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In difesa di 113 anni di storia e di gloria.
In difesa di 29 scudetti.

Perché la Juventus non è stata difesa.
Non è stata difesa da John Elkann. Anzi...
Non è stata difesa da Gabetti. Anzi...
Non è stata difesa da Grande Stevens. Anzi...
Non è stata difesa da Montezemolo. Anzi...
Non è stata difesa dal presidente Gigli. Anzi...
Non è stata difesa da Cesare Zaccone. Anzi...

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Astenersi Moratti, Borrelli, Guido Rossi e simili
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martedì 24 luglio 2007

Mi è avanzato un VAFFA... e mi tocca utilizzarlo

Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Fiat e della Ferrari, sconfina dal terreno abituale delle quattro ruote e, complice Ilaria D’Amico, fa un pit stop televisivo nel mondo del pallone.
Nella sua lunga carriera di collezionista di poltrone, Monte Zemolo è stato presidente del Comitato Organizzatore di Italia 90 (il mondiale delle notti magiche di Baggio e Schillaci; ma anche il mondiale di stadi-bidone tipo il Delle Alpi); è stato vicepresidente esecutivo nella Juventus (fortunamente, solo per un anno), contribuendo ai brillanti risultati di Gigi Maifredi; è stato consigliere del Bologna, la sua squadra del cuore.
Per Monte Zemolo la Juve ha pagato più del lecito: «A mio modo di vedere è stata troppo penalizzata, addirittura con la proposta di andare in C. Ha perso giocatori importantissimi senza avere potere contrattuale sulle vendite. Ma ha avuto la capacità di modificare rapidamente la propria dirigenza. Andare a punire retroattivamente tanti scudetti mi sembra che sia ardimentoso, perché la Juve è quella che ha pagato di più andando in serie B. Oggi questa nuova Juve è un fatto positivo. Penso abbia fatto bene all’immagine e alla simpatia della squadra il fatto che si è rimboccata le maniche ripartendo dalla B e con una penalizzazione forte in un campionato così duro e difficile».
Una carezza alla squadra della Famiglia, che si porta appresso un rimprovero a Moratti: «Sono suo amico e gli voglio bene. È una persona perbene, ma si è messo uno scudetto che io non avrei messo».
In perfetta sintonia, invece, con l’amico Delle Valle (lo scarparo): «Per me è come un fratello, Firenze deve essergli grata. Sulla penalizzazione avrei da dire, ha pagato un prezzo sproporzionato rispetto allo zero che ha fatto».
Caro il mio multi-presidente, bastava difendersi (e non sostenere l'accusa) e non ci sarebbe stata alcuna penalizzazione eccessiva.

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