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Astenersi Moratti, Borrelli, Guido Rossi e simili
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giovedì 22 maggio 2008

L'albo d'oro dei nerassurdi


Ricapitoliamo un po'.

Secondo il mio albo d'oro, i loro scudetti sono 13 (e sono già generoso).

I nerassurdi, invece, hanno visto tutto un altro film.

Il loro albo d'oro parla di 16 scudetti, contando il tavolino di Guido Rossi, il comodino dell'anno scorso ed il collino di quest'anno.

Ma non è finita qui, perchè i nerassurdi reclamano altri 5 titoli (a tavolino, ça va sans dire).

Andando a ritroso nel tempo, il primo titolo che i nerassurdi vorrebbero aggiungere alla propria collezione di tavolini è quello del 2002. Infimo Moratti l'ha fatto capire chiaramente di recente, parlando di una banda di truffatori che gli avrebbe fatto perdere uno scudetto meritato.

Il secondo titolo a tavolino rivendicato da Infimo è certamente quello del 1997/1998. L'appiglio è rappresentato in questo caso dal presunto fallo di Iuliano su "occhio di lince" Ronaldo (a proposito di Ronaldo, clicca qui e qui)

Questa è l'equilibrata ed obiettiva ricostruzione della vicenda che ho trovato sul sito http://www.nerassurdi.it/: "La Juventus, già aiutata dagli arbitri in almeno due occasioni, arriva allo scontro diretto di Torino con il fiato corto. Ronaldo è lanciato, Simoni ha trovato la quadratura difensiva dell'insieme con un manipolo di operai a sostegno delle prime firme (Colonnese, West, Cauet, Zè Elias, Moriero, Winter). Gianluca Pagliuca para stupendamente, Beppe Bergomi ha un rendimento talmente alto da rientrare in Nazionale quando già gli era stata pronosticata la pensione. Javier Zanetti futuro capitano, Diego Pablo Simeone e Ivan Zamorano sono i simboli della militanza e della generosità. Alvaro "Chino" Recoba è un ragazzotto uruguaiano che fa innamorare Massimo Moratti con gol di straordinaria bellezza (a Empoli segna da centrocampo). Insomma, tutto il mondo del pallone dice Inter. Invece, nello scontro diretto di Torino del 26 aprile '98, l'arbitro Ceccarini di Livorno dice che non è da rigore un fallo netto di Iuliano su Ronaldo di Iuliano su Ronaldo lanciato in gol. E' la fine dei sogni nerazzurri e l'inizio di una partita di polemiche che passerà alla storia. La Juventus vince lo scudetto più discusso della sua storia, l'Inter il titolo della pulizia, della morale, dell'etica sportiva".

Per gli altri tre nuovi potenziali tavolini bisogna tornare indietro all'epoca del papà di Infimo.

ll terzo ed il quarto tavolino sono stati implicitamente rivendicati nei giorni scorsi da Infimo Moratti: "Neanche la squadra di mio padre è riuscita a vincere tre scudetti di fila? Non facciamo confronti, quelli dovevano essere cinque. C'è stata una finale a Roma e uno scudetto alla Juventus che ancora oggi contesto".

Lo scudetto biancoenro ora contestato da Infimo (terzo tavolino della serie) è quello nel campionato 1966/1967, passato alla storia per la clamorosa papera di Sarti all'ultima giornata a Mantova, grazie alla quale la Juventus superò i nerassurdi, conquistando lo scudetto. Per la cronaca, in quella stagione i nerassurdi persero il campionato, che avevano condotto dalla prima alla penultima giornata; persero la Coppa dei Campioni contro il Celtic di Glasgow tre giorni prima della fatal Mantova; e 9 giorni dopo la fatal Mantova persero anche la semifinale di Coppa Italia, battuti dal Padova (allora in Serie B).

Per una descrizione equilibrata della sfida tra Juventus e nerassurdi nel 1966/1967, cosa c'è di meglio del loro sito internet (http://www.nerassurdi.it/)? Ecco qui: il ciclo della Grande Inter si conclude un anno dopo, il 1° giugno 1967 nella fatal Mantova. I nerazzurri, che hanno già perso sfortunatamente la Coppa dei Campioni a Lisbona contro il Celtic, recuperano Suarez dall'infortunio e si presentano con Cappellini centravanti. Traversa di Mazzola, l'Inter è stanca, ma vuole mantenere il punto di distacco sulla Juventus (48 a 47) e comanda la partita. Un giovane Dino Zoff, portiere rivelazione del campionato, salva in più occasioni il Mantova. Al minuto numero 4 della ripresa il pasticcio: un tiro di Di Giacomo, l'ex di turno, inganna Sarti. La palla scivola tra le mani del portiere nerazzurro e va in rete. Una beffa: Sarti, due anni dopo, firmerà per la Juventus alla quale, in pratica, regala lo scudetto. E' infatti inutile l'assalto finale dell'Inter, l'arbitro padovano Francescon nega un rigore a Mazzola e caccia dal campo un furente Corso. Negli spogliatoi volano cazzotti e parole grosse, ma il titolo è della Juventus.".

La finale contestata (sempre dal presidente nerassurdo) risale invece al campionato 1963/1964 (quarto tavolino). La vittima designata dello scippo per una volta tanto non è la Juventus, ma il Bologna.

Ecco il solito racconto obiettivo di http://www.nerassurdi.it/: "Il 1964 è l'anno più glorioso della storia dell'Inter. Dopo aver vinto la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale, i nerazzurri hanno lasciato il titolo al Bologna in un avvelenato finale di campionato. Per la prima volta nel calcio compare il termine doping [ma, in realtà, sembra fosse un complotto ai danni del Bologna, clicca qui; nota del mago] e, per la prima volta, il titolo viene assegnato attraverso una gara di spareggio, che i nerazzurri perdono a Roma il 7 giugno 1964. Angelo Moratti è furibondo, la Figc ancora una volta ha remato contro l'Inter. Bisogna essere veramente più forti di tutti e di tutto, come sostiene Herrera, per far trionfare la giustizia sportiva".

I nerassurdi omettono però di ricordare che in quello stesso campionato, il 3 giugno (e, cioè, quattro giorni prima dello spareggio), il presidente del Bologna Dall'Ara morì improvvisamente, colto da un infarto durante una lite con il presidente dell'Inter Moratti. Ai funerali, il 5 giugno, non poterono partecipare i giocatori, visto che la FIGC decise di non rinviare la gara. Il 7, i bolognesi s'imposero con due gol nella ripresa sulla favorita Inter e portarono Bernardini in trionfo per uno scudetto commovente (fonte wikipedia; clicca qui).

L'ultimo (per il monento, ma la situazione è fluida e sono possibili futuri integrazioni) tavolino reclamato dai nerassurdi onesti di Appiano è quello del 1960/1961 (conquistato dalla Juventus), di cui ho già parlato diffusamente nel post "la genetica non fa inganni" (clicca qui).
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