mercoledì 23 settembre 2009
I tribunali che piaccono a Marco Travaglio
A Marco Travaglio piaccioni i tribunali un po' così.
Perché se uno è colpevole, è colpevole. C'è poco da fare.
Lo si sa fin dal principio. A prescindere.
E allora non bisogna perdere tempo.
Bisogna condannare il colpevole a prescindere, senza tanti indugi.
Perché il popolo sovrano, abilmente indottrinato, è in trepidante attesa in Piazzale Loreto.
A Marco Travaglio piacciono i tribunali che non vanno tanto per il sottile.
Perché il tribunale deve semplicemente tradurre in termini (più o meno) giuridici una sentenza già stabilita ex ante.
I tribunali sportivi (si fa per dire) che hanno giudicato i colpevoli a prescindere di Farsopoli sono un ottimo esempio.
Condanne anticipate con largo anticipo sui giornali e dal Commissario Straordinario Guido Rossi.
Giudici scelti ad hoc dal Commissario Straordinario Guido Rossi.
Gradi di giudizio rivoluzionati e tagliati (sempre ad opera del Commissario Straordinario Guido Rossi).
Tempi rapidi. Pochi fronzoli. Difese messe all'angolo.
Ecco un esempio di giustizia rapida ed efficiente, secondo i canoni di Marco Travaglio e dei suoi laudatori.
Volete un altro esempio?
Il tribunale (si fa sempre molto per dire) che ha appena radiato Flavio Briatore, salvando la Renault e Nelsinho Piquet.
Non è neanche un tribunale, in realtà. E' il Consiglio mondiale della federazione che si riunisce sotto forma di collegio giudicante e condanna.
Che meraviglia, vero Marco Travaglio?
Alla larga da certi tribunali.
E da Marco Travaglio.
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