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lunedì 1 ottobre 2007

Il sorteggio non era truccato. E ora chi lo dice ai simpatici di Corso Matteotti?


La Nazione - 29 settembre 2007


"IL SORTEGGIO ARBITRALE NON ERA TRUCCATO"

LA CORTE D’APPELLO HA DATO RAGIONE A BERGAMO E PAIRETTO DIFFAMATI DA DUE ARTICOLI DI GIORNALE

“Il sorteggio arbitrale non era truccato”, lo sostiene una sentenza della Corte d’Appello del Tribunale di Roma alla quale si era rivolto il giornalista Gianfranco Teotino, querelato dagli allora designatori Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto. Teotino è stato condannato al pagamento di mille euro di multa più le spese processuali. I designatori si sentirono diffamati da due articoli apparsi sul settimanale Rigore e sul quotidiano La Stampa nei quali Teotino sollevava dubbi sulla designazione dell’arbitro Borriello per Roma-Juve sostenendo che il sorteggio arbitrale non era regolare. Il tribunale lo ha smentito dando ragione in primo grado e adesso anche in appello a Bergamo e Pairetto.La vicenda potrebbe essere una delle tante “querelle” giudiziarie che non finiscono in cronaca, ma in questo caso assume una valenza diversa e ben più importante. Infatti, una delle colonne portanti dell’accusa nell’inchiesta napoletana su Calciopoli riguarda proprio il sorteggio. Secondo i giudici napoletani il sorteggio era irregolare, Bergamo e Pairetto ne erano gli organizzatori per conto della “famosa” cupola e per questo dovrebbero essere processati. La sentenza di ieri, come già accadde a Torino con un pronunciamento analogo del giudice Maddalena, smonta questo teorema e potrebbe essere destinata a incidere anche sul processo napoletano. Perlomeno sarebbe curioso se il sorteggio fosse regolare per i giudici romani e truccato per quelli napoletani. Vedremo. Comunque questa sentenza è un’arma in più in mano alla difesa che cercherà di demolire l’impianto di accusa di Calciopoli. Il processo a Napoli dovrebbe tenersi nella prossima primavera.


Il sorteggio di Bergamo e Pairetto? Non era truccato
E’ arrivata la prima sentenza di un Tribunale non sportivo sulla vicenda di Calciopoli e l’esito ribalta sorprendentemente una delle “grandi verità” date per acquisite dall’opinione pubblica e dai mezzi d’informazione dopo l’inchiesta dei Pm di Napoli Beatrice e Narducci.
Chiunque scriva o dica che il sorteggio arbitrale, al quale era affidata la designazione finale dei Direttori di Gara nell’era Bergamo-Pairetto, era truccato è passibile di una condanna per diffamazione. Proprio così. Secondo la Corte d’Appello del Tribunale di Roma sostenere che il sorteggio fosse truccato “offende la reputazione e l’onorabilità” di Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto.
Per questo motivo Gianfranco Teotino, che all’epoca lanciò proprio queste accuse sul settimanale Rigore e sul quotidiano La Stampa, è stato condannato al pagamento di mille euro di multa più le spese processuali a seguito della denuncia dei due ex Designatori.Teotino, ieri giornalista d’assalto anti-juve oggi vice-direttore di Tuttosport, ultima trincea del giornalismo sportivo di simpatie juventine (viva la coerenza), era stato uno dei grandi accusatori del cosiddetto “sistema moggi“, ma da oggi dovrà rivedere l’opinione secondo la quale il sorteggio arbitrale era “truccato“, “pilotato” o in qualunque modo “alterato“.In attesa che i tempi biblici dell’inchiesta napoletana (un anno dagli Avvisi di Garanzia alla comunicazione di chiusura delle indagini) consentano di andare in un Tribunale a discutere nel merito le accuse che l’estate scorsa travolsero la Juventus e colpirono Fiorentina, Milan e Lazio, l’unico e il primo pronunciamento “non sportivo” pende dalla parte di Luciano Moggi e di due esponenti di punta della presunta “copula“.
Comunque la si pensi in merito l’unica cosa che appare certa è che risulta più facile pronosticare con successo il risultato, i marcatori e il minuto del primo gol del Derby di domani che indovinare quanti anni si dovranno attendere per una verità processuale certa e definitiva su Calciopoli.


Chissà che gran dibattito sulla Pravda rosa
30 Settembre 2007
La Corte d’Appello del Tribunale di Roma dice a chiare lettere che il sorteggio arbitrale di Pairetto e Bergamo non era truccato e condanna per diffamazione il giornalista che lo aveva scritto, indovinate un po’ su quale giornale? Naturalmente sulla Stampa, quotidiano di famiglia. Avete per caso letto titoloni, titolini (anche molto ini) sui giornali di questi giorni? No, ovviamente (con l’eccezione della Nazione di Firenze). Vi do uno scoop: anche la sentenza sportiva che ha condannato la Juve diceva la stessa cosa: i sorteggi arbitrali non erano truccati. A essere truccata è l’informazione.

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