e il reparto di neonatologia rappresenta una delle tappe fondamentali per cominciare questo cammino.
I requisiti fondamentali cui l’ambiente deve rispondere, per permettere che il contesto ospedaliero sia il più possibile assimilabile a quello familiare, sono l’alto livello di caratterizzazione di tutti gli elementi di arredo, che devono rendere il luogo accogliente e pienamente fruibile, e la presenza di attrezzature all’avanguardia per il trattamento dei piccoli assistiti.
CRESCERE INSIEME AL SANT'ANNA ONLUS
Sede operativa c.so Galileo Ferraris 32 10128 Torino
Tel. 011/5631170
Fax 011/5158686

Banca Sella ag. B1 Torino
conto corrente bancario: 052866947170 ABI 03268 CAB 01010

Conto Corrente Postale: 53214193
ABI 07601 CAB 01000

Banca Popolare Italiana Soc. Cooperativa Corso Fiume 13
c/c 000000187240 ABI 05164 CAB 01000

Lo scudetto di cartone





























lunedì 23 aprile 2007

Inquinamento a Milano


giovedì 19 aprile 2007

E' inelegante - Di Sergio Colautti

Vorrei ringraziare la seconda società calcistica di Milano, perchè, con le continue polemiche, è riuscita a fare quello che noi non siamo riusciti a fare da mesi.

Non credo che avere le rughe sul viso sia inelegante, forse avere i bruchi potrebbe esserlo, ma è sicuramente inelegante essere gli unici ad avere dirigenti patteggiatori
è inelegante indossare scudetti altrui
è inelegante parlare di superiorità quando si gioca in un torneo aziendale
è inelegante intercettare gli avversari
è inelegante far pedinare giocatori ed arbitri
è inelegante allenare senza patentino
è inelegante ricettare patenti
è inelegante truccare i bilanci
è inelegante vantarsi di fare controlli antidoping interni e poi avere giocatori col nandrolone
è inelegante prendere le distanze da Moggi in pubblico e cercare di ingaggiarlo in privato
è inelegante iscriversi ai campionati senza averne facoltà
è inelegante farsi abbuonare i debiti da un proprio ex dirigente
è inelegante farsi regalare scudetti dal suddetto ex dirigente
è inelegante mandare aff."quel paese" i giocatori e insultare avversari e arbitri
è inelegante vantarsi degli scudetti dell'onestà in queste situazioni
è inelegante falsificare passaporti

Oltre ai passaporti, è inelegante anche falsificare i campionati. Constatato in maniera inequivocabile che NESSUNA squadra ha MAI falsificato campionati, è evidente che ci si riferisce alla FIGC che ha falsificato i campionati di questo anno. Ha falsificato il campionato di serie B, togliendo un posto per le promozioni in serie A. E sopratutto ha falsificato, in maniera colossale, quello che viene definito campionato di serie A. Ha distrutto psicologicamente quasi tutte le squadre, senza MAI disturbare la quiete della seconda squadra milanese. Ha eliminato fisicamente la più pericolosa. L'ha smembrata in favore della suddetta squadra milanese. Ha "dimenticato" ogni indagine sulla stessa. Peccato la faccia sudare scontrandosi con i "rimasugli" di questa carneficina: basterebbe darle lo scudetto "honoris causa"!
Qualsiasi persona in grado di ragionare free-gazzetta, capisce benissimo che una squadra che ottiene questi risultati, non può averli ottenuti in maniera sportiva. La squadra di cui si parla,non aveva sognato simili traguardi nemmeno 18 anni fa, nemmeno 40 anni fa, quando vinceva davvero. Quindi NON SONO risultati compatibili con questa squadra: questa società non c'entra niente con questi risultati.
Essendo loro stessi i primi a capirlo, hanno l'onestà di denunciare la FIGC per falsificazione di campionati!

Con il loro corretto comportamento, gli "onesti" hanno aiutato il mio progetto.
Difatti cominciano ad arrivarmi le adesioni delle Associazioni che come la mia, agiscono per tutelare il nome della Juventus. Vi terrò informati delle iniziative che faremo assieme.

