Oggi l'augurio più cordiale per questo fine di settimana è riservato ai personaggi del calcio- spettacolo che nei giorni scorsi hanno onorato particolarmente il " fair play'. Cito per primo il presidente dell'Inter perchè Moratti, così duramente colpito per i fatti di Valencia che hanno suggerito all'UEFA addirittura pià severità per i protagonisti nerazzurri colpevoli della reazione che non per il provocatore Navarro, il presidente Moratti dicevo ha limitato il suo commento alla protesta per una "sberla' confidando al tempo stesso nella sentenza di appello. Anche sulla base della severa nota del collega Maglie, si ha la sensazione che Platini abbia influito in qualche modo sulla sentenza sebbene naturalmente si debba ammettere che il "western' di quella giornata spagnola fu inverecondo da entrambe le parti.Un altro presidente, quello del Palermo, ha sostenuto nella lettera aperta da noi pubblicata giovedì che la partigianeria degli arbitri giustificherebbe ampiamente la collera dei dirigenti e giocatori. Ma tanto in questo caso, come a proposito del drammatico epilogo di Valencia-Inter si sottovalutano le consegeuenze di accuse violente o di gravi scorrettezze, sulla educazione sportiva e civica degli appassionati. E questa sottovalutazione appare ancor più inspiegabile se ci si guarda intorno, fuori dallo stadio, e si pone mente all'intensità di frequenza di manifestazioni scorrette, teppistiche, ignobili, perfino nell'ambito della scuola e della cosiddetta buona società. L'illegalità è diventata talmente normale e diffusa che il sindaco di una grande città come Milano, la signora Moratti si è vista costretta a denunciare in piazza l'insufficienza dei mezzi e delle norme per la tutela della sicurezza della gente per bene.Con il presidente Moratti vanno, comunque, segnalati altri personaggi meritevoli di grande apprezzamento per la loro condotta sportiva: due nomi, per tutti, Roberto Sosa e Cesare Prandelli. Il veterano argentino, che i tifosi azzurri chiamano "Il Pampa', è stato utilizzato, ancora una volta, in una manciata di minuti del secondo tempo di Napoli-Vicenza e, ancora una volta, si è impegnato allo spasimo sia in attacco che in difesa, favorito anche dal suo formidabile fisico e da un efficace gioco di testa. Quando siede in panchina, il "Pampa' non dà mai segno di impazienza e di malumore, anzi è il primo ad esultare su un suo teorico concorrente va a rete: non sarà, insomma Maradona, ma è un campione di serietà professionale e di fair play.Di Cesare Prandelli avevamo già letto gli elogi prodigati alla Roma e a Spalletti, per il quale aveva votato nel referendum sugli allenatori (ricambiato dal formidabile "trainer' romanista), ma ancora più persuasiva ci è parsa l'intervista concessa sempre giovedì al nostro giornale. Non parlo solo degli elogi tributati al gioco della Roma e a Totti, nè soltanto del ricordo che tutti noi abbiamo di quell'esemplare comportamento dell'allenatore viola quando era al timone della squadra giallorossa e la lasciò, con un comprensibile sacrificio personale, per assicurare assistenza ed amore alla moglie. Parlo anche della dedizione e dell'equilibrio che Prandelli porta, come si evince dall'intervista del collega Rialti, nel suo lavoro a Firenze. E c'è un passaggio nell'intervista che merita una riflessione, quello in cui Prandelli si propone "di lavorare per avere una squadra che lotti ogni anno per stare in Europa' a partire dal 2010, l'anno in cui " i proventi ricavati dalla vendita dei diritti televisivi veranno più equamente distribuiti'. "E' davvero un appuntamento decisivo per tutto il calcio italiano'
mercoledì 18 aprile 2007
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