Intervista di Davide Camicioli - Torino Cronaca
"Adesso mi diverto a fare l'opinionista e il giornalista lo faccio anche bene", lo dice e sorridendo. "Mi sto divertendo a vedere le cose dall'altra parte della faccia del calcio. Criticare i risultati e le scelte degli altri è più facile".
Nella sua nuova veste ha visto cambiamenti radicali a distanza di un anno nel mondo del calcio?"
Ma quali cambiamenti. Il calcio è sempre lo stesso. Gli arbitri devono avere la licenza di sbagliare: l'errore consente a questo sport di avere qualche polemica, discussione, ma tutti possono sbagliare. Guardate le ultime partite: la Reggina vince con il Milan e si salva, stessa cosa per il Siena che rimonta la Lazio e la Juventus sconfitta in casa con lo Spezia che condanna l'Arezzo di Conte alla C1. Se ci fossi stato io si sarebbe parlato di combine, di gare falsate, comprate, truccate, invece niente. E' normale che le motivazioni, vedi la Juve già in A e lo Spezia in corsa per la salvezza, siano diverse. Ma pensate se ci fossi stato io...Ma sa qual'è la cosa che mi fa più tristezza?"
No, fuori il "rospo".
"E' sentire che gente che sta alla Juventus non può e non deve parlare più con me. Ma com'è? Dopo quello che ho fatto e dato alla società. Abbiamo vinto tutto non spendendo niente".
Poi Lapo che l'accusa di aver mandato i fotografi all'ospedale di Torino, dopo l'overdose di cocaina?
"No, guardi che Lapo ha smentito e poi io non ho mandato nessun fotografo e paparazzo. Avete letto le dichiarazioni di Lapo rilasciate la scorsa settimana al quotidiano Tuttosport? Il sistema doveva trovare un capro espiatorio e il nome da colpire era Moggi. Hanno colpito me perchè ero la persona più in vista e importante che si poteva colpire".
Dica la verità, lei dalla Juventus si aspettava un trattamento diverso. Invece è vietato addirittura nominare il suo nome e chiederle consigli.
"Nel calcio non c'è riconoscenza. Da parte mia cerco di trattenermi per non mettere in difficoltà altre persone. Credo che ci sarebbe tutto da guadagnare. Darei consigli che potrebbero servire. Invece io e Giraudo siamo stati etichettati come la Cupola del calcio. Solo noi due. Io controllavo lui e lui controllava me. Ma non scherziamo e poi vogliamo parlare delle intercettazioni?"
Parliamone.
"Si parla oggi di arroganza, illegalità, dell'uso illegittimo di indagini attraverso le intercettazioni. Di un vero e proprio reato perchè ha colpito il mondo della politica. Ma che bravi! E adesso che fanno? Una bella legge in tutta fretta per tutelarsi. Chi è stato intercettato si difende dicendo: "Ho fatto solo una battuta" e poi attacca la magistratura. Invece l'anno scorso Moggi in prima pagina, la Cupola con Giraudo..."
Non è che Moggi si butta in politica?
"No, mai. Per carità".
Ma lei da che parte sta: centro-destra o centro-sinistra?
"Sono apolitico"
Avrà un'idea, una simpatia. Se dovesse andare a votare domani sceglierebbe Prodi o Berlusconi?
"Non andrei a votare. Se devo dare un giudizio, direi a tutti di non andare a votare per protesta, magari le cose cambiano".
A proposito di Berlusconi. E' vero che lei fu ricevuto a Palazzo Grazioli e uscì con il futuro non più in bianconero, ma in rossonero? Nuovo direttore generale del Milan, poi due settimane dopo vennero pubblicate le intercettazioni e non se ne fece nulla?
"Sì, è vero".
Le manca il mondo del calcio?
"Il mondo del calcio è mio. Mi sento un po' infelice a stare fuori e credo che molta gente si sia messa una mano sulla coscienza e abbia capito il male che hanno fatto a me e alla mia famiglia".
Esiste un erede di Moggi?
"Ha sentito cosa ha detto Italo Cucci nei giorni scorsi sulla Rai? L'erede di Luciano Moggi è solo Luciano Moggi".
Allora a chi lo passa il testimone?
"A nessuno!"
A quando il ritorno?
"...." Sorride, ma non risponde, poi aggiunge: "Adesso è troppo presto".
Allora parliamo di mercato. Quale sarà il colpo grosso dell'estate?
"Non ci saranno tanti colpi, credo che potrebbe arrivare Eto'o, forse al Milan, anche se ai rossoneri io ho consigliato, giornalisticamente s'intende, di prendere Trezeguet".
Ha visto nell'ultima giornata Trezeguet i gesti che ha fatto dopo il gol verso la dirigenza, qualcuno dice che se ci fosse stato lei non sarebbe accaduto.
"Questo è sicuro. Vedi nel mondo del calcio ci vogliono grandi campioni, un bravo allenatore e una società che li faccia sentire tranquilli da tutto quello che gira intorno".
Ma l'attaccante francese rimarrà alla Juve?
"Credo di sì, credo proprio che rimarrà".
Si parla tanto di Ronaldinho, ma alla fine verrà al Milan?
"No, non verrà".
E la Juventus in serie A sarà subito competitiva?
"Dipende dal mercato che farà".
Qual'è il suo colpo di mercato più straordinario?
"Il giocatore più straordinario è stato Maradona che ho avuto, ma non l'ho scoperto io, era già un fenomeno. Due giocatori che ho preso e che mi hanno dato grandi soddisfazioni sono stati Gianfranco Zola e Paolo Rossi. Zola l'ho visto nella Torres ed è diventato un grande campione. Paolo Rossi veniva dal settore giovanile ed è diventato il "Pablito Mondiale".
E che mi dice dell'Inter?
"Sono convinto che l'Inter per tre anni possa continuare a vincere. Ha grandi campioni con un centrocampo incredibile; una difesa che ha subito pochi gol dove Materazzi, dopo un gran mondiale, è stato uno dei migliori. In attacco basta Ibrahimovic per confondere i difensori. Credo che rivincerà, magari non con tutto il distacco che ha accumulato quest'anno. Non ci sono penalizzazioni, ma in confronto al Milan c'è ancora tanto divario. Basta, ho parlato troppo, l'intervista finisce qui".
Un'ultima cosa: li ha più sentiti Bergamo e Pairetto?
"No, non li ho sentiti. Mi ha fatto piacere che Bergamo sia venuto al funerale di mio padre, la settimana scorsa. L'Ho apprezzato molto".
Scusi, della Juventus chi c'era?
"Nessuno, non mi hanno spedito nemmeno un telegramma di condoglianze".
La Juventus dell'Avvocato era un'altra cosa.
"Pensi che l'Avvocato due giorni prima di morire convocò me e Marcello Lippi nella sua casa a Torino. Alla fine della chiacchierata ci disse: "Chissà se potro ancora rivedervi". Un grande stile, un gran signore. Ma lui era l'Avvocato
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