Segio Colautti

http://www.orgoglioinbianconero.com/

mercoledì 18 aprile 2007

E' qui la festa? No


Excusatio non petita...

www.juventus.com

Risolto il “giallo” del CTO

Il presunto “giallo” del CTO di Torino, dove secondo alcuni giornali in edicola questa mattina il medico della Juventus Antonio Giordano avrebbe accompagnato il portiere del Livorno Marco Amelia, ha trovato una soluzione. Si è trattato di un incontro casuale nei corridoi di una struttura sanitaria di eccellenza (pubblica) dove opera uno specialista che segue anche i giocatori della Juventus. E infatti lunedì Antonio Giordano era sì al Centro Traumatologico Ortopedico, ma per accompagnare Matteo Paro, infortunatosi a Lecce. Casualmente (e la casualità è contemplata anche per i calciatori) anche Marco Amelia si trovava al CTO per un esame specialistico. Tutto qui. Nessun giallo, nessun mistero. Al massimo la consapevolezza che gli specialisti di cui si serve la Juventus sono apprezzati anche da altre squadre. E non è poco.

Ipse dixit (2)


Sono presuntuosamente fiducioso - aveva detto il presidente della Lega Vincenzo Matarrese - perché siamo un grande Paese, calcisticamente e non. Vorrei però capire, quale è la nuova filosofia della Uefa: perché si mette a confronto una grande federazione con altre più piccole. C’é un Paese di tradizioni e titoli, contro avversari che rappresentano nazioni dall’impatto limitato, anche se ricche di passione. A volte le piccole squadre battono le grandi, quando sono distratte. Ma deve prevalere l’esperienza».
«Nel 2008 gli Europei ci saranno in Svizzera e Austria, e non credo che l’Uefa continuerà con le candidature congiunte».
E Calciopoli? No problem: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra, casi del genere li hanno avuti anche altri Paesi. E poi non credo che da qui al 2012 avremo altri scandali come questo».
Un po’ di pazienza, e arriva la tattica vincente: «Non distrarsi - ha spiegato Matarrese - significa essere compiti, rispettosi e ossequiosi. E non credere che Platini sia mezzo italiano e mezzo francese. Studiare l’avversario e non diventare antipatici».
«Non provochiamo un incendio - ha detto Matarrese - ma Melandri mi dà fastidio quando parla degli sprechi d’Italia ’90. Se la Melandri chiedesse alla Fifa, per Italia ’90, si renderebbe conto che stanno ancora applaudendo». Risposta del ministro, appena atterrata: «Non ho mai parlato di sprechi a proposito di Italia ’90. Ho detto che Euro 2012 propone un modello diverso da quello di dare soldi pubblici per la costruzione degli stadi. Il protocollo d’intesa non prevede erogazioni per investimenti in conto capitale, solo forme di agevolazione con gli interessi zero sui mutui».
Nella foto, l'abbattimento di Punta Perotti (ecomostro della famiglia Matarrese)

Il ruggito del coniglio


Il presidente Cobolli Gigli adesso dice basta. "In serie A ci andremo senza dover chiedere nulla a nessuno, e di sicuro senza l'aiuto arbitrale. Ma se sarà il caso ci faremo sentire perché così è davvero troppo".

Ipse dixit


Euro 2012, Pescante: "L'Italia non ha avversari"


''La chance principale che ha il nostro Paese in vista degli Europei 2012 e' che i nostri avversari e competitori sono praticamente inesistenti''.

Lo aveva detto a ''RaiUtile'' Mario Pescante, deputato di Fi e componente del Comitato internazionale Olimpico (Cio), sulla possibilita' che sia l'Italia ad ospitare i prossimi Europei di calcio del 2012, nel giorno di consegna del dossier finale della Federcalcio all'Uefa per la candidatura italiana. '

'L'Italia - ha aggiunto Pescante - in una partenza per una gara sugli 800 metri ha avversari con molti secondi in piu'''.

