Nel fascicolo dell’inchiesta per falso in bilancio della Juventus da alcuni mesi c’è anche la querela del club a firma del presidente Giovanni Cobolli Gigli. Per eventuali danni patrimoniali arrecati alla società. «Non abbiamo indicato alcun nome», spiega l’avvocato Cesare Zaccone. Né era necessario farne. Poi il legale chiarisce l’origine di quest’atto che spazza via molte chiacchiere in un sol colpo sulla pretesa continuità fra la vecchia e nuova gestione della Juventus: «Il procuratore aggiunto Bruno Tinti ci ha segnalato che possono emergere profili di infedeltà patrimoniale dalle indagini e chiesto che cosa intendevamo fare. La querela è stata la nostra risposta. Se a fine inchiesta di quei profili si avrà la conferma la società li perseguirà». È il possibile preludio a una costituzione di parte civile, qualora per la Triade la procura torinese chiedesse il rinvio a giudizio.
venerdì 29 giugno 2007
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1 commento:
Stavolta che parcella chiedera?
Penalmente sarà anche una cima ma alla Juve fino ad ora ha fato solo danni!
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