Avvocato Zaccone, non si sarà mica pentito di quelle affermazioni sulla congruità della B più penalizzazione?
«Ma no, quale pentito! E poi quella frase è stata amplificata e distorta dai mezzi d’informazione, non ho mai fatto un richiesta di quel genere».
Veramente l’hanno sentita tutti, nell’aula dello stadio Olimpico.
«Sì, ma era solo una chiacchierata informale con il presidente Ruperto. Un dialogo quasi scherzoso tra due vecchie persone esperte di diritto che si conoscono da tanto tempo. E soprattutto che conoscono il mestiere».
A che punto è il ricorso d’appello alla Corte federale?
«È quasi finito. Stiamo lavorando contro il tempo, insieme con il collega Michele Briamonti [nota del mago: Briamonti è avvocato dello Studio Grande Stevens...], per limare gli ultimi dettagli. Domani sera (oggi per chi legge, ndr) sarà sulle scrivanie dei giudici d’appello».
È fiducioso di poter ribaltare la sentenza emessa dalla Caf?
«Sgombriamo subito il campo da possibili equivoci. Il presidente Ruperto e gli altri giudici della Caf hanno lavorato molto bene, con grande equilibrio e competenza. Le motivazioni sono molto ben fatte, quasi perfette. In coscienza credo che reggeranno a qualunque tipo di motivo d’appello».
Avvocato, getta la spugna?«Al contrario. Quando dico che sarà difficile scalfire l’impianto della sentenza mi riferisco alla retrocessione in serie B. In sostanza non mi aspetto che la Juve venga reintegrata in serie A, ma credo che ci sia spazio per ottenere un forte sconto sulla penalizzazione, se non l’annullamento totale della penalità. Ecco, se la Corte Federale ritoccasse la sentenza di primo grado, lasciandoci in B ma eliminando i 30 punti di handicap, direi che è stata fatta giustizia».
La Stampa - 17 giugno 2006
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