Moratti, esempio di vero fair-play - Antonio Ghirelli


Oggi l'augurio più cordiale per que­sto fine di settimana è riservato ai personaggi del calcio- spettacolo che nei giorni scorsi hanno onorato particolarmente il " fair play'. Cito per primo il presidente dell'Inter per­chè Moratti, così duramente colpito per i fatti di Valencia che hanno sug­gerito all'UEFA addirittura pià seve­rità per i protagonisti nerazzurri col­pevoli della reazione che non per il provocatore Navarro, il presidente Moratti dicevo ha limitato il suo com­mento alla protesta per una "sberla' confidando al tempo stesso nella sen­tenza di appello. Anche sulla base del­la severa nota del collega Maglie, si ha la sensazione che Platini abbia in­fluito in qualche modo sulla sentenza sebbene naturalmente si debba ammettere che il "western' di quella giornata spagnola fu inve­recondo da entrambe le parti.Un altro presidente, quello del Palermo, ha sostenuto nella lettera aperta da noi pubblicata giovedì che la partigianeria degli arbitri giusti­ficherebbe ampiamente la collera dei dirigenti e giocatori. Ma tanto in questo caso, come a pro­posito del drammatico epilogo di Valencia-Inter si sottovalutano le consegeuenze di accuse vio­lente o di gravi scorrettezze, sulla educazione sportiva e civica degli appassionati. E questa sottovalutazione appare ancor più inspiegabile se ci si guarda intorno, fuori dallo stadio, e si po­ne mente all'intensità di frequenza di manife­stazioni scorrette, teppistiche, ignobili, perfino nell'ambito della scuola e della cosiddetta buo­na società. L'illegalità è diventata talmente nor­male e diffusa che il sindaco di una grande cit­tà come Milano, la signora Moratti si è vista co­stretta a denunciare in piazza l'insufficienza dei mezzi e delle norme per la tutela della sicurez­za della gente per bene.Con il presidente Moratti vanno, comunque, segnalati altri personaggi meritevoli di grande apprezzamento per la loro condotta sportiva: due nomi, per tutti, Roberto Sosa e Cesare Pran­delli. Il veterano argentino, che i tifosi azzurri chiamano "Il Pampa', è stato utilizzato, ancora una volta, in una manciata di minuti del secon­do tempo di Napoli-Vicenza e, ancora una volta, si è impegnato allo spasimo sia in attacco che in difesa, favorito anche dal suo formidabile fisico e da un efficace gioco di testa. Quando siede in panchina, il "Pampa' non dà mai segno di impa­zienza e di malumore, anzi è il primo ad esulta­re su un suo teorico concorrente va a rete: non sarà, insomma Maradona, ma è un campione di serietà professionale e di fair play.Di Cesare Prandelli avevamo già letto gli elo­gi prodigati alla Roma e a Spalletti, per il quale aveva votato nel referendum sugli allenatori (ri­cambiato dal formidabile "trainer' romanista), ma ancora più persuasiva ci è parsa l'intervista concessa sempre giovedì al nostro giornale. Non parlo solo degli elogi tributati al gioco della Ro­ma e a Totti, nè soltanto del ricordo che tutti noi abbiamo di quell'esemplare comportamento dell'allenatore viola quando era al timone della squadra giallorossa e la lasciò, con un compren­sibile sacrificio personale, per assicurare assi­stenza ed amore alla moglie. Parlo anche della dedizione e dell'equilibrio che Prandelli porta, come si evince dall'intervista del collega Rialti, nel suo lavoro a Firenze. E c'è un passaggio nel­l'intervista che merita una riflessione, quello in cui Prandelli si propone "di lavorare per avere una squadra che lotti ogni anno per stare in Eu­ropa' a partire dal 2010, l'anno in cui " i proven­ti ricavati dalla vendita dei diritti televisivi ve­ranno più equamente distribuiti'. "E' davvero un appuntamento decisivo per tutto il calcio ita­liano'

Europei a Polonia / Ucraina


Il Campionato europeo di calcio del 2012 è stato assegnato a Polonia e Ucraina.

