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Astenersi Moratti, Borrelli, Guido Rossi e simili
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martedì 28 agosto 2007

Talis pater, talis filius


Sono le 19 di venerdì sera. Matteo Montezemolo chiede via radio un posto per attraccare. Non c’è disponibilità, rispondono. Il posto fittato dalla famiglia Montezemolo è già occupato dall’Itama 60 del presidente, anche lui a Capri in questi giorni. Matteo insiste, vuole un altro posto. Non è possibile, dicono dalla banchina. È a questo punto che il giovane Montezemolo perde la pazienza e si accanisce contro gli ormeggiatori con offese di ogni genere. «Forse non avete capito, quel posto lo voglio e subito». Il rifiuto ha fatto saltare letteralmente i nervi al giovane imprenditore, che a soli trent’anni ricopre varie cariche di rilievo e siede nei Consigli di amministrazione di importanti società: infatti è membro del Cda delle società acquisite da Charme, tra cui Poltrona Frau e Cassina. Inoltre, dal gennaio 2002, Matteo ha assunto la carica di Amministratore delegato di Charme Investment, fondo di private equity europeo con dotazione di 150 milioni di euro che, promosso dalla famiglia Montezemolo, vede tra i soci fondatori Deutsche Bank, Unicredito, Monte dei Paschi di Siena, Diego Della Valle, Nerio Alessandri e la famiglia Seragnoli.L’inaspettata reazione di Montezemolo junior ha sorpreso il personale del porto turistico, che conoscono fin da bambino il figlio del presidente di Fiat, Ferrari e Confindustria. E proprio per evitare che l’episodio potesse minare il buon rapporto di sempre tra gli isolani e la famiglia Montezemolo, dopo una telefonata dello stesso presidente (ma al porto turistico smentiscono) il personale si è adoperato per far sì che il «Mediterraneo» entrasse in porto.

La soluzione è stata trovata dopo un paio d’ore: la barca è stata affiancata ad un’altra imbarcazione che già sostava sui pontili galleggianti. La querelle si è chiusa ieri, quando nella darsena del porto turistico si è liberato un posto dove è stato finalmente sistemato l’Itama amaranto del giovane Montezemolo.

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