Mentre i responsabili di questo sfascio dimostrano di non avere neppure la dignità ed il coraggio di esporsi in prima persona in questo momento (nonostante i loro compensi milionari...), Ciro Ferrara è stato costretto a tenere un'umiliante conferenza stampa da allenatore esonerato de facto.
Le parole pronunciate da Ciro oggi pomeriggio a Vinovo dimostrano una dignità ed una signorilità del tutto sconosciute in certi lidi...
La Caporetto sportiva (e, a breve, anche economica) della Ridentus è sotto gli occhi di tutti e testimonia la capacità di coloro (devo fare i nomi? John Elkann, Jean Claude Blanc, et compagnie) che stanno gestendo la società da metà del 2006.
Ma il comportamento indegno tenuto nei confronti di Ciro Ferrara è qualcosa che va ben al di là di campagne acquisti sballate, bidoni acquistati a caro prezzo, buonuscite elargite a destra e a manca, o sponsor in fuga.
Questo comportamento denota una assoluta e vergognosa mancanza di rispetto per l'uomo Ciro. Nulla di nuovo sotto il sole ridente di Torino, comunque, visto che anche con Ranieri l'atteggiamento è stato molto simile.
D'altronde, è molto comodo avere un capro espiatorio su cui scaricare le proprie responsabilità. Ranieri l'anno scorso. Ferrara quest'anno. Bettega l'anno prossimo?
Dirigenti (si fa per dire) ed azionisti di riferimento non si stupiscano degli apprezzamenti che riceveranno allo stadio, e del disprezzo che la stragrande maggioranza dei tifosi bianconeri (me compreso, ça va sans dire) dimostra nei loro confronti. Stanno solo raccogliendo quello che hanno seminato.
Sono comunque ottimista, e confido ancora che una mattina, guardandosi allo specchio, abbiano un soprassalto di orgoglio e di dignità. E decidano di dare finalmente le dimissioni, chiedendo scusa a tutti gli azionisti e tifosi bianconeri.
1 commento:
Ottimo editoriale.
Non condivido la conclusione: per quale motivo dovrebbero chiedere scusa? Loro hanno fatto quanto previsto dal Projetto.
Traghettati da Milano questi burattini ci stanno prendendo per il culo da quasi 4 anni ormai.
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