Complimenti a Giovanna Melandri
Complimenti a Giancarlo Abete
Complimento a Vincenzo Matarrese
Complimenti a Franco Carraro
Complimenti a Luca Pancalli
Complimenti a Michel Platini

Per non dimenticare - Guido Rossi e Paolo Nicoletti


www.wikipedia.it su Guido Rossi

"La sua passione per lo sport e l'amicizia personale con Massimo Moratti lo portano a ricoprire per quattro anni la carica di consigliere nel Consiglio d'Amministrazione dell'Inter"

Milly Moratti (moglie del petroliere più ambientalista che ci sia) su Guido Rossi

"E' un uomo passionale, tutt'altro che compassato. Ricordo un gol importante dell'Inter e ho in mente la sua reazione: si alzò e baciò e abbracciò mio marito Massimo. Rimasi colpita da quella reazione istintiva. Ma l'uomo è fatto così: un grande impasto di razionalità e umanità che calamita simpatia”.

L' arbitro Nicoletti - Il Corriere della Sera (12 febbraio 2007)

"Cambio per i vertici di Leonardo Srl, la holding con cui Gemina controlla lo scalo romano di Fiumicino-Adr. Il neo-presidente che entra al posto di Giuseppina Corsi è Paolo Nicoletti, ex vice-commissario della figc da metà 2005 [in realtà, da metà 2006] allo scorso settembre, in sostanza nell'era di Guido Rossi, di cui è stato collaboratore in passato, e avvocato dell'Inter in alcune occasioni "calde"... Era stato Nicoletti a gestire, nell'estate del '97, il complicato lavoro per portare a MIlano il fenomeno Ronaldo, un trasferimento da 52 miliardi"

L' avvocato giurista, i banchieri, i manager Ecco la «lobby» del tifo nerazzurro - Il Corriere della Sera (17 maggio 2006)

Qualcuno, tempo addietro, ha parlato anche di «lobby nerazzurra». Certo non come ai tempi antichi, quando le fazioni verde o azzurra dell' Ippodromo arrivavano a rovesciare gli imperatori. Ma nel caso della «Beneamata» il peso economico e finanziario che il tifo comune è in grado di concentrare sugli spalti del Meazza è assolutamente invidiabile. Nessuna cupola, per carità: il rispetto delle regole del mercato è assunto come uno degli articoli di fede più ortodossi. E l' annosa assenza di soddisfazioni calcistiche potrebbe quanto meno suonare come prova a discarico. Ma della parrocchia interista il neo commissario Guido Rossi è stato, ed è tuttora, uno dei rappresentanti più considerati, anche se di recente ha un po' rarefatto le apparizioni in tribuna rossa. Del Football Club Internazionale Milano, l' ex presidente della Consob, ex parlamentare Pci, padre della legislazione antitrust e esperto di «pulizie» societarie, è stato rappresentante a tutti gli effetti, nel consiglio di amministrazione in carica prima delle dimissioni di Massimo Moratti del ' 99. Curioso: al suo fianco ha avuto anche Diego Della Valle, il proprietario della Tod' s che prima di buttarsi nell' avventura della Florentia-Fiorentina è stato orgoglioso tifoso nerazzurro. Si pensa alla Borsa, si fanno acquisti prestigiosi: le cronache dell' estate ' 97 ricordano il complicato lavoro per portare a Milano il «Fenomeno» Ronaldo, un trasferimento da 52 miliardi al quale lavora anche Paolo Nicoletti, allora alle dipendenze dello studio Rossi e ora vicecommissario in pectore della Figc.

