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Astenersi Moratti, Borrelli, Guido Rossi e simili
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mercoledì 24 gennaio 2007

La Juve ha finito la benzina (3) - Il Mago di Ios

La Juventus inizia il primo campionato di Serie B della sua storia. Sempre con il marchio Tamoil sulle maglie, ma senza lo scudetto. L’esordio non è dei più brillanti. Un pareggio a Rimini per 1-1, contro una squadra in inferiorità numerica dal 24’ del secondo tempo. Poi però i bianconeri cambiano registro. E tra settembre ed ottobre cancellano la penalizzazione di 17 punti (poi ridotta a nove in sede di arbitrato). Il 26 ottobre si svolge un’infuocata assemblea degli azionisti. Una maratona di quasi sette ore, durante la quale i nuovi vertici bianconeri (e l’Avvocato Zaccone) sono duramente contestati dagli azionisti-tifosi. In assemblea viene anche affrontato l’argomento Tamoil. Cobolli Gigli e Blanc si dimostrano ottimisti sulla possibilità di rinnovare l’accordo di sponsorizzazione. Le cose, però, andranno diversamente. Mentre la squadra continua il suo inseguimento alla testa della classifica, tutto tace sul fronte Tamoil. Finché, dopo oltre un mese di silenzi, il 7 dicembre Saif al Islam Gheddafi, figlio del colonnello libico, dichiara che dalla Juventus "è meglio ritirarsi il prima possibile" perché "non è un investimento strategico nè remunerativo". Gheddafi Jr si riferisce alla partecipazione Lafico nel capitale della Juventus. Ma questa dichiarazione non lascia presagire nulla di buono per il rinnovo della sponsorizzazione. Ed infatti il 22 dicembre la Juventus comunica che si sono conclusi senza successo i colloqui con Oilinvest. Le due società non hanno raggiunto un’intesa per la stipula di un nuovo contratto. Si conclude così definitivamente il rapporto di sponsorizzazione, anche se Juventus e Oilinvest concordano amichevolmente che fino al termine della stagione la Juventus conservi il marchio Tamoil sulla maglia. Non viene tuttavia resa nota la somma pagata da Tamoil per l’anno 2006/2007. Sulla conclusione anticipata del rapporto di sponsorizzazione hanno inciso diversi fattori. La circostanza che Oilinvest abbia deciso di mettere in vendita le attività europee del Gruppo Tamoil (anche se tempi e modi di questa vendita continuano ad essere avvolti da un alone di mistero). La rivoluzione juventina dello scorso giugno, quando sono stati allontanati i dirigenti storici (e vincenti) - Moggi e Giraudo - e Roberto Bettega è stato purtroppo relegato ad un ruolo di secondo piano. La pesante incertezza che grava sui piani futuri della nuova Juventus. Comunque sia, la Juventus è alla ricerca di un nuovo main sponsor. In una recente intervista a Tuttosport, l’amministratore delegato Jean-Claude Blanc ha tracciato l’identikit del nuovo partner: "Aziende italiane con bacino di utenza internazionale, o internazionali che puntano forte anche sul mercato italiano". La ricerca non si preannuncia facile. A meno che non sia vera l’indiscrezione di questi ultimi giorni sulla Fiat nuovo sponsor bianconero. Non lo ha negato Blanc nella sua intervista ("Fiat è e resta un importante gruppo internazionale, con visione sul futuro. E siccome nel mondo sportivo restano poche opportunità..."). Non lo ha negato neppure Sergio Marchionne, amministratore delegato del Lingotto, che ha dato una risposta sibillina ai giornalisti che lo interrogavano sul tema ("per il momento non ho nulla da dire"). Il gruppo Fiat, tra l’altro, sembra molto impegnato sul fronte delle sponsorizzazioni sportive. L’Iveco, infatti, sponsorizzerà nei prossimi quattro anni la formazione neozelandese di rugby degli All Blacks. L’annuncio è stato dato a Montecarlo lo scorso 16 gennaio, in sede di presentazione della nuova strategia della società torinese, alla presenza di Marchionne e di una
