(Una rara immagine di Mieli che legge il Corriere)
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Paolo Mieli, direttore del Corriere della Serva, ha risposto puntuto alle affermazioni di Berlusconi ("i direttori di giornali come La Stampa e il Corriere della Sera dovrebbero cambiare mestiere"), scrivendo un breve corsivo dal titolo "Il Mestiere di un Giornale".
Secondo Mieli, il "mestiere" del Corriere è quello di "informare dando spazio alle tesi contrapposte ma segnalando ogni volta, in modo trasparente, qual è la posizione del giornale su questo argomento" (forse un "quale sia" sarebbe stato meglio del "qual è" paolomielesco...).
Mi sorge il dubbio che Paolo Mieli non abbia mai letto il Corriere. O che lo abbia letto in modo un po' distratto.
Mi chiedo ad esempio che fine abbia fatto lo "spazio alle tesi contrapposte" nel processo GEA.
Magari Mieili non se ne è accorto, ma il suo giornale ha dato ampio spazio al rinvio a giudizio e poi alle richieste di condanna formulate dal PM Palamara, tacendo invece completamente sulle arringhe delle difese.
Nei giorni scorsi infatti hanno parlato sia gli avvocati di Luciano Moggi sia i difensori di Zavaglia.
Ma il Corriere di Mieli ha deciso che il proprio "mestiere" fosse quello di non dedicare neanche un misero rigo alle tesi degli imputati.
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