Telenovela Ronaldo, ultima puntata Faccia a faccia tra Inter e Barcellona - Il Corriere della Sera (21 luglio 1997)

Telenovela Ronaldo, ultima puntata Faccia a faccia tra Inter e Barcellona Oggi alla Fifa House, sulla collina piu' esclusiva di Zurigo. Va in onda qui, nella casa del calcio mondiale, l'ultimo atto dello sceneggiato che ha caratterizzato la primavera - estate '97. Il protagonista e' Ronaldo, un ragazzo brasiliano di vent'anni, lo sguardo non brillantissimo ma piedi magici. Ruoli importanti recitano pure Barcellona (il club in cui il fuoriclasse ha disputato l'ultima stagione) e Inter (la societa' che aspira a godere dei suoi servigi e che a tale scopo ha gia' provveduto a compilare un assegno di 48 miliardi di lire). Il progetto messo a punto da Sepp Blatter, potente segretario della Fifa, una sorta di Richelieu applicato al pallone, e' chiarissimo: scongiurare una decisione da parte dell'ente mondiale. Che siano i diretti interessati a trovare un accordo sul trasferimento del secolo (tra un dettaglio e l'altro l'investimento oscilla attorno ai 120 miliardi in otto anni). Del resto ogni atto della Fifa e' stato concepito in questa chiave, a cominciare dalle affermazioni di Michel Zen Ruffinen, secondo cui le tesi con cui il Barcellona si oppone al matrimonio tra Ronaldo e Inter non sarebbero destituite di fondamento. Parole soltanto in apparenza avventate. Con la sortita del suo segretario aggiunto, la Fifa in realta' intendeva intimorire Moratti, costringendolo a sedersi al tavolo delle trattative con il suo omologo Jose' Luis Nunez. Nulla da fare, ovviamente. Il presidente nerazzurro non ha abboccato, senza peraltro riuscire a sottrarsi alla cartolina precetto che Blatter gli ha fatto recapitare con prontezza. Stamattina sara' dunque lui a capitanare la delegazione nerazzurra, composta dagli avvocati Guido Rossi e Paolo Nicoletti e, verosimilmente, da Giacinto Facchetti in versione di ministro degli esteri.

Abete di Pasqua - Lettera di Paolo Bertinetti a Giancarlo Padovan



Caro Direttore, mi dispiace dirle che questa volta non sono d’accordo con lei. Mi riferisco alla sua cortesissima lettera a Moratti. Lei fa giustamente notare che una squadra a cui è stato assegnato lo scudetto degli onesti non può essere la stessa squadra che faceva spiare arbitri e calciatori – cosa riconosciuta da Moratti stesso e teorizzata come giusta da alcuni illustri sostenitori dell’Inter con la spiegazione che bisognava difendersi da un complotto contro l’Inter del “Sistema calcio”. In spregio della legge? E poi, quale Sistema? Un sistema più potente e organizzato di quello davvero esistente, e davvero preoccupante, che faceva capo alla Security della ditta del collega interista Tronchetti Provera?
Su un punto cruciale, tuttavia, non sono d’accordo con lei. Parlando dell’Inter di quest’anno lei la descrive come “prossima vincitrice dello scudetto per meriti acquisiti esclusivamente sul campo”. Esclusivamente? Ma questo è un campionato virtuale, un campionato dei puffi, dal quale è stata estromessa la Juventus cacciandola in B a furor di media e sono state penalizzate quasi tutte le maggiori concorrenti (nei punti e, per una lunga fase iniziale, nell’atteggiamento psicologico). Che poi la Juventus abbia dato una mano con la vendita di Vieira e Ibra, permettendo all’Inter di fare meglio sul campo, è anche vero. Ma questo fa parte dei misteri dolorosi dell’estate 2006. Quale merito avrebbe questo scudetto 2007? Persino la natura si ribella: l’Inter è stata campione d’inverno nell’unico anno in cui l’inverno non c’è stato!
Il fatto è, come dimostrano le recenti decisioni delle autorità sportive, che “calciopoli” , come già le scrivevo fin da metà luglio, è stato esattamente ciò che si voleva che fosse: l’affossamento della Juve e qualche buffetto ai birichini. Proprio alla luce di queste ultime diminuzioni generalizzate delle pene, la nostra associazione e le altre associazioni e siti juventini che condividono l’idea inviteranno tutti i tifosi a sottoscrivere una richiesta al neo Presidente Abete affinché riapra non solo il grottesco caso dello “scudetto degli onesti”, ma l’intero caso calciopoli. Affinché a riscrivere quella penosa pagina di giustizia sommaria siano le autorità sportive stesse, e quindi non i vari TAR (che eventualmente procedono per conto loro), non la giustizia ordinaria, ma la giustizia sportiva. Purché si prefigga di essere giustizia, di vagliare le accuse, di valutare gli indizi, di rispettare i diritti della difesa, di pronunciare le sue sentenze in base alle regole e alle norme; e non in base agli strepiti di giornalisti e tifosi avversari.