La Juventus inizia il primo campionato di Serie B della sua storia. Sempre con il marchio Tamoil sulle maglie, ma senza lo scudetto. L’esordio non è dei più brillanti. Un pareggio a Rimini per 1-1, contro una squadra in inferiorità numerica dal 24’ del secondo tempo. Poi però i bianconeri cambiano registro. E tra settembre ed ottobre cancellano la penalizzazione di 17 punti (poi ridotta a nove in sede di arbitrato). Il 26 ottobre si svolge un’infuocata assemblea degli azionisti. Una maratona di quasi sette ore, durante la quale i nuovi vertici bianconeri (e l’Avvocato Zaccone) sono duramente contestati dagli azionisti-tifosi. In assemblea viene anche affrontato l’argomento Tamoil. Cobolli Gigli e Blanc si dimostrano ottimisti sulla possibilità di rinnovare l’accordo di sponsorizzazione. Le cose, però, andranno diversamente. Mentre la squadra continua il suo inseguimento alla testa della classifica, tutto tace sul fronte Tamoil. Finché, dopo oltre un mese di silenzi, il 7 dicembre Saif al Islam Gheddafi, figlio del colonnello libico, dichiara che dalla Juventus "è meglio ritirarsi il prima possibile" perché "non è un investimento strategico nè remunerativo". Gheddafi Jr si riferisce alla partecipazione Lafico nel capitale della Juventus. Ma questa dichiarazione non lascia presagire nulla di buono per il rinnovo della sponsorizzazione. Ed infatti il 22 dicembre la Juventus comunica che si sono conclusi senza successo i colloqui con Oilinvest. Le due società non hanno raggiunto un’intesa per la stipula di un nuovo contratto. Si conclude così definitivamente il rapporto di sponsorizzazione, anche se Juventus e Oilinvest concordano amichevolmente che fino al termine della stagione la Juventus conservi il marchio Tamoil sulla maglia. Non viene tuttavia resa nota la somma pagata da Tamoil per l’anno 2006/2007. Sulla conclusione anticipata del rapporto di sponsorizzazione hanno inciso diversi fattori. La circostanza che Oilinvest abbia deciso di mettere in vendita le attività europee del Gruppo Tamoil (anche se tempi e modi di questa vendita continuano ad essere avvolti da un alone di mistero). La rivoluzione juventina dello scorso giugno, quando sono stati allontanati i dirigenti storici (e vincenti) - Moggi e Giraudo - e Roberto Bettega è stato purtroppo relegato ad un ruolo di secondo piano. La pesante incertezza che grava sui piani futuri della nuova Juventus. Comunque sia, la Juventus è alla ricerca di un nuovo main sponsor. In una recente intervista a Tuttosport, l’amministratore delegato Jean-Claude Blanc ha tracciato l’identikit del nuovo partner: "Aziende italiane con bacino di utenza internazionale, o internazionali che puntano forte anche sul mercato italiano". La ricerca non si preannuncia facile. A meno che non sia vera l’indiscrezione di questi ultimi giorni sulla Fiat nuovo sponsor bianconero. Non lo ha negato Blanc nella sua intervista ("Fiat è e resta un importante gruppo internazionale, con visione sul futuro. E siccome nel mondo sportivo restano poche opportunità..."). Non lo ha negato neppure Sergio Marchionne, amministratore delegato del Lingotto, che ha dato una risposta sibillina ai giornalisti che lo interrogavano sul tema ("per il momento non ho nulla da dire"). Il gruppo Fiat, tra l’altro, sembra molto impegnato sul fronte delle sponsorizzazioni sportive. L’Iveco, infatti, sponsorizzerà nei prossimi quattro anni la formazione neozelandese di rugby degli All Blacks. L’annuncio è stato dato a Montecarlo lo scorso 16 gennaio, in sede di presentazione della nuova strategia della società torinese, alla presenza di Marchionne e di una delegazione degli All Blacks. Si parla anche insistentemente di un accordo tra la Fiat e la Yamaha di Valentino Rossi. Tornando alla Juventus, l’ipotesi che la Fiat possa diventare il nuovo main sponsor della squadra è indubbiamente suggestiva. Se e quando sarà dato l’annuncio ufficiale, tuttavia, la nuova partnership dovrà essere giudicata sulla base dei dati concreti. Durata del contratto (medio/lungo termine oppure accordo-ponte di due anni, in attesa che la Juventus torni in Champions League?) e, soprattutto, importo della sponsorizzazione. Lasciando da parte suggestioni e romanticismi.

Pubblicato su MAGAZINE BIANCONERO nr. 5 del 24/1/07

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