Esclusiva Ju29ro Team
JUVENTINITA'
1. Gigi, in poche parole, cosa significa per te la Juve?
"Fino a qualche tempo fa solo gioia, allegria, passione. Ora la passione è rimasta ma la gioia passeggera di una domenica pomeriggio, in caso di vittoria, viene sempre offuscata da rabbia, desiderio di giustizia, voglia di rivincita verso chi ci ha fatto e ci fa tanto male e ha consentito agli altri di umiliarci e schiacciarci".
2. Ti ricordi perché sei diventato Juventino? Potresti rievocare il tuo primo ricordo bianconero?
"Sono diventato juventino poiché in un bambino quale ero, la fantasia veniva accesa dai dribbling e dalla ribellione di Sivori, dalla forza, dalla generosità, dal coraggio di John Charles, dall'orgoglio di tifare per una squadra che aveva Gianni Agnelli come primo tifoso. Il ricordo più bello è la prima partita vista dal vivo al Comunale di Torino. Allora non esisteva la tv a colori e vedere nella realtà luminosa, colorata, bellissima quello stadio, quella Juve, quella partita, quei campioni è stato un impatto bellissimo. L'abitudine del bianco e nero (in TV e nelle foto dei giornali) non rendeva la bellezza e il fascino di quei colori. Di quei campioni, di quegli scudetti".
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