Prof. Paolo Bertinetti - Presidente dell’Associazione Nazionale Amici della Juventus

La Champions League e il Campionato dei puffi - Paolo Bertinetti




In un’intervista di fine agosto dicevo che, grazie alla “giustizia sportiva”, il calcio italiano si ritrovava con un campionato del tutto falsato, non in grado di esprimere valori veri, e con una squadra e mezza in Champions. Una era, nonostante tutto, il Milan. La mezza era, a scelta, Inter o Roma. L’Inter ha chiuso al suo livello. La Roma è andata oltre: se perdeva dignitosamente a Lione era meglio. Per lei e per il calcio italiano.
I valori veri non sono quelli del campionato dei puffi. Alcuni bravi giornalisti televisivi, dovendo vendere il prodotto, fingono di non accorgersene: nemmeno quando si arriva alla Champions, nemmeno nell’intervallo del Manchester-Roma. Altri, tuttavia, proprio non se ne accorgono. Ancora spossati dalla soddisfazione di avere affossato la più forte squadra italiana, ignorano le penalità inflitte alle concorrenti di Roma e Inter; e ignorano che a Roma il Manchester, fino all’espulsione di uno dei suoi più preziosi giocatori, pareggiava (e che poi giocava in dieci). Per cui hanno passato una settimana a esaltare il gioco della Roma e la divinità di Totti, aiutando così il Manchester, che comunque non ne aveva bisogno, per il modo con cui inducevano alla presunzione i giocatori della Roma. Buona squadra, gestita assai bene da un bravo allenatore, ma nulla più.
La cosa più stupefacente è che ci credevano davvero, confortati dall’approvazione o dal silenzio/assenso dei colleghi. Se ben ricordo molti di loro sono gli stessi che dicevano che Lippi, Buffon e Cannavaro non dovevano andare ai Mondiali. Non c’è bisogno di essere grandi esperti di calcio per riconoscere i valori veri, tanto meno i valori assoluti (ad esempio Lippi, Buffon, Cannavaro e Zambrotta rispetto a Mancini, Doni, Chivu e Mexes). Eppure gli innamorati del linciaggio, dai più aggressivi fino ai più prudenti moralisti della domenica, per sette mesi sono riusciti a non vedere che il campionato di cui parlavano non li esprimeva affatto.
I sette goal del Manchester ridaranno loro la vista? Non credo. Saranno troppo impegnati ad esaltare il valore del confronto tra le due grandissime squadre che si disputeranno la Coppa Italia. La formidabile lezione di calcio inflitta alla povera Roma verrà rimossa per continuare a sorreggere la Grande Illusione. Tanto l’importante è che la Juve sia finita in B.

P.S. Sempre a fine agosto, non avendo alcun interesse per il campionato più falsato del mondo, avevo vagamente proposto a un canale televisivo una rubrica fissa sul campionato più bello del mondo, quello inglese. Non se ne fece nulla, perché giornali e tv devono parlare di quello italiano. Giusto così, siamo in Italia. Certo che vedendo chi è rimasto in Champions……

Prof. Paolo Bertinetti - Presidente Associazione Nazionale Amici della Juventus

martedì 17 aprile 2007

Un cartone in Via Durini


A breve l'Inter del petroliere ambientalista Massimo Moratti conquisterà con pieno merito il suo secondo scudetto di cartone.

Contribuisci anche tu alla costruzione di uno scudetto di cartone per i festeggiamenti nerazzurri.

Ecco come fare per contribuire:

1. Prendi una busta e indirizzala a:

Dott. Massimo Moratti
Via Durini 24
20121 Milano



2. Prendi un pezzo di cartone e disegnaci sopra uno scudetto con il numero 2 sopra e la scritta "avete meritato anche questo" sotto


3. Inserisci il pezzo di cartone nella busta


4. Affranca la busta e spediscila

Per non dimenticare - Gabetti e Zaccone


ll cinque luglio 2006 alle 12.10 Gabetti prometteva fuoco e fiamme.

12.10 Gabetti: "Siamo sconcertati, ci tuteleremo"Dopo la richiesta di retrocessione in serie C per la Juventus, parla anche Gianluigi Gabetti, presidente dell'Ifil, la finanziaria che controlla il club bianconero, e promette battaglia. "Siamo sconcertati, ci tuteleremo senza guardare in faccia nessuno. Tutte le opzioni sono aperte. Non ne trascureremo nessuna e agiremo con la massima determinazione senza guardare in faccia nessuno".

Il medesimo giorno, alle 19.12 Zaccone patteggiava la Serie B con penalizzazione.

19.12 Legale Juve: "Serie B con penalizzazione sarebbe pena congrua". "La retrocessione in serie B con punti di penalizzazione sarebbe una pena congrua". Lo dice Cesare Zaccone, legale della Juventus, chiudendo il suo intervento nel processo davanti alla Commissione d'appello federale.

Juventus, i debiti verso Zaccone & C.

G.D. per "Il Sole 24 Ore" - Vengono alla luce i costi legali sopportati dalla Juventus nei processi sportivi dell'estate scorsa per la vicenda detta «Calciopoli » (o anche «Moggiopoli»), innescata dalle intercettazioni di telefonate degli ex dirigenti Luciano Moggi e Antonio Giraudo. La relazione semestrale al31 dicembre 2006 elenca tra idebiti verso fornitori della società — alla quale sono stati tolti due scudetti, più la condanna alla retrocessione in B con nove punti di penalità — quelli verso avvocati. Il debito più alto è verso lo «Studio Avvocato Zaccone e Associati», 507mila euro.
È lo studio del penalista Cesare Zaccone, il quale nel giudizio di primo grado, davanti alla Caf di Cesare Ruperto, disse: «Dateci la serie B». Poi c'è un debito di 226mila euro verso «Grande Stevens Studio legale associazione professionale». Fino a quando è stato presidente della Juventus (29 giugno 2006) Franzo Grande Stevens percepiva un compenso simbolico, 5mila euro nell'ultimo esercizio.
Lo studio Grande Stevens ha assistito la società nei processi sportivi.Uno dei suoi avvocati, Michele Briamonte, era nel gruppo che ha preparato il ricorso al Tar in agosto, poi ritirato: con Briamonte la Juventus ha un debito di 102mila euro. In tutto,ammontano a 835mila euro i debiti dichiarati per parcelle legali. Al conto vanno però aggiunte le somme già saldate agli avvocati, non indicate nella relazione.

Il Sole 24 Ore - 17/4/07

Il commento del Mago: l'articolo del Sole 24 Ore è leggermente impreciso quando parla di Michele Briamonte. Quest'avvocato dello Studio Grande Stevens non ha solo partecipato alla stesura del ricorso al TAR. Ma ha anche assistito Zaccone fin dall'inizio nei processi di fronte alla giustizia (si fa per dire) sportiva. Ed era anche nello squadrone di avvocati schierati all'arbitrato (9 avvocati per 8 punti di sconto - meno di un punto a testa).
In conclusione, lo Studio Grande Stevens è responsabile (al pari di Zaccone, se non di più) per la linea di difesa (si fa per dire) nei processi sportivi

lunedì 16 aprile 2007

Cinquemila conigli sull'autostrada per Budapest


Spettacolo insolito oggi sull'autostrada ungherese M1, a 35 chilometri da Budapest. Un camion in seguito a un incidente ha perso il suo carico di conigli e ben cinquemila animali hanno invaso l'asfalto scappando in tutte le direzioni.

Su sollecitazione dell'IFIL, l'ambasciatore italiano a Bucarest si è attivato per sincerarsi sulle condizioni di salute dei conigli di Corso Galileo Ferraris, coinvolti loro malgrado nell'incidente.

Nella foto, Tardelli recuperato da un vigile del fuoco ungherese

sabato 7 aprile 2007

venerdì 6 aprile 2007

Fantarvista a Cobolli e Gigli - Il Mago di Ios

1. Quanti sono gli scudetti della Juventus?
C: Direi 29, ma devo sentire cosa ne pensa Gigli.
G: Non più di 27. Così finalmente Christian Rocca non mi scasserà più con le sue domande importune.

2. Un giudizio su Guido Rossi:
C: Guido chi? L’ultra interista che ha assegnato lo scudetto all’Inter? Ahhhiaa! Gigli, mi fai male!
G: Ha lavorato bene.

3. Ritenete che la Juventus abbia ricevuto una sanzione congrua?
C: La Juventus non ha commesso alcun illecito, dalle risultanze delle sentenze sportive non emerge una sola partita comprata o venduta. A mio avviso c’è solo un comportamento censurabile dal punto di vista dell’etica. Per cui la dura sentenza nei confronti della Juve è del tutto sproporzionata a quanto successo. Ed infatti noi abbiamo sempre puntato ad una Serie A con penalizzazione. Confermo quindi il pensiero che avevo espresso dopo il primo grado giudizio: “sono Incaz­zato, è inaudito, ci aspettavamo una sentenza più equilibrata”.
G: Serie A con penalizzazione? Ma non hai sentito Zaccone? La pena è congrua e la Juventus ha definitivamente girato la pagina della espiazione delle proprie colpe. Abbiamo ottenuto quanto chiesto dai nostri avvocati. Lo ha riconosciuto anche San Dulli. Ed è un successo di cui siamo giustamente orgogliosi. Ricordiamoci che Palazzi aveva chiesto l’assegnazione ad una serie inferiore alla B. A questo proposito, vorrei ringraziare ancora una volta Zaccone e Michele Briamonte (avvocato dello Studio Grande Stevens, che da dietro le quinte ha contribuito al risultato ottenuto).

4. Il ricorso al TAR, prima presentato e poi ritirato, continua a far discutere i tifosi. Un commento conclusivo sulla vicenda?
C: Il ricorso era molto motivato. E l’abbiamo presentato nell’interesse dei nostri straordinari tifosi, dei nostri azionisti, della società e naturalmente del campionato di calcio.
G: Non sarebbe mai stato accolto. Ed inoltre non volevamo creare altri problemi al calcio italiano. Ecco perché abbiamo deciso di ritirare il ricorso.

5. Quanto tempo ci vorrà per rivedere una Juve vincente?
C: Poco. Già il prossimo anno lo scudetto sarà un imperativo categorico.
G: Ma smettila di dire str… Per tornare (forse) competitivi ci vorranno almeno cinque anni. L’anno prossimo puntiamo ad una stagione dignitosa con la conquista di un posto in Europa.

6. Il 20 aprile si terrà l’assemblea degli azionisti. Cosa vi aspettate?
C: Mi auguro che sia più breve di quella di ottobre. Alla fine ero distrutto.
G: Voglio proprio vedere se si presenteranno di nuovo tutti quei rompiballe. E non mi riferisco ai disturbatori di professione ma a quei tifosi che hanno persino osato chiedere le mie dimissioni.

7. Cosa ne pensate delle difficoltà di Capello a Madrid?
C: Non sono dispiaciuto.
G: Non sono contento.

8. Tra tutte le trasferte di quest’anno, quale ricordate con maggior piacere?
C: Quella di Caltagirone. Non c’è dubbio.
G: Oltre a Caltagirone, ricordo con simpatia la trasferta con l’Albino Leffe. Che nessuno di noi due ha visto. Perché io sono andato allo stadio di Albino, Cobolli a quello di Leffe, ma la partita si giocava a Bergamo.

Magazine Bianconero
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Pubblicato Venerdì 6